Il numero uno norvegese ha rilasciato delle dichiarazioni dopo la sconfitta subita contro Nadal. Ruud ha parlato della partita, della sua stagione e del tennis nel suo paese.

Casper Ruud ha analizzato la propria prestazione contro Rafa Nadal. Il norvegese ha perso la sua prima partita alle Nitto ATP Finals, ma questo non ha inficiato la sua qualificazione alle semifinali. “Di sicuro mi sono sentito un po’ diverso. Non capita di frequente di trovarsi in una situazione simile. Questo è l’unico torneo dove c’è una fase a gironi. Non immaginavo di poter arrivare primo e già classificato dopo solo due partite, però per fortuna è andata così. Oggi in qualche modo sapevo che mi sarei potuto rilassare, per questo motivo. Però alla fine avevo solo voglia di andare avanti senza rischiare nulla in termini di infortuni. Anche solo il pensiero di giocare per lungo tempo sapendo di dover essere pronto per sabato, quando dovrò giocare contro un avversario tosto, mi ha fatto giocare la partita con un atteggiamento un po’ diverso”. Un atteggiamento non del tutto arrendevole, che però non gli ha consentito, neppure stavolta, di battere Nadal. “Quando giochi contro Rafa vuoi giocare bene. Sì, non avevo nulla da perdere tranne alcuni punti (200, ndr.) e un premio economico extra. Non è andata come l’ultima volta che ci siamo sfidati: una finale di uno Slam. È stato un po’ diverso. Ho solo cercato di mantenere il mio livello, che aveva un buon ritmo, senza rischiare troppo per il mio corpo.

Non è usuale trovare un norvegese così in alto nello sport, nel tennis soprattutto. Ruud ha detto la sua sulla situazione del tennis nel proprio paese: “Il tennis in Norvegia sta crescendo. Il tennis e il golf hanno avuto un grande impulso quando è arrivato il COVID perché dovevi rimanere a casa e la gente voleva provare qualcosa di nuovo. Molte persone, bambini che crescono in Norvegia, hanno più possibilità di giocare rispetto a prima. Conosco persone che hanno ricominciato dopo il coronavirus nonostante non avessero giocato per molti anni. So che la gente ha iniziato a giocare per la prima volta e penso che sia stato ottimo. Sta crescendo, nonostante il calcio e gli sport invernali siano più importanti in Norvegia. A tutti piace guardare la Premier League, è quello che trasmettono di più in televisione. Però credo che se arriverà il momento giusto la gente guarderà anche il tennis. Non c’è stato un grande movimento come in Svezia, per esempio, dove ci sono state grandi leggende. Spero di continuare a fare bene e che molti bambini potranno scegliere il tennis come proprio sport.

Dall’altro lato del tabellone, il protagonista assoluto è Novak Djokovic: “Non ho visto la prima partita di Nole contro Tsitsipas. Era troppo tardi. Stavo cenando o riposando. Però ho visto un po’ di quella contro Rublev e mi è sembrato in grande forma. Voglio dire che mi sembra che si trovi in grande condizione sia fisica che mentale. Credo che quest’anno, in cui non ha giocato tanto, si sia preparato molto per questo evento. Sono sicuro che sia pronto. In quanto al tennis, credo che su questa superficie sia il miglior giocatore al mondo. Come ho detto, senza voler offendere Carlos che si trova al primo posto, se dovessi avere una superficie dura indoor e sceglier un giocatore dalla cui vittoria dipendesse la mia vita, sceglierei Novak. Spero di poter giocare contro di lui, significherebbe essere arrivati in finale.

Sono stati in tanti a dire che Casper Ruud non era in condizione, in questo finale di stagione: “Credo che lo US Open sia stato un torneo duro dal punto di vista sia fisico che mentale. Mi sono divertito tanto, ma dopo un’esperienza così ci si sente stanchi. Cinque giorni dopo la finale stavo giocando la Davis in Norvegia e una settimana dopo la Laver Cup a Londra, per poi andare in Asia. Ho scelto un calendario troppo pieno e mi sono sentito stanco e senza energia. Troppe zone orarie diverse, cambi di continente, ero stanco, però avevo pianificato di giocare questi eventi prima dello US Open, quindi mi sono sentito in obbligo di andare in Asia. Non avevo mai giocato prima a Tokyo, né in Corea. Volevo provare”. La stagione indoor, invece, non è andata come previsto: “A Basilea e a Parigi non ho giocato bene come avrei voluto, non perché fossi stanco però. Qui sono in semifinale per aver giocato delle grandi partite ed è un buon risultato per me chiudere bene l’anno. Certamente mi piacerebbe fare un passo ulteriore rispetto all’anno scorso, vedere se riesco ad arrivare in finale, per cui cercherò di giocare bene. Mi sento pronto fisicamente e mentalmente per questo. Sarò pronto per mettercela tutta sabato.”