Florianopolis è un piccolo challenger, ma Simone aveva bisogno come il pane di una vittoria. In finale ha battuto Blaz Kavcic. Prossimo appuntamento: Santiago.
Per Simone Bolelli è il settimo titolo a livello challenger (le foto sono di Marcelo Ruschel per POA Press)
Di Riccardo Bisti – 4 marzo 2012
Stiamo parlando di un piccolo challenger, ma dopo un periodo difficile ci si aggrappa a tutto. Simone Bolelli ha vinto il torneo di Florianopolis (50.000$, terra) e torna a respirare, ma soprattutto a sperare. I 90 punti ATP conquistati nella città natale di Guga Kuerten gli consentiranno di avvicinarsi ai primi 100, attestandosi intorno al numero 108. La strada è ancora lunga, ma l'onda positiva del match di Davis contro Berdych va avanti. Una piccola operazione agli occhi gli fa anche vedere meglio, ed in effetti a Florianopolis si è visto un Bolelli tutto nuovo. E' parso più grintoso sul piano dell'atteggiamento, della rabbia, della voglia di vincere. Anche il look è diverso: barba incolta, cappellino al contrario come era solito fare nei primi anni della carriera. Come a dire: "Mi butto dietro il passato prossimo tornando al passato remoto", quel Bolelli che si issò al numero 1 d'Italia e al 36 ATP. Non è il caso di esaltarsi per questo successo, perchè è maturato battendo cinque onesti mestieranti. Ma in fondo sono gli stessi con cui perdeva più o meno regolarmente fino a qualche tempo fa. In finale ha superato lo sloveno Blaz Kavcic con il punteggio di 6-3 6-4. Dopo essere andato sotto di un break nel primo set, Simone ha messo il turbo ed è volato fino al 6-3 4-1 e servizio. A quel punto ha subito una mini-reazione di Kavcic, che si è avvicinato fino al 4-5, ma al momento di chiudere il suo braccio non ha tremato.
Quello di Florianopolis è il settimo successo in carriera nel circuito challenger dopo quelli ottenuti nel 2006 a Biella e Como, nel 2007 a Tunisi e Bratislava, nel 2010 a Torino e nel 2011 a Roma, sui campi del Garden. Un successo che fa bene soprattutto al morale. Adesso l'importante è dare continuità al trend positivo, magari già a partire dal challenger di Santiago del Cile, dove al primo turno se la vedrà con l'argentino Eduardo Schwank, uno che vale più della sua classifica e che quindi è un test piuttosto importante. La speranza è di tornare ad ammirare il vero Bolelli in tempo per i grandi tornei sul rosso, quando gli avversari non si chiameranno più Lopes, De Paula, Dustra Silva, Junqueira e Kavcic. Solo allora potremo dire se il bolognese è definitivamente recuperato, almeno a livello di top 100 stabile. Per adesso è giusto fargli i complimenti per un successo che alla vigilia pronosticavano in pochi.
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