Da Rotterdam, Fabrizio Salvi – Foto Getty Images
Quella tra Martin Klizan e Roberto Bautista Agut non è stata una partita normale. I due si sono incontrati già altre volte e lo spagnolo aveva sempre portato a casa il risultato. Klizan, ha fatto suo uno stile molto aggressivo, con un mancino che è davvero devastante. Bautista Agut, invece, è molto più regolare e continuo, come si conviene alla tradizione degli atleti spagnoli. L’efficacia del suo gioco lo ha condotto fino a qui con i favori del pronostico, o almeno così in molti pensavano prima dell’inizio della partita. Lo stadio, che col passare dei giorni si sta riempiendo, ha vibrato con loro e, in qualche modo, il pubblico ha fatto la sua scelta, preferendo Klizan per via del suo gioco effervescente ed esplosivo.
La cronaca ci riconduce a un primo set davvero intenso, nel quale entrambi hanno ottenuto un break, senza però sopravanzarsi. Il tie-break era la conseguenza logica e, dopo che Bautista Agut se lo è aggiudicato, molti hanno pensato che per Klizan fosse pressoché finita. Tanto aveva speso durante gli scambi, vissuti con un’intensità davvero trascinante, che una sua reazione sembrava davvero poco probabile. A supporto di quanto detto, basti pensare che era arrivato a condurre 3 a 1 nel tie-break, salvo poi perdere due servizi di fila e annesso set. Dubbi sullo slovacco confermati all’inizio del secondo set, quando perde subito il servizio. Bautista Agut, da parte sua, mostra sicurezza e incisività fino al 4 a 2. Klizan è suo complice, utilizzando in maniera scriteriata il suo prodigioso diritto mancino. L’eccesso è una colpa e lui da tutte le posizioni del campo ha continuato a tirare potentissime uncinate di mancino, spesso con successo, altre volte sulla rete, anche in momenti importanti e delicati. Alla fine vedremo perché ha avuto ragione lui. L’incredibile sta per arrivare. Lo spagnolo, una volta portatosi sul 5 a 3, ha due match point per chiudere la partita. Colpevolmente svaniti i primi due, ne ha altri tre nel suo turno di servizio e, invece, riesce a completare l’opera subendo addirittura il break. Con il pubblico speranzoso nel terzo set e Martin Klizan più che mai determinato, si arriva fino al tie-break dove ancora un break subito di troppo condanna Bautista Agut. Adesso è tutto riaperto e incerto, con Klizan che ha anche il vantaggio psicologico, oltre al suo superbo diritto mancino. Nessuno, però, si sarebbe aspettato quello che poi è accaduto, un netto e schiacciante 6 a 0 a favore dello slovacco, che gli consegna la prima semifinale a Rotterdam, pienamente meritata.
Klizan – Bautista Agut 6-7(5) 7-6(6) 6-0