47esimo titolo in carriera per Venus Williams che approfitta dell’infortunio della Muguruza e conquista la finale a Wuhan… di GIORGIO VALLERIS

di Giorgio Valleris – foto Wuhanopen.org

 

A 35 anni suonati ruggisce ancora la Venere nera del tennis. Venus Williams conquista a Wuhan il 47esimo titolo della carriera superando in finale Garbine Muguruza, messa ko da un'infortnio che l'ha costretta al forfait quando si trovava sotto 0-3 nel secondo parziale. La fortuna aiuta le audaci e Venus Williams non si è certo risparmiata in questa settimana cinese durante la quale ha avuto ragione nell'ordine di Julia Goerges, Carla Suarez Navarro, della qualifcata Konta (che ha giustiziato la tds 1 Simona Halep) e della fresca finalista a New York, Robertina Vinci.

 

Peccato per una finale fortemente condizionata dall'infortunio alla caviglia sinistra della ispano-colombiana che, di fatto, gioca una manciata di games praticamente da ferma. Nel secondo parziale prova e riprova, ma quando perde il servizio a zero e la più grande delle sorelle Williams vola sul 3-0 si rende conto che è tempo di alzare bandiera bianca. Avrebbe potuto essere un match completamente diverso; anche se nei due precedenti era sempre stata l'ex numro uno del mondo ad imporsi, il cammino della Muguruza a Wuhan faceva presagire un ultimo atto teso ed equilibrato… così non è stato. La bella prova in semifinale contro la Kerber sembrava il miglior biglietto da visita in vista dell'impegno odierno, ma la sfortuna si è messa di mezzo. Finisce 6-3 3-0 in favore della statunitense.

 

Buon per Venus che dopo aver "vendicato" Serena nella semifinale contro Roberta Vinci, conquista il 47esimo titolo della sua lunga carriera; un riconoscimento importante, il più prestigioso negli ultimi 5 anni, da quando è iniziato – di fatto – il suo lento declino, pur impreziosito da gemme importanti come quella odierna. Salirà aò numero 14 e si avvicinerà di nuovo alle zone nobili della classifica. Muguruza consolida e migliora comunque il suo posto in Top Ten e da lunedì sarà numero 5 del mondo, suo brst ranking. Una consolazioni poi non così magra…