In una finale per certi versi anche troppo prevedibile, Angelique Kerber recupera nel primo set e chiude con otto game consecutivi per vincere il titolo del WTA di Stoccarda. Da Stoccarda, GIULIO GASPARIN

Da Stoccarda, Giulio Gasparin

 

Ad Angelique Kerber non era mai riuscito di difendere un titolo conquistato in alcun torneo WTA, ma al WTA di Stoccarda le è riuscita questa impresa contro la connazionale Laura Siegemund, battuta con il punteggio di 6-4 6-0.

 

Una Porsche Arena piena, tanto che l'organizzazione ha scelto di mettere in vendita anche i biglietti solitamente esclusi perché in posti a visuale ridotta, ha fatto da cornice ad una finale che migliore non poteva presentarsi per il torneo: Angelique Kerber, regina degli Australian Open e campionessa in carica del torneo, opposta ad un'altra tedesca, la qualificata di casa Laura Siegemund, alla prima apparizione in una finale WTA. La favola della ragazza di Filderstadt è di quelle che farebbero la fortuna di un film americano: ex prodigio in infanzia, capace di vincere l'Orange Bowl a 12 anni, ma da allora mai in grado di confermare le aspettative di una nazione che in quella primavera del 2000 cercava una futura sostituta a Steffi Graff, la Siegemund ha trovato nello studio della psicologia la chiave per arrivare in alto, dopo i tanti anni passati nel limbo del circuito ITF.

 

Partendo dalle qualificazioni, la numero 71 del mondo ha messo di fila sette match consecutivi senza neppure perdere un set, tra cui tre vittorie su top 10: Simona Halep, Agnieszka Radwanska e Roberta Vinci. Forte di questa consapevolezza e della tranquillità di non aver nulla da perdere da questa finale, la Siegemund è partita a razzo, sorprendendo anche una Kerber molto concentrata, ma incapace di metterla sotto pressione fin dai primi colpi. La vincitrice degli Australian Open ha infatti iniziato il match molto contratta, forse anche per la pressione di provare a difendere per la prima volta in carriera un titolo conquistato l'anno prima, ma per sua fortuna, per la prima volta in questo torneo, la Siegemund non è riuscita a seguire i consigli proposti dalla sua stessa tesi di laurea, “sprecare grandi vantaggi sotto pressione nello sport,” e dal 4-2 30-0 in proprio favore ha vissuto un vero e proprio blackout.

 

Una serie di errori tattici, prima che di esecuzione, da parte della Siegemund hanno rimesso in gioco una Kerber che non aspettava altro che una possibilità per trovare più sicurezza in sé e nei propri colpi. Dopo un inizio combattuto, anche se a favore della tennista di casa, il match è sembrato girare inevitabilmente a favore della mancina di Brema, che con un filotto di quattro game ha fatto proprio il primo set.

 

Una reazione di orgoglio da parte della Siegemund ha reso il primo gioco del secondo set uno spettacolo di combattività, grandi colpi e scelte rischiose, ma la Kerber aveva ormai preso l'inerzia della partita e con esperienza e la solita tenacia ha trovato il break, subito consolidato con facilità. La ragazza di Filderstadt ha quindi fermato il gioco per poter riceve un lungo medial time out fuori dal campo, ma la sua avversaria aveva altri piani e senza mai alzare il piedi dall'acceleratore non ha più invertito le sorti del match. Una Siegemund sconsolata ha provato a picchiare la palla senza un piano ben preciso, finendo per vedere il secondo set chiudersi con un secco 6-0, in un anticlimatico finale per la sua comunque bellissima favola. Per la Kerber è dunque arrivata la seconda Porsche di fila e sembra essere il finale perfetto per lei, che dopo il titolo in Australia è riuscita così nell'impresa di difendere un titolo WTA, proprio qui dove tutto ha avuto inizio un anno fa.

 

Kerber b. Siegemund 6-4 6-0