Federer batte 7-5 6-4 Murray e vince il 72esimo titolo in carriera, il quinto a Dubai. Non poteva riprendersi meglio dalla scoppola in Davis. Lo scozzese seccato con il pubblico.
Roger Federer aveva perso le ultime due finali giocate contro Murray
Di Cosimo Mongelli – 3 marzo 2012
Cominciamo dalla fine. Murray non prende bene questa sconfitta. Durante la premiazione (non tra le più esaltanti di sempre) non proferisce verbo nei confronti dell’avversario, tira una frecciatina acida al pubblico "colpevole" di aver sostenuto Federer e si dice comunque contento: domani, in fondo, sarà un giorno migliore. Eppure, sciorinando i precedenti fra i due giocatori, Murray era in vantaggio per 8 a 6. Le ultime 2 finali giocate tra i due le aveva vinte proprio lo scozzese, ai Masters 1000 Toronto e Shanghai nel 2010. E l’ultimo e unico precedente in questo torneo, nel 2008, era sempre stato ad appannaggio di Andy. Ma Murray pare soffrire terribilmente, come fosse una spada di damocle, l’esser diventato l'alternativa numero uno per i top 3. E le prove del nove fallite cominciano ad essere un po’ troppe. Cosa raccontare di questa partita? Ha fatto quasi tutto Federer nel bene e nel, pochissimo, male. Frutto più che altro della distrazione quando ti ritrovi facilmente la vittoria tra le mani. Partita che comunque parte subito combattutissima. Entrano benissimo entrambi in gara, esprimendo al meglio il proprio gioco. E Murray a guadagnarsi le prime due palle break dell’incontro, sul 3 a 2, che Federer annulla con 4 punti consecutivi. Si va avanti fino al 5 pari e questa volta è lo svizzero a guadagnarsele. Ben 3 consecutive. Murray annulla quelle e pure una quarta, che Federer fallisce con un erroraccio non degno di lui. Ma lo scozzese è in vena di generosità. Ecco servita la quinta palla break. E Roger decide che è ora di farla finita, portandosi a casa il game e quindi servire e conquistare il set con una facilità che ha dell’imbarazzante.
Se il primo set era finito male per Murray, il secondo inizia peggio. I suoi occhi tradiscono la fiducia oramai persa e cominciano a riversare la frustrazione verso il pubblico, "reo" di preferire Roger. Subito due palle break concesse sull’1 pari. E subito servizio consegnato all’avversario, con un rovescio indegno persino per un dilettante. Andy oramai è sotto la doccia. Anche gli unici due tifosi scozzesi presenti sulle tribune non ci credono più. Federer è lì che si diverte a fa divertire. Forse un po’ troppo. E sul 3 a 2, infatti, un po’ troppo tronfio dei suoi ricami concede una palla break che l’incredulo Murray sfrutta senza farsi pregare. Ma Andino, nonostante i sali gentilmente offertigli da Federer, pare non essersi per nulla svegliato. Concede un’altra palla break sul 3 pari , che salva per grazia ricevuta. E altre tre sul 4 pari . La seconda delle quali consegna la partita, finita già da tempo, nelle mani di Federer. Al secondo match point, dopo qualche patema e con un dritto di una bellezza raccapricciante, conquista il suo quinto trofeo in terra araba. E' il secondo torneo dell’anno, dopo Rotterdam. Nonché il 72° della carriera. Tocca ricordarlo, per chi ama tanto queste cose. “E’ bellissimo vincere 5 volte lo stesso torneo” Federer a fine partita “Mi è capitato solo poche volte in carriera (in sei occasioni n.d.r.). Era un torneo difficile, con tanti top ten. Stasera ho giocato bene i punti importanti. Ed è questo che ha fatto la differenza.” Gli ultimi due trofei conquistati non sono trionfi da leggenda, ma per un giocatore che troppi scribi avevano definito tra il tramontato e il finito, è un inizio che fa presagire una stagione combattuta. Per distoglierci dalla monotonia serbo-spagnola. Quella scozzese dipende solo da Murray, quando e se giungerà.
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