di Claudio Calza
Per raccontare questa storia fantastica basterebbero pochi dati. I protagonisti sono loro: Jacques Brugnon, Henri Cochet, Rene Lacoste, Jean Borotra, i “moschettieri”, che, tra il 1927 e il 1933, età dell’oro del tennis francese, vinsero per sei anni consecutivi la Lawn Tennis Challenge, poi chiamata Coppa Davis dal nome del suo inventore, l’americano Dwight Davis.
Ma non è tutto, in quegli anni, i “moschettieri”, così battezzati da Paul Champ, membro del consiglio della Federazione, vicepresidente del Racing Club de France e cronista di tennis di “Le Figaro”, dominarono anche nei tornei internazionali individuali. In particolare, dal 1924 al 1929, monopolizzarono il torneo di Wimbledon spartendosi così le vittorie:
Borotra lo vinse nel 1924 e 1926
Lacoste nel 1925 e 1928
Cochet nel 1927 e nel 1929.
In quei sei anni, l’unica finale che non vide protagonista uno di loro fu quella del 1926: la disputò infatti l’americano Howard Kinsey.
Ecco, questi dati sarebbero sufficienti per illustrare le vicende di questi straordinari atleti, ma l’autore del libro, Gilles Lambert, non si è accontentato di aride statistiche e ha dedicato alla loro favola 246 pagine, dove le sei vittorie, sono raccontate nei minimi particolari, inserite inoltre in un dettagliato ed esauriente contesto storico.
Il tutto arricchito da aneddoti, particolari inediti e curiosi, storie piccole e grandi, dettagliati resoconti di incontri speciali. Tra l’altro, per dovere di cronaca, l’autore non nasconde il fatto che, dopo il primo trionfo del 1927, la squadra francese fu facilitata dal cosiddetto “Challenge Round” che consentiva alla squadra detentrice di affrontare, in un’unica finale secca, la nazione che sarebbe uscita da un estenuante torneo a eliminazione diretta.
Poi venne il fatale 1933. René Lacoste, malato (aveva sofferto un primo attacco di tubercolosi durante il servizio militare), divenne capitano non giocatore e il suo sostituto, il giovane André Merlin non si rivelò all’altezza, cosicché la Coppa Davis prese la strada dell’Inghilterra. Molto spazio è dedicato anche al confronto tra il tennis di allora e quello moderno. Confronto sintetizzato da uno scambio di idee tra due campioni di diverse generazioni. Fred Perry, quando Jimmy Connors gli chiese: “Che cosa avremmo fatto l’uno contro l’altro?”, gli rispose: “Non praticavamo lo stesso gioco…”. Nel libro fanno capolino altri grandi campioni di quegli anni, in particolare Susanne Lenglen che tanta parte ebbe nella formazione e nell’affermazione del quartetto. L’autore infatti parla di “una grande avventura che, senza di lei, probabilmente sarebbe rimasta un sogno”.
In sostanza, nell’opera troviamo una minuziosa raccolta di testimonianze dei protagonisti stessi e di altri personaggi di allora, ma anche una certosina ricerca su libri, raccolte di riviste, archivi di grandi collezionisti (Gianni Clerici tra i primi). Una lunga sequenza di foto, anche inedite, dell’epoca completa questo volume che non può mancare nella biblioteca degli appassionati dei cultori di tennis. “Nessuno dei moschettieri – conclude Lambert – si è lasciato rinchiudere nella propria leggenda. Sentendoli parlare degli eventi, dei tornei, delle vittorie e delle sconfitte che ci sono nei libri, già fissati nella
Storia, si ha la sensazione che il tempo non esista. I moschettieri hanno vinto anche il loro match contro gli anni”.
Gilles Lambert: La leggenda dei moschettieri del tennis
Edizioni Mare Verticale 2016 – Euro 18
Titolo originale: La lègende des Mosquetaires
Edizioni Presses de la Cité, Paris