Ferrer domina Verdasco nel derby spagnolo e vince Acapulco per il terzo anno di fila. Muster si fermò a quattro. Il leader degli “umani” è lui.
Ferrer indossa il "sombrero" messicano dopo la vittoria ad Acapulco
Di Riccardo Bisti – 4 marzo 2012
Era l’unico top 10 in gara, ma vincere un torneo non è mai banale. A maggior ragione se ti consente di diventare il giocatore più “titolato” del 2012. Vincendo per il terzo anno ad Acapulco (1.155.000$, terra), David Ferrer ha infilato il terzo titolo dopo Auckland e Buenos Aires e ha portato a 18-1 il bilancio stagionale. In pochi lo considerano, ma la classifica dice che l’alternativa più credibile ai Fab Four è proprio lui, il 29enne di Javea (compirà 30 anni il prossimo 2 aprile). La finale contro Fernando Verdasco si presentava piuttosto difficile, anche perché il madrileno aveva vinto sei dei nove precedenti sulla terra battuta. Invece si è risolta piuttosto rapidamente: un 6-1 6-2 in un’ora e nove minuti ha consegnato a Ferrer il 14esimo titolo in carriera e gli consente di mettere nel mirino Thomas Muster, capace di vincere questo torneo per quattro anni consecutivi (dal 1993 al 1996). Allora si giocava a Città del Messico, mentre la spiaggia di Acapulco è amica di Ferrer. Le tante distrazioni extratennistiche, a partire dalla spiaggia, non lo hanno deconcentrato. “Sono davvero felice – ha detto Ferrer – ho giocato la mia miglior partita proprio in finale. So che Fernando picchia duro, e che avrei dovuto essere molto solido per contrastarlo. Penso di averlo fatto bene, soprattutto all’inizio. Forse lui non ha giocato la sua migliore partita, ma il tennis è così. A volte hai giornate molto positive, altre volte meno”. Come sempre, Ferrer ha preferito restare con i piedi per terra. “Non penso troppo al futuro. Adesso ho due tornei molto importanti a Indian Wells e Miami, con pochi punti da difendere soprattutto a Miami. Sarebbe bello giocarli bene. Di certo continuerò a lavorare duro”.
Verdasco aveva forse espresso il miglior tennis della settimana, ma in finale ha patito un vero e proprio black out. “Mi trovo in imbarazzo a parlare dopo una prestazione del genere – ha detto – vorrei chiedere scusa a tutti, davvero non sono riuscito a lottare. Non riuscivo a tenere una palla in campo. Spero di fare meglio l’anno prossimo se dovessi tornare ancora una volta in finale”. Dopo la partita, Ferrer ha incassato anche i complimenti del campione NBA Pau Gasol, ma non avrà tempo per festeggiare e godersi i 300.000 dollari destinati al vincitore: è già tempo di prepararsi per il torneo di Indian Wells. E poi David non è un tipo festaiolo: preferisce trascorrere il tempo libero dedicandosi a un buon libro. Ultimamente sta leggendo “La caduta dei giganti” di Ken Follett. Chissà che non sia un modo per ispirarsi e provare ad abbattere i quattro mostri che gli stanno davanti in classifica….
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