Da Wimbledon, Alessandro Terziani – foto Getty Images
Enorme attesa per la ripresa del match tra l’indiscusso numero uno mondiale Novak Djokovic e Sam Querrey, n.41, sospeso ieri con il gigante statunitense avanti di due set, 7-6 6-1. La capiente tribuna stampa del Court 1 è già colma prima che i due giocatori scendano in campo. Lo scorso anno, negli ottavi, il campione serbo si ritrovò sotto di due set anche con il bombardiere Kevin Anderson. Djokovic riuscì a pareggiare il conto dei set prima della sospensione per oscurità e vinse al quinto set il giorno seguente dopo aver annullato due pericolose palle break consecutive.
Djokovic fa capire subito di aver azionato il pilota automatico. Gioca profondo ma senza rischiare nulla. Al secondo gioco piazza subito il break e lo replica due giochi dopo. Querry forza qualsiasi colpo pensando già al terzo set. Sul 4-0 per il serbo arriva una nuova interruzione per la pioggia. Si riprende il gioco dopo due ore. Sul 5-1 Djokovic ha un leggero calo di tensione che gli costa il break. Ma il margine di sicurezza è ampio, serve sul 5-3 e dimezza la distanza nei set.
Nel primo gioco del quarto set, Djokovic ha subito due chance per il break ma commette due errori grossolani. Sull’1-1 una nuova interruzione di una decina di minuti. Alla ripresa Querrey tiene ancora a fatica il servizio annullando altre quattro break al serbo. A sorpresa, nel gioco successivo, arrivano invece due occasioni di break per Querrey vanificate da due brutti diritti in rete. Terzo turno di battuta per lo statunitense che annulla altre due palle break a Djokovic. Sono già otto nel set, troppe. Il serbo gioca con il fuoco e sul 2-3 deve annullare a sua volta altre due palle break che un Querrey troppo timoroso spreca ancora una volta. Ormai il match è diventato una sorta di roulette russa. Sul 4-4 arrivano altre quattro palle break per Djokovic che finalmente riesce a concretizzare il break alla dodicesima chance avuta nel set. Il serbo serve per il set sul 5-4. Quando il set sembra ormai deciso arriva il clamoroso e inaspettato contro break di Querrey, 5-5. Tutto da rifare. Djokovic si ritrova a servire sul 5-6 per rimanere nel match. Improvvisa cade la pioggia. Nemmeno Hitchcok avrebbe potuto scrivere una sceneggiatura migliore. Passa più di un’ora e si riparte. Il serbo vince facilmente il turno di battuta e si va al tie-break. Per Querrey, o la va, o la spacca. Inizia bene Djokovic che va sul 2-0, poi sul 3-1. Lo statunitense pareggia sul 3-3. Sul 3-4 Querrey tiene i propri due servizi e va 5-4. Un brutto diritto lungo del serbo regala due match point allo statunitense, 6-4. Djokovic annulla il primo con un ace. Sul secondo si inizia lo scambio che il serbo chiude con un altro diritto nettamente in corridoio. Dopo 2 ore e 58 minuti giocati in due giorni Querrey può esultare per il più grande exploit della sua carriera.
Djokovic è clamorosamente fuori da Wimbledon, il Grand Slam resta ancora una volta una chimera. Si aprono adesso scenari impensabili nel tabellone maschile. Federer potrebbe avere la grandissima chance di arrivare in finale e giocarsi (contro Murray?) un possibile 18° Slam. Ma siamo ancora a metà del guado e le sorprese sembrano all’ordine del giorno.
Querrey b. Djokovic 7-6(6) 6-1 3-6 7-6(5)