dalla nostra inviata a Roma, Roberta Lamagni – foto Getty Images
Silenzio, parlano i big. In una giornata dal programma di secondo piano, almeno per noi italiani, i riflettori si accendono sui nomi più altisonanti, pronti a esordire sui campi del Foro.
Le prime parole di Andy Murray, in tarda mattinata. L’annuncio della rottura con Amelie Mauresmo, l’ennesimo divorzio consensuale tra un coach blasonato e l’inglese, dopo quello con Ivan Lendl, non è certo facile da digerire. “Gli accordi per un nuovo anno insieme erano stati presi a fine 2015, quando abbiamo lavorato per alcune settimane a Dubai. Naturalmente in Australia è andato tutto bene, ma poi, tra l’Australia e Roma abbiamo trascorso solo 10 giorni insieme, nemmeno programmati”. L’amarezza è tanta, ma il giudizio sulla Mauresmo è comunque positivo. “Quando abbiamo iniziato la collaborazione avevo scarsa fiducia, poi i miei risultati hanno avuto un picco. E’ mancata la vittoria di uno Slam, ed è stato un peccato perché era ciò che entrambi volevamo. Per me adesso è importante che ci sia Jamie Delgado al mio fianco per 35-40 settimane l’anno, che mi dia continuità, cosa che non ho avuto l’anno scorso con Amelie e Jonas (Bjorkman)”.
Segue un Nadal rauco e visibilmente affaticato, quasi svogliato, come non si è soliti vederlo. Le sue risposte sono stiracchiate, al limite della cortesia. E a chi lo incalza sulla preparazione per il Roland Garros, ribadisce che “non ha mai considerato Roma un torneo preparatorio a Parigi. Roma è una tappa storica del tour, un torneo speciale”, non solo per lui che qui ha ottenuto tanti successi, ma a suo dire per tutti i giocatori, che con l’Italia avvertono un feeling particolare. Com’è la condizione di Rafa al momento? “Buona, anche se non sono arrivato preparando al meglio il torneo, avrei avuto bisogno di più tempo per allenarmi, adattarmi alle diverse condizioni”, una su tutte il freddo di Madrid, che sicuramente stride con i 28 gradi romani. “Anche Nishikori ha fatto fatica, mi aspetta un primo turno impegnativo, Kohlschreiber è un avversario tosto, da non sottovalutare”.
Chiude un professionale Novak Djokovic, concentrato a non oltrepassare la linea sottile della diplomazia. Su ogni risposta si dilunga e approfondisce: l’attenzione è su Roma, chi domanda di Parigi viene rispedito al mittente. E chi tenta di accendere una polemica su Toni Nadal e sul momento “precario” di Rafa e Roger non viene soddisfatto perché, per quanto cortese, Nole non ha intenzione di sprecare fiato per alimentare inutili discussioni. L’appuntamento è a domani, secondo incontro sul campo centrale contro il francese Robert. Lì Djoko si permetterà di affondare il colpo.
Il pomeriggio è ormai inoltrato e nessuna comunicazione ufficiale riguardante Federer viene comunicata. La voce minacciosa di un imminente ritiro è sempre più forte, e certamente il programma di mercoledì, che lo vedrebbe in campo nel primo match di giornata contro Alexander Zverev non aiuta a scacciare i cattivi pensieri… Ma, al momento, sono solo illazioni…