Il presidente dell’ITF, tra presente e futuro, ha fatto il punto sul formato della competizione

Il primo successo del Canada archivia un’edizione della Coppa Davis ricca di pathos e di emozioni. Il presidente dell’ITF, David Haggerty, ha analizzato in conferenza stampa i numeri dell’evento, sottolineando la bontà del sistema e la nuova collaborazione con l’ATP. “Quest’anno è stato molto emozionante – ha dichiarato Haggerty – anche perché insieme a Kosmos siamo finalmente riusciti a stabilizzare il formato. Funziona per i tifosi, per i giocatori e per il tennis in generale. A nostro avviso il formato precedente era fonte di confusione per i giocatori e abbiamo lavorato per cambiare le cose. Li abbiamo ascoltati e di conseguenza apportato delle modifiche. La Coppa Davis continua ad avere un ruolo unico nel tennis e siamo lieti di collaborare con l’ATP a partire da gennaio. C’è stata una vera e propria evoluzione in questi 122 anni.

La questione legata ai punti ATP continua a tenere banco. “In passato abbiamo visto che quando si gioca per il proprio Paese non si guarda ai punti di classifica. È qualcosa che non ha importanza per i giocatori. È un argomento che potremmo trattare in qualsiasi momento, ma sia noi che l’ATP pensiamo che non sia necessario. Numeri importanti per un evento unico nel suo genere. “È stato un grande successo. Più di 113.000 persone sono venute nelle diverse sedi della fase a gironi e 63.000 qui a Malaga. L’anno scorso ne abbiamo avute 105.000 in totale, quindi c’è stato un grande miglioramento. Un altro elemento importante è che il 21% delle persone che sono venute al Palazzo dello Sport Martín Carpena è arrivato da fuori della Spagna, e il 55% fuori dall’Andalusia. È un esempio di ciò che ci offre la divisione delle finali tra settembre e novembre. Permette ai fan di viaggiare, pianificando in anticipo aerei e hotel.