da Stoccarda, Giulio Gasparin
Laura Siegemund non aveva mai raggiunto la semifinale di un torneo WTA prima di questa settimana a Stoccarda, ma grazie ad un tennis eccezionale, il supporto del pubblico di casa e la coscienza di non aver nulla da perdere, domani si giocherà la Porsche ed il titolo con Angelique Kerber, dopo aver eliminato Agnieszka Radwanska 6-4 6-2.
Il primo set è stato quello che non ti aspetti: senza nessun timore, Laura Siegemund è scesa in campo con il piglio deciso e spigliato che l'ha vista protagonista in tutte le altre partite di questa settimana magica per lei. Ancora una volta non si è fatta intimorire dal calibro della sua avversaria e anzi, l'ha battuta al suo stesso gioco, con una combinazione di palle tagliate e colpi aggressivi, palle corte e discese a rete. La numero due del mondo ha perso subito il servizio e si è ritrovata a dover rincorrere per tutto l'incontro, senza però dar mai l'impressione di essere sul punto di trovare una via d'uscita alla continua pressione impostale dalla tedesca.
Nessuno si aspettava che la Siegemund potesse continuare a sostenere quel livello, ma pur subendo qualche piccolo passaggio a vuoto, la tedesca non ha mai rimesso completamente in partita la ben più blasonata avversaria, che già come quanto successo a Simona Halep e Roberta Vinci sembrava camminare in un incubo. Dal 3-1 in favore della Radwanska, infatti, la Siegemung ha innescato le marce alte e non si è più preoccupata del punteggio. Aggrappatasi al servizio, la polacca ha provato a contenere il gioco della sua avversaria, che però costantemente sembrava trovare il momento giusto per aprirsi il campo o sorprenderla con una palla corta.
Chiuso il primo set, la ragazza di Filderstadt non ha perso l'inerzia del match, anzi, ha messo alle corde la tennista polacca, che è sembrata capirci ancora meno che nel primo parziale. La Siegemund si è quindi portata avanti di due break, ma nel vedere la linea del traguardo vicina si è forse persa per qualche istante, restituendo immediatamente un game al servizio a zero. Ma aiutata dagli studi di psicologia, in cui si è laureata quest'inverno con una tesi sul “fallimento sotto pressione nello sport”, la tennista di casa ha reagito con orgoglio, ripreso il break ed è andata a servire per la più importante finale della sua carriera. Questa volta non le è tremato il braccio e con una serie di colpi spettacolari si è guadagnata tre match point, chiudendo al primo con un passante lungo-linea di rovescio accompagnato da una standing ovation di diversi minuti da parte di tutto il pubblico.
Domani sarà dunque una finale tutta tedesca ad assegnare la Porsche che per tutto il torneo ha torreggiato sull'angolo destro del campo, sotto il mega schermo che si erge opposto alla sala stampa.