La federazione russa ha dato un ultimatum molto chiaro a Maria: se non giocherà gli incontri di Fed Cup, non potrà partecipare alle Olimpiadi di Rio…di MARTINA GHIRINGHELLI

di Martina Ghiringhelli – foto Getty Images

 

E' una settimana no per Maria Sharapova. La russa, attualmente numero 5 del ranking mondiale, non solo ha dovuto subire una sonora sconfitta per 6-4 6-1 da parte di Serena Williams agli Australian Open 2016, ma si è anche presa una bella ramanzina da parte della Federazione della sua nazione. Il cui succo è: o partecipi alla Fed Cup, o alle Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016 non vai.

 

Subito dopo la sconfitta contro Serena a Melbourne, Maria aveva dichiarato in conferenza stampa che con ogni probabilità non avrebbe partecipato all'incontro di Fed Cup previsto per il 6 e il 7 febbraio contro l'Olanda. O meglio, non avrebbe giocato, dato che nei piani della Sharapova c'era comunque il fare presenza, per "fare squadra". «Prima devo prendermi cura del mio avambraccio, la salute viene prima di tutto», ha dichiarato la russa in conferenza stampa.

 

La doccia fredda da parte della Federtennis moscovita è immediata: Maria deve necessariamente giocare, o nell'incontro con l'Olanda, o – nel caso la squadra russa vincesse – in quello successivo. «Se la Sharapova vuole competere alle Olimpiadi deve giocare con la russia in Fed Cup», dice Shamil Tarpishchev, il presidente della Federazione russa. «Penso che abbia parlato con troppa fretta, e che lei e i suoi manager debbano rivedere le sue posizioni». Non si tratta di un capriccio o un dispetto, ovviamente: il regolamento per la partecipazione alle Olimpiadi prevede che, durante la stagione in cui si tengono, il giocatore abbia preso parte almeno una volte ad una competizione a squadre con la propria nazione. Una regola che, sicuramente, Maria conosce.

 

Insomma: chi la spunterà? E soprattutto, a rimetterci sarà la Fed Cup, le Olimpiadi o il braccio di Maria? Probabilmente la bella russa sceglierà di giocare almeno un match con la sua nazione, piuttosto che sacrificare le Olimpiadi di Rio del 2016, ma mai dare niente per scontato…