Di Fabrizio Salvi – Foto Getty Images
Ha tutta l’aria di essere un déjà vu quello che è successo sul campo numero 13 a Flushing Meadows, sede degli Us Open. Johanna Konta, numero 14 del mondo, si è accasciata a terra senza perdere i sensi, ed è stata costretta ad un lungo stop. Probabilmente un colpo di calore dovuto all’alta percentuale di umidità, fatto sta che il quadro generale era tutt’altro che rincuorante: borse di ghiaccio attorno al collo e medico che le misurava la pressione.
Episodio che ha ricordato molto da vicino quello che è capitato a Jack Sock lo scorso anno proprio su questi campi. Fortuna vuole che la tennista nata a Sydney, ma a tutti gli effetti britannica, si è ripresa come meglio non poteva ed è riuscita addirittura a vincere il match contro Tsvetana Pironkova in tre set col punteggio di 6-2 5-7 6-2.
Altro incontro di sicuro interesse è stato quello tra Marcos Baghdatis e Benoit Paire, risolto con la vittoria del cipriota in quattro set. Nell’ultimo parziale, quello risultato poi decisivo, nessuno dei due tennisti in campo sembrava in grado di tenere il proprio servizio, fattore che ha lasciato il verdetto in bilico fino all’ultimo, decisivo, break a favore del cipriota.
L’aria di casa, si può chiamare così dopo la finale tutta italiana dello scorso anno, ha fatto benissimo a Roberta Vinci che prosegue il suo cammino battendo sonoramente l’americana McHale per 6-1 6-3. Bellissima rimonta anche di Caroline Wozniacki che si ritrova pronti via sotto per 4 a 0 contro Svetlana Kuznetsova fino a riuscire a trappare la vittoria prima del set per 6 a 4 e poi a concludere l’opera vincendo il match.
L’attesa è tutta per l’incontro di questa notte tra il nostro Andreas Seppi e Rafael Nadal, con l’azzurro che non arriva nelle migliori condizioni fisiche e che parte con un passivo di 7 sconfitte a fronte dell’unica vittoria ottenuta a Rotterdam otto anni fa.