Vika Azarenka non ha nessuna intenzione di abbassare il volume delle sue urla. “Mi viene naturale, e poi nessuna giocatrice è venuta a dirmi di smettere”.
Victoria Azarenka è già sbarcata a Dubai dopo il successo a Doha

Di Riccardo Bisti – 21 febbraio 2012

 
Quando sei la numero 1 del mondo puoi permetterti di dire qualsiasi cosa. Victoria Azarenka si deve ancora abituare al ruolo, ma su un argomento non transige. Non lo dice esplicitamente, ma il succo è: “Non rompetemi le scatole perché grugnisco quando colpisco la palla”. Dopo il successo a Doha, in cui ha portato il bilancio stagionale a 17 vittorie e nessuna sconfitta, “Vika” ritiene che le discussioni sull’argomento non servano a nulla. Durante l’Australian Open si è discusso parecchio sull’argomento, con alcuni spettatori della Rod Laver Arena che sono addirittura arrivati a imitarla, simulando il fischio di un gufo. “I grugniti mi accompagneranno per tutta la carriera” ha detto la Azarenka a Doha, quando poi ha chiesto provocatoriamente a un giornalista: “Mettiamola così: tu russi? E’ una cosa che puoi controllare? Puoi fare diverse cose, ma alla fine russi lo stesso. Giusto? E’ una cosa naturale. Ecco, a me viene naturale giocare così. Fa parte del mio tennis. Questo è tutto”.
 
Come abbiamo segnalato durante l’Australian Open, la “questione grunting” ha attirato l’attenzione della WTA. L’associazione giocatrici ha in programma di trovare un sistema per ridurre i grugniti nel momento in cui il fenomeno è diventato un “fastidio” per gli appassionati. La regola attuale prevede che il giudice di sedia possa penalizzare una giocatrice se viene commesso un “atto deliberato” per dare fastidio all’avversaria. E’ accaduto durante la finale dello Us Open, quando Eva Asderaki punì Serena Williams per aver urlato “Come on!!!” prima che Samantha Stosur potesse arrivare su un suo colpo. Il caso fece un certo scalpore, anche in virtù di quanto accaduto due anni prima (l’alterco di Serena con la giudice di linea che le aveva chiamato un fallo di piede a due punti dalla sconfitta contro Kim Clijsters). Al di là di questo, la norma viene usata molto raramente per punire il grunting. La Azarenka sostiene che il suo “grunting” è nato come strumento per dare ancora più potenza alla palla. A suo parere, il problema è sovrastimato anche perché nessuna giocatrice si è lamentata. “Non credo che smetterò, per quanto mi riguarda io sono come sono. Ovviamente non posso parlare per conto delle altre giocatrici, ma nessuno è venuta da me a dirmi: ‘Ehi, smettila!’. Se qualche giocatrice volesse attribuire una sconfitta ai grugniti dell’avversaria, beh, penso che sia un sintomo di debolezza”.
 
In verità diverse giocatrici si sono lamentate del grunting, anche se nessuna ha fatto il nome della Azarenka in particolare. Lo scorso ottobre, Caroline Wozniacki ha detto che secondo lei alcune giocatrici “lo fanno apposta”. All’epoca era numero 1 WTA, ma poi ha perso il trono proprio dopo l’Australian Open. Anche Agnieszka Radwanska si è detta favorevole all’attuazione di qualche misura per ridurre il fenomeno. “Certamente tutte le giocatrici possono fare un po’ di rumore – ha detto la polacca, numero 6 WTA – però credo che qualcuno urli troppo forte. Non credo che sia necessario. Se la WTA vuole fare qualcosa, perché no?”. Va detto che la Radwanska si riferiva principalmente a Maria Sharapova (altra “grunter” per eccellenza), e non alla Azarenka. Radwanska e la stessa Azarenka sono in gara al torneo di Dubai scattato in questi giorni, a cui non partecipa la Sharapova e nemmeno la numero 2 Petra Kvitova. Quest’ultima si è ritirata all’ultimo momento per un non precisato infortunio (la scorsa settimana, a seguito del suo forfait a Doha, alcune fonti giornalistiche parlarono di infiammazione al tendine d’achille). Hanno dato forfait anche Na Li e Vera Zvonareva.