Il campione maiorchino ha parlato alla stampa dopo la sua vittoria contro Casper Ruud. Per lui sicuramente una giornata migliore rispetto alle precedenti, soprattutto per rendimento personale. L’analisi ha riguardato il suo futuro, prossimo e non solo.

Rafa Nadal ha salutato Torino e le ATP Finals battendo Casper Ruud in due set. Lo spagnolo si è poi fermato a parlare con la stampa, concentrandosi soprattutto sul proprio futuro. “Non cedo che questa partita faccia una gran differenza per il futuro. Alla fine, si trattava di chiudere la stagione con una vittoria, di vedermi competitivo contro un grande giocatore, di ottenere una soddisfazione personale dopo un paio di giorni molto duri. Ieri sono stato al campo di allenamento con la giusta attitudine e oggi ho ricevuto il premio per quello che ho fatto, niente di più. Oggi ho giocato un tennis di buon livello, servendo bene, giocando con più determinazione nei momenti giusti. Ora è il momento di tornare a casa un paio di giorni, dopo farò un tour in America Latina e giocherò un paio di partite. Anche se saranno partite di esibizione, mi aiuteranno a rimanere in forma. Dopo ritornerò a casa e lavorerò, preparandomi adeguatamente per l’inizio della prossima stagione. Questo è tutto.”. Il maiorchino si è lasciato andare, con la sua solita sincerità, ad un pronostico non troppo dettagliato su quello che potrà significare per lui il ritorno in Australia ad inizio stagione. “Nel mio caso, se sono nel ritmo da gara, vincendo partite e con molta autostima, non ho grandi problemi ad essere competitivo su ogni campo o superficie, questo è quello che penso. L’Australia sarà una fatica, senza dubbio, ma è l’inizio della stagione. Sulla superficie dura ho giocato bene molte volte, nonostante lì abbia vinto il titolo solo due volte. Sono emozionato all’idea di tornare là, nonostante mi si prospettino sforzo e sacrificio all’idea di dovermene andare così presto da casa, però è quello che devo fare dopo quello che è successo negli ultimi cinque mesi”.

Nadal ha detto la sua anche su un eventuale ritorno in Davis: “Ci sono Pablo (Carreño) e Roberto (Bautista), due giocatori top. Molte nazionali sarebbero contente di avere questi due giocatori in squadra, sebbene sia una verità che senza Carlos (Alcaraz) abbiamo meno opzioni. Per quanto mi riguarda, dall’inizio dell’anno non sono mai stato un’opzione per il capitano per via di tutto quello che mi è successo negli ultimi mesi. Se devo rappresentare il mio paese devo farlo con passione, sicurezza e spirito, come l’ho fatto nel 2019 a Madrid. Non credo che quest’anno sarei potuto stare a quel livello e il capitano lo sa. Non so cosa succederà in futuro, sto invecchiando, anche volendo non posso essere dappertutto. Vediamo se tornerò a giocare la Davis un giorno, non sono sicuro, mi piacerebbe molto ritirarmi giocando questa competizione tanto bella”. Lo spagnolo, poi, ha commentato il ritorno in Australia di Novak Djokovic: “Il tennis è migliore quando i migliori giocatori sono in campo. Nonostante quello che è successo in Australia sia stato un caos tremendo, non è stato qualcosa di buono per il nostro sport, ma il passato è passato. Roger ora non gioca più, io ho saltato molti tornei dello Slam per infortuni e Novak non ha potuto giocare lì per quello che è successo. Tutto è passato. Quello che è certo ora è che Novak potrà giocare, è la miglior notizia possibile, specialmente perché ora il virus è più controllato in tutto il mondo. Sono felice per lui e per il torneo, anche per i tifosi”.