Paolo Lorenzi gioca per due ore alla pari con Murray sull’Arthur Ashe. Il senese perde il primo set al tie-break dopo aver servito per il set sul 5-4, vince il secondo 7-5, poi cala fisicamente e cede nettamente gli ultimi due set, 6-2 6-3…Da New York, ALESSANDRO TERZIANI

Da New York, Alessandro Terziani – foto Getty Images

 

Alla vigilia era fondato il timore che il match di Paolo Lorenzi con il numero due mondiale Andy Murray si trasformasse in una mattanza. Invece il 35enne senese, nel prestigioso palcoscenico dell’Artur Ashe Stadium, ha smentito ancora una volta tutti giocando un match al limite delle proprie possibilità dove per due ore, un set pari, ha fatto tremare il ben più quotato avversario.

 

Il primo set si gioca su ritmi piuttosto bassi e la partita stenta a decollare con un pubblico piuttosto distratto, molto più coinvolto nei cambi di cambio dalle inquadrature della spycam. Murray è insolitamente molto falloso, soprattutto con il diritto, e non riesce a staccarsi di dosso la ragnatela tessuta da Lorenzi. Sul 4-4 l’azzurro conquista l’inaspettato break alla prima chance utile e va a servire per il set sul 5-4. Purtroppo Lorenzi sente improvvisamente la pressione del momento e regala il contro break a Murray. Si giunge al tie-break che lo scozzese gioca in modo impeccabile.

 

Lorenzi, dopo aver subito un break iniziale, dall’1-2 infila 4 giochi consecutivi e si porta sul 5-2. Sul 5-3 va a servire per il set e ancora una volta, come nel primo set, non sfrutta l’occasione. Murray si riporta in parità, 5-5, dopo aver vinto un punto di 42 scambi, il più lungo del torneo. Quando il set sembrava ormai pendere dalla parte dello scozzese, Lorenzi sul 6-5 gioca un gran game, suo il punto più spettacolare del match con una stupenda volée di rovescio in allungo, strappa il servizio allo scozzese e conquista il secondo set. Dopo un’ora e 55 minuti siamo in perfetta parità. Impietose le statistiche dello scozzese che riportano 47 errori, dei quali ben 30 di diritto.

 

L’avvio del terzo set segna la partita. Murray porta a casa subito il break che taglia le gambe a Lorenzi che ha corso molto ed è reduce dai crampi della maratona con Simon di due giorni fa. Il set fila via veloce per lo scozzese.

 

Di nuovo un break in apertura di quarto set mette la partita in discesa per Murray. Lorenzi continua a lottare con caparbia ma le forze e la lucidità non è più quella dei primi due set. Dopo 3 ore e 17 minuti Murray accede agli ottavi con Lorenzi che esce tra gli applausi convinti del pubblico dell’Arthur Ashe.

 

Murray non ha giocato una delle sue migliori partite (63 errori!) ma anche per merito di Lorenzi che non gli ha dato mai ritmo. L’azzurro esce a testa alta da questi Us Open che hanno rappresentato il suo punto più alto della carriera e gli regaleranno il best ranking, n.35, e la vetta della classifica italiana. Chapeau a questo Benjamin Buttom del tennis nostrano.

 

Murray b. Lorenzi 7-6(4) 5-7 6-2 6-3

 

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