Federer conclude senza sconfitte il round robin battendo in tre set Nishikori. A Djokovic basta un set contro Berdych per qualificarsi. Storico (ma inutile) trionfo degli azzurri nel doppio … Da Londra, FEDERICO MARIANI

Da Londra Federico Mariani – foto Getty Images

 

Roger Federer fa il pieno di vittorie e stacca il pass per le semifinali da imbattuto per la nona volta in carriera come leader nel gruppo intitolato a Stan Smith. L’elvetico deve ricorrere, tuttavia, al terzo set – 7-5 4-6 6-4 il punteggio per la partita più lunga del torneo in termini di game –  e ad una permanenza in campo di due ore accompagnate da dieci minuti contro un gagliardo e mai domo Kei Nishikori.

 

Il numero tre del mondo trova l’ispirazione a corrente alternata ed il suo incontro vive di alti e bassi, come d’altronde testimoniano i cinque break subiti, un’enormità statistica vista la qualità del servizio elvetico e la velocità della superficie.  L’andamento del match è piuttosto strano, senz’altro inusuale. Roger trova il break nelle fasi d’avvio, ma dal 3-1 si scompone, perde due volte di fila la battuta per un controparziale di quattro giochi consecutivi ad opera del giapponese che sale, quindi, 5-3. Chiamato a servire per il set, tuttavia, è Nishikori a mollare la presa e cedere di colpo. Federer restituisce il parziale appena subito e con quattro giochi consecutivi vola sul 7-5 dopo aver cancellato con un meraviglioso scambio ravvicinato la palla che avrebbe mandato quantomeno al tiebreak il giapponese.

 

La striscia positiva di Federer da 4-0 diventa addirittura 8-1 creando uno squarcio all’apparenza irreversibile per il numero otto del mondo. Il trentaquattrenne di Basilea, infatti, strappa il break (a zero) nel quarto game del secondo set  piazzando tre vincenti che suonano come ganci da k.o. e che lo issano 4-1. Non si dà per vinto il giapponese che, dopo aver accorciato le distanze, recupera prima il break di svantaggio e poi assesta un clamoroso secondo break che lo manda a servire per il set. Al momento di chiudere stavolta Kei non trema strappando il primo set del torneo ad un Federer per nulla centrato, quasi emotivamente staccato dalla partita. Lo svizzero in tutto l’arco dell’incontro fa una fatica pazzesca con la seconda di servizio con la quale fa costantemente un punto su tre, un disagio solo parzialmente attenuato dall’ottimo 84% di resa del primo servizio.

 

In avvio di terzo set la sinfonia pare la medesima: Federer riesce a marcare la differenza solo col servizio, mentre Nishikori acquista gradualmente più sicurezze, specie in risposta dove sovente entra come un coltello nel burro sulle seconde palle del basilese. Nel terzo game Federer è alle corde, ma risale la corrente dello 0-40 aiutato da un Nishikori troppo tenero nei primi due punti. Si incita Roger (rigorosamente in tedesco), lo fa molto spesso nel corso del match forse più per destare se stesso che per mandare un messaggio ad avversario e pubblico.

 

Dopo aver cancellato quattro opportunità di break, Federer decide di pigiare forte sull’acceleratore e prendersi l’incontro: nel quarto gioco arriva il break rossocrociato, un break forte e rabbioso che lo porta nuovamente avanti 4-1 (come avvenuto nella seconda frazione). Ancora una volta, tuttavia, il vantaggio in cascina non basta a Federer per condurre in porto il match con relativa tranquillità. Nishikori alza il livello ed ora la partita è divertente e godibile coi colpi vincenti che surclassano gli  errori. Federer chiede tutto il possibile al proprio servizio, si assume grossi rischi anche con la seconda palla e con due doppi falli riconsegna il break al rivale.

 

Si arriva in volata. Il nipponico, chiamato a servire per restare vivo nel match sul 4-5, manca una palla dell’aggancio sul 5-5 e cade al primo matchpoint in quello che è il sesto break della partita incamerato da Federer. Sei break su sei palle break, una clamorosa (e piacevole) eccezione per il ragazzo di Basilea. Per seguire lo svizzero in semifinale, a Djokovic basterà vincere un set nella sessione serale che lo vede opposto a Berdych. Il ceco, ovviamente, per passare il turno dovrà invece vincere senza cedere set, un'impresa ai limiti del possibile visto che il bilancio tra i due recita un pesante 20-2 per il serbo e che Berdych non vince con Nole senza perdere set da Wimbledon 2010.

 

Termina, dunque, nella fase a gironi la seconda partecipazione londinese per Nishikori che non riesce a bissare lo splendido torneo disputato dodici mesi quando fu stoppato (in tre set) da Djokovic in semifinale. Per quanto, invece, riguarda Federer, questi chiude come detto il girone con tre vittorie in altrettante uscite con solamente un set perso, il che gli vale un inequivocabile primo posto. Lo svizzero disputerà, quindi, la tredicesima semifinale alle Finals in quattordici apparizioni (solo nel 2008 non superò i gironi) dove nella giornata di sabato affronterà il secondo del gruppo Nastase (evitando dunque lo scontro con Nadal).

 

Prima vittoria azzurra. In apertura di giornata Fabio Fognini e Simone Bolelli timbrano la prima (ma inutile ai fini della classifica) italiana nell’atto conclusivo di stagione. Gli azzurri battono al super tiebreak del terzo la coppia indo-rumena formata da Bopanna e Mergea, già aritmeticamente vincitori del girone. Simone e Fabio vincono per 6-4 il primo set grazie all’unico break piazzato nel primissimo gioco dell’incontro, mentre perdono rapidamente e nettamente il secondo set (6-1) dopo aver mancato una palla break sempre in avvio. Al super tiebreak, tuttavia, gli azzurri giocano decisamente meglio e dominano la scena dall’inizio alla fine. Splendidi i due dritti vincenti di Bolelli che suggellano il 10-5 finale.

 

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