Il campione di Dunblane suda le “famose” sette camicie per avere ragione di uno Stepanek da applausi. Esordio morbido per Nadal e Djokovic, mentre la Kerber affonda sotto i colpi di una sorprendente Bertens. Avanti anche Serena Williams… di ALESSANDRO MAGRINI

di Alessandro Magrini – foto Getty Images

 

Sotto il cielo plumbeo che ormai è costante “cartolina” di questi primi giorni di torneo, è andata in scena la terza giornata dei French Open 2016. In campo due degli “indiziati speciali” alla vittoria finale, Djokovic e Nadal, opposti rispettivamente a Yen-Hsun Lu e Sam Groth.

 

Prima di gustarsi il “menu del giorno”, c’era da terminare la “portata principale” del Lunedì, con la prosecuzione della sfida, interrotta per sopraggiunta oscurità, tra Andy Murray ed il funambolico Radek Stepanek.

 

Alla ripresa delle ostilità con lo scozzese avanti 4-2 e servizio nel quarto parziale (ma sotto 2-1 nel computo dei set), il copione sembrava il medesimo di quello recitato ieri: uno Stepanek brillante, sfacciato sia nel gioco che nell’atteggiamento in campo, in grado di procurarsi immediatamente due palle break per riportare in equilibrio la frazione. Il numero 2 del mondo però non cede, tiene il servizio e non trema al momento di chiudere, portando la contesa al quinto set.

 

È indubbiamente il match più interessante andato in scena sin ora: il trentasettenne ceco inventa, costruisce, talvolta spreca, “rimane a galla” sempre…Andy attende, gioca con giudizio, non prende rischi eccessivi, confidando che il “pedigree” alla lunga faccia la differenza. Alla fine ha ragione lui: a Stepanek risulta fatale l’unico passaggio a vuoto in un’ora di tennis sublime, quando nell’undicesimo gioco perde la battuta a 15, mandando l’avversario a servire per l’incontro. Chance colta non senza qualche brivido (vedi l’unico doppio fallo di giornata, commesso sulla parità) da Murray, i cui continui let’s go e come on urlati durante la partita danno la dimensione dello spavento preso. Per lui il prossimo esame ha il nome della wild card di casa Mathias Bourgue.

 

Se le emozioni si susseguivano sul Philippe Chatrier, quello che contemporaneamente avveniva sul Suzanne-Lenglen non aveva nulla di sorprendente. È infatti un 6-1 “periodico” lo score con cui Rafa Nadal ha liquidato la pratica Samuel Groth. Come suggerisce il punteggio, non c’è stata storia: rispetto al rivale, su questa superficie il maiorchino fa letteralmente un altro sport. Impressionante il rendimento al servizio (altissime le percentuali su prima e seconda), micidiale il dritto, praticamente assenti gli errori: biglietto da visita niente male per chi, qui, è a caccia della decima corona.

 

Per quanto riguarda l’esordio di Novak Djokovic, si potrebbe fare un “copia e incolla” di quanto appena detto. Il taiwanese Lu, per caratteristiche tecniche, rappresentava infatti l’avversario ideale per “mettere in palla” il fuoriclasse serbo: colpi piatti, non troppo pesanti e poco vari, ritmo “medio”. Di fatto, c’è partita solo per mezz’ora: Nole, dopo essersi concesso una distrazione al servizio nel primo set, si rimette in carreggiata e diventa implacabile; la conseguenza, per il malcapitato Lu, è un’emorragia di games. 6-4 6-1 6-1 il punteggio finale per il numero 1 del mondo, che dopodomani troverà Steve Darcis, uscito vincitore dal duello con il qualificato Ilhan.

 

Tra gli uomini avanti anche Berdych, ripresosi dalla batosta di Roma, Thiem, Ferrer, Goffin e Tsonga, che ha avuto la meglio in tre set su Struff.

 

In campo femminile, colpo di scena nei piani alti: Angelique Kerber, numero 3 del seeding, è stata eliminata da un’ottima Kiki Bertens: la ventiquattrenne olandese ora è attesa al prossimo turno dalla nostra Camila Giorgi. Proseguono la corsa Ana Ivanovic e Madison Keys, mentre il programma di giornata si è concluso con un “non match”. Sì, perché se già “normalmente” è molto arduo mettere in difficoltà Serena Williams, diventa impensabile riuscirci quando si è a mezzo servizio. Il riferimento è a Magdalena Ribarikova, che alle prese con un evidente problema fisico, è stata spazzata via 6-2 6-0 dalla campionessa statunitense.