L’Italia di Fed Cup spazzerà via l'Ucraina e già pensa a una semifinale da giocare in trasferta. Chi ci conviene? La Germania o la Repubblica Ceca? DI RICCARDO BISTI
Corrado Barazzutti ha scelto la terra rossa per indebolire ulteriormente Kateryna Bondarenko
Di Riccardo Bisti – 2 febbraio 2012
Se lo stellone ha abbandonato la squadra di Coppa Davis, non si può dire altrettanto per quella di Fed Cup. Non ce ne sarebbe bisogno, vista la qualità che possiamo esprimere grazie a Francesca Schiavone, Flavia Pennetta, Sara Errani e Roberta Vinci. Il sorteggio del World Group 2012 ci ha dato in sorte l’Ucraina, la più debole del lotto. Ci si domanda come facciano ad essere in Serie A a discapito di squadre nettamente più forti come Stati Uniti, Bielorussia o Giappone. E’ semplice: lo scorso anno hanno avuto la fortuna di pescare un’Australia priva di Samantha Stosur e hanno infilato il colpaccio sulla terra di Recreation, vincendo i due singolari contro la Rodionova più il doppio di spareggio. Allora mancavano le sorelle Bondarenko, così finì tutto sulle spalle di Lesia Tsurenko ed Olga Savchuk, due oneste mestieranti che oscillano tra la 100esima e la 200esima posizione. A Biella, presso il Lauretana Forum (impianto utilizzato prevalentemente per il basket), capitan Igor Dernovskyi recupererà una delle due sorelle che hanno fatto la storia del tennis ucraino. Di Kateryna si ricorda un quarto di finale all’Open degli Stati Uniti, peso malamente contro una giovanissima Yanina Wickmayer, e poco altro. Per non correre rischi, capitan Barazzutti ha scelto di giocare sulla terra battuta. Una scelta probabilmente superflua, giacchè contro questa Ucraina vinceremmo anche sul ghiaccio. Il capitano azzurro, probabilmente, è memore della sfida del 2008, giocata ad Olbia. Dopo l’inopinata sconfitta interna contro la Spagna, ospitammo le ucraine per restare nel Gruppo Mondiale nel primo (e unico) tentativo di ricambio generazionale (dovuto, in verità, a un infortunio di Flavia Pennetta). Karin Knapp perse contro Alona Bondarenko, poi Sara Errani sfidò proprio Kateryna dopo che la Schiavone aveva fatto il suo dovere, vincendo entrambi i singolari. La romagnola vinse con un facile 6-3 6-2 contro un’avversaria che non si reggeva in piedi. Fu una delle peggiori prestazioni di sempre sulla terra battuta. Quel weekend è ricordato anche perché Olbia fu la sede degli interrogatori della Procura Federale al medico Pierfrancesco Parra e all’osteopata Massimo Tosello, le cui testimonianze furono decisive per la squalifica poi comminata a Claudio Pistolesi.
La prestazione di Kateryna Bondarenko a Olbia è
una delle peggiori che si ricordino sulla terra battuta
L’interesse agonistico per la sfida è prossimo allo zero. Vinceremmo anche senza schierare le senatrici Pennetta e Schiavone, ma è probabile che Corrado Barazzutti punti ancora su di loro. Forse Sara Errani meriterebbe un posto da singolarista dopo quanto mostrato all’Australian Open. In verità, l’interesse principale andrà a Stoccarda, dove si sfideranno Germania e Repubblica Ceca. Da questo incontro emergerà l’avversaria delle azzurre nella semifinale in programma i prossimi 21-22 aprile. Il match, trasmesso in chiaro dalla TV tedesca dopo tanti anni di oblio, è il più interessante del primo turno. Le tedesche dovranno fare a meno di Andrea Petkovic, ma potranno contare su Sabine Lisicki e Julia Goerges. Al contrario, le campionesse in carica punteranno su Petra Kvitova, già decisiva nella vittoria 2011. Qualche novità in formazione: nel ruolo di seconda singolarista è stata scelta la bella Iveta Benesova, rigenerata da quando è fidanzata con Jurgen Melzer, preferita a Lucie Safarova (ex fidanzata di Tomas Berdych), mentre il ritiro in Fed Cup di Kveta Peschke ha obbligato a convocare Barbora Zahlavova Strycova. Insomma, una sfida equilibratissima che potrebbe decidersi al doppio. L’Italia non sa per chi tifare, perché in ogni caso il match sarebbe in trasferta. Contro le ceche abbiamo vinto un paio d’anni fa al Foro Italico, mentre con la Germania abbiamo giocato a Bari nel 2000. Quel match, tuttavia, non conta ai fini della scelta della sede, giacchè era nel contesto di un round robin. Per stabilire chi avrebbe giocato in casa tra Italia e Germania, dunque, è stato effettuato un sorteggio che ha premiato le teutoniche. La Germania è più “squadra”, mentre la Repubblica Ceca ha una giocatrice che, sulla carta, fa partire da 0-2 qualsiasi avversaria. Di sicuro a Barazzutti e alle azzurre non farà piacere giocare indoor nel bel mezzo della stagione sulla terra battuta. Ma è la Fed Cup, c’è poco da fare.
Essere vulnerabili, e ammetterlo, è una grande risorsa
Vulnerabili lo siamo tutti, anche e soprattutto i tennisti, in un’epoca in cui la pressione per il risultato è...