Una dura battaglia con tanto di match-point salvato in mattinata, una facile vittoria contro un fresco top-100 al pomeriggio, e per Laslo Djere (foto Carola Carera) la seconda finale Challenger dell’anno è servita. Prima a Milano, poi agli Internazionali di Cortina d’Ampezzo, sei settimane dopo e 423 chilometri più su. Un viaggio che il ventunenne serbo ha inframezzato con le tappe di Bastad (Svezia) e San Benedetto del Tronto. Il suo sabato da stakanovista al Tennis Country Club è iniziato alle 10 del mattino, col match contro Andrey Rublev, e finito poco prima delle 17, dopo il 7-6 6-3 rifilato a Roberto Carballes-Baena, quinta testa di serie. Partiva favorito lo spagnolo, sia per le oltre 100 posizioni di vantaggio nella classifica Atp sia per le tante energie lasciate in mattinata da Djere, costretto a stare in campo 2 ore e 35 minuti per battere Rublev per 2-6 7-5 7-6, con tanto di match-point cancellato sul 5-6 del tie-break. Allo spagnolo, invece, ne erano bastati appena 49 per spuntarla contro uno sfortunatissimo Facundo Bagnis, incappato in uno stiramento addominale quando conduceva per 5-2 nel primo set, e costretto al ritiro dopo aver ceduto i due giochi successivi, peraltro mancando un set-point. Ma Djere – ex numero 3 al mondo da under 18 e accompagnato sulle Dolomiti dal noto coach italiano Alberto Castellani – è sembrato non accusare la fatica, è rimasto a galla in un primo set che si era complicato sul 5-4 e servizio in favore di Carballes-Baena, poi ha dominato il tie-break ed è subito scappato via nel secondo parziale, prenotando un posto nella finale di domenica. E pure il meritato ritorno fra i top-200 della classifica Atp.
Domenica pomeriggio, a separarlo da quel primo titolo già sfuggito in due occasioni, il connazionale di Novak Djokovic troverà dall’altra parte della rete il brasiliano Joao Souza, protagonista di una giornata molto simile alla sua. Anche lui a segno in rimonta nei quarti di finale, con un delicatissimo 4-6 7-6 6-4 imposto all’alessandrino Matteo Donati, e anche lui promosso in due set – da sfavorito – nel pomeriggio, contro un Guido Andreozzi al quale era bastata appena un’ora per superare 6-3 6-1 il campano Lorenzo Giustino. Fatica risparmiata che non è servita a molto, dato che la semifinale ha dato ragione a Souza con il punteggio di 6-3 6-4, al termine di un match in discussione solo nel secondo set, in cui l’ex numero 69 del mondo (che abita a Rio De Janeiro, nei pressi dell’impianto dove proprio oggi è iniziato il Torneo Olimpico di tennis) ha salvato la bellezza di undici palle-break, chiudendo senza mai cedere il servizio. Nella sua quindicesima finale Challenger in carriera il ventottenne carioca, soprannominato “feijao” (fagiolo) per il colore della pelle, proverà a mettere il segno “+” a un bilancio che parla di sette titoli e altrettante sconfitte, l’ultima ad aprile in Messico. Domenica le finali: alle 11 il doppio, alle 15 il singolare (informazioni e biglietti su www.atpcortina.com).
I RISULTATI DELLA GIORNATA – Singolare, semifinali – L. Djere (SRB) b. R. Carballes Baena (ESP) [5] 7-6 6-3, J. Souza (BRA) b. G. Andreozzi (ARG) [8] 6-3 6-4. Singolare, quarti di finale – L. Djere (SRB) b. A. Rublev (RUS) 2-6 7-5 7-6, R. Carballes Baena (ESP) [5] b. F. Bagnis (ARG) [3] 4-5 ritiro, G. Andreozzi (ARG) [8] b. L. Giustino (ITA) 6-3 6-1, J. Souza (BRA) b. M. Donati (ITA) 4-6 7-6 6-4. Doppio, semifinali – Cerretani/Oswald (USA/AUT) [2] b. Satschko/Stadler (GER) 6-4 3-6 10/3, Carballes Baena/Garin (ESP/CHI) b. Jarry/Lama (CHI) 6-4 7-6.
Ufficio Stampa Internazionali di Cortina d'Ampezzo