Da Wimbledon, Alessandro Terziani – foto Getty Images
“Scusate il ritardo” sembra dire Serena Williams con un sorriso a 32 denti mentre alza al cielo il suo settimo Rosewater Dish. Si, perché questo 22° Slam sembrava davvero maledetto per la campionessa statunitense che lo aveva già sfiorato negli ultimi tre Major. La “Sindrome Vinci” che sembrava averla attanagliata dopo la clamorosa sconfitta dello scorso 11 settembre, è stata finalmente debellata. Dopo tante finali femminili piuttosto mediocri, oggi a Church Road abbiamo assistito a una gran bella partita, soprattutto nel secondo set. Gran merito va ad Angelique Kerber che ha ripetuto la gran prestazione di Melbourne quando si aggiudicò il suo primo Slam ai danni proprio di Serena. Ma questa volta Serena non ha tremato nei punti topici del match e ha fatto valere la sua superiore potenza.
Il match parte un po’ in sordina, con le due giocatrici che sembrano quasi studiarsi. Serena tiene agevolmente i propri turni di battuta. La Kerber, che non ha nel servizio il colpo migliore, fatica un po’ di più e deve salvare tre pericolose palle break sull’1-0 per la Williams. Si arriva senza sorprese sul 6-5 per Serena, servizio della tedesca. La Kerber, con due errori gratuiti concede due set point alla statunitense. La Williams gioca un improbabile drop shot sul quale la tedesca piazza un facile vincente di diritto. Serena non spreca la seconda occasione e al termine di un duro scambio trova il punto con una violenta accelerazione di diritto. Primo set a stelle e striscie dopo 47 minuti.
Il secondo set è di rara intensità con Serena protesa a cercare il vincente e la tedesca che alza il muro facendola sempre giocare la classica “palla in più”. Gli scambi sono molto equilibrati ma la Williams possiede un’arma impropria, il servizio che in ogni momento di difficoltà le toglie le castagne dal fuoco. Anche oggi numeri impressionanti con 13 ace, 86% di punti con la prima e velocità medie sui 180 km/h con picchi oltre i 200. Esemplificativo come sul 3-3 Serena conceda la prima e unica palla break della partita a cui fa però seguire due ace e una prima vincente. Come nel calcio, “goal sbagliato, goal subito”. Nel gioco successivo giunge infatti il break per Serena grazie a due brutti errori di rovescio. La Williams serve sul 5-3 per i Championships e mette a segno 3 prime vincenti. Sul primo match point Serena piazza ancora la prima, sullo scambio si proietta a rete chiudendo il punto con una facile volée alta di diritto. La Williams si getta lunga distesa sull’erba verde londinese, è ancora lei la campionessa di Wimbledon.
Serena raggiunge così a quota 22 Slam una leggenda come Steffi Graf, a due sole lunghezze dalla primatista Margaret Court. Oggi è stata scritta una nuova pagina della storia del tennis.
S. Williams b. Kerber 7-5 6-3