L’ex davisman Davide Sanguinetti, già numero 42 Atp e vincitore del torneo Atp di Milano, è intervenuto ai microfoni di Radio Manà Manà Sport, durante la trasmissione Spazio Tennis, analizzando le possibilità dell’Italia nel match che vedrà opposti gli azzurri alla Repubblica Ceca di Tomas Berdych. L’incontro di svolgerà dal 10 al 12 febbraio ad Ostrava. “Sicuramente non avremo grande pressione sulle spalle” – spiega Sanguinetti – “perché non abbiamo nulla da perdere. La squadra ceca è più forte e Berdych in particolare sta giocando molto bene. Stepanek, il secondo singolarista, è un po’ in fase calante a livello individuale ma in doppio ha appena vinto gli Australian Open e sarà certamente galvanizzato. L’ex giocatore azzurro, protagonista della cavalcata che portò l’Italia alla finale Davis del 1998, si è soffermato sui nostri tennisti: “Dipenderà molto dalla velocità del campo, che mi dicono essere rapidissimo. Credo che Barazzutti schiererà Seppi e Starace, con l’alternativa di Bolelli come numero due. Simone non viene da un momento buono di fiducia e mentalmente sembra essere in difficoltà, ma nella partita secca potrebbe essere l’unico in grado di impensierire Berdych. Metterei comunque una firma per il risultato di 1-1 dopo la prima giornata. Per quanto concerne il doppio, mi piacerebbe vedere in campo Bolelli insieme a Bracciali. Spero infine che Seppi possa essere l’uomo in più: se Berdych non è in grande forma, Andreas potrebbe anche fare la sorpresa.” Chiosa finale sulla possibilità futura di guidare la nazionale di Coppa Davis. “Ovviamente mi piacerebbe fare il capitano dell’Italia” – racconta Davide – “ma per il momento il ruolo è gestito da Corrado Barazzutti ed è giusto lasciarlo lavorare in pace. E’ ovvio che se dovesse arrivare una chiamata dalla nazionale non declinerei mai l’offerta. La nazionale non si rifiuta mai…”L’ex davisman Davide Sanguinetti, già numero 42 Atp e vincitore del torneo Atp di Milano, è intervenuto ai microfoni di Radio Manà Manà Sport, durante la trasmissione Spazio Tennis, analizzando le possibilità dell’Italia nel match che vedrà opposti gli azzurri alla Repubblica Ceca di Tomas Berdych. L’incontro di svolgerà dal 10 al 12 febbraio ad Ostrava. “Sicuramente non avremo grande pressione sulle spalle” – spiega Sanguinetti – “perché non abbiamo nulla da perdere. La squadra ceca è più forte e Berdych in particolare sta giocando molto bene. Stepanek, il secondo singolarista, è un po’ in fase calante a livello individuale ma in doppio ha appena vinto gli Australian Open e sarà certamente galvanizzato. L’ex giocatore azzurro, protagonista della cavalcata che portò l’Italia alla finale Davis del 1998, si è soffermato sui nostri tennisti: “Dipenderà molto dalla velocità del campo, che mi dicono essere rapidissimo. Credo che Barazzutti schiererà Seppi e Starace, con l’alternativa di Bolelli come numero due. Simone non viene da un momento buono di fiducia e mentalmente sembra essere in difficoltà, ma nella partita secca potrebbe essere l’unico in grado di impensierire Berdych. Metterei comunque una firma per il risultato di 1-1 dopo la prima giornata. Per quanto concerne il doppio, mi piacerebbe vedere in campo Bolelli insieme a Bracciali. Spero infine che Seppi possa essere l’uomo in più: se Berdych non è in grande forma, Andreas potrebbe anche fare la sorpresa.” Chiosa finale sulla possibilità futura di guidare la nazionale di Coppa Davis. “Ovviamente mi piacerebbe fare il capitano dell’Italia” – racconta Davide – “ma per il momento il ruolo è gestito da Corrado Barazzutti ed è giusto lasciarlo lavorare in pace. E’ ovvio che se dovesse arrivare una chiamata dalla nazionale non declinerei mai l’offerta. La nazionale non si rifiuta mai…”