Arriva la terra battuta e cresce la voglia di fare qualche scommessa. Ecco cinque consigli per divertirsi ancora di più. Giocando con intelligenza, ci si può divertire parecchio.
Una schermata di Betfair, sito leader nel settore delle scommesse sportive

TennisBest – 1 aprile 2012


Terminata la parentesi americana, il tennis torna finalmente in Europa per la stagione sulla terra battuta. I calzini si sporcheranno, i fusi orari saranno finalmente favorevoli…e sarà ancora più viva la voglia di rendere i match più divertenti con qualche scommessa. Non stiamo parlando di roba illegale, del “match fixing” indagato dalla Tennis Integrity Unit. Semplici scommesse, magari tra amici, in una moderna versione del Totocalcio. Mettere in palio qualche euro per una partita di tennis mette alla prova la nostra competenza e rende più emozionanti i match. Ecco allora una breve e semplice guida per chi vuole scommettere sul tennis.
 
CONTROLLARE I PRECEDENTI
 Nel tennis ci sono solo due possibili risultati. Il pareggio non è contemplato. Al massimo la scommessa può essere annullata se il match non si conclude. Il tennis è uno sport individuale, in cui conta parecchio l’aspetto mentale. Spesso capita che i giocatori abbiano una “bestia nera”. Magari la classifica dice il contrario, però…Onde evitare sorprese, è sempre bene controllare gli scontri diretti, la superficie e lo stato di forma (magari dando un’occhiata ai risultati degli ultimi mesi). Piccoli accorgimenti che non danno alcuna garanzia, ma certamente aiutano a sbagliare meno.
 
FATTI, NON PAROLE
 I tennisti, come tutti gli sportivi, spesso rilasciano dichiarazioni fuorvianti. In altre parole, bluffano. Capita raramente che un giocatore sia del tutto onesto nel parlare dello stato di forma, di un infortunio o di una malattia. Le dichiarazioni, dunque, vanno prese con grande cautela. Al contrario, bisogna osservarli con attenzione. Se siete sul posto, è fondamentale dare un’occhiata alle sessioni di allenamento.
 
UTILIZZARE OGNI RISORSA
L’avvento di internet ha reso molto più efficace la circolazione delle informazioni. Ci sono i canali ufficiali (siti di ATP, WTA e ITF) in cui è possibile trovare il database di ciascun giocatore. In realtà, sono ancora meglio i siti non ufficiali. Esistono forum di scommesse in cui i giocatori si scambiano consigli e pareri, peraltro utilizzando un linguaggio tutto loro. Altri siti offrono informazioni che non trovano spazio sui canali ufficiali, tipo gli ultimi infortuni subiti da un giocatore. Quando si decide di giocare su una partita, è sempre bene dare un’occhiata a diversi bookmakers e scovare la quota più vantaggiosa. www.oddschecker.com è uno dei migliori siti in cui si possono confrontare le varie quote. Per evitare di arrabbiarsi se si scopre una quota migliore dopo aver effettuato la propria scommessa.
 
TENERE UN REGISTRO DELLE GIOCATE
Persino i migliori scommettitori, quelli che sono in attivo, pensano di “giocare” meglio di quanto facciano in realtà. Essere indulgenti con se stessi è naturale, ma è un errore da non sottovalutare. Tenere un registro delle proprie scommesse aiuterà ad analizzare il proprio modo di scommettere, dove si sbaglia e come si può correggere. Più il registro è dettagliato e meglio sarà. L’ideale sarebbe indicare i match, i tornei, la superficie, la cifra giocata e – ovviamente – il risultato.
 
NON SCOMMETTERE SEI SEI ANNOIATO, DISPERATO O UBRIACO
Dovrebbe essere normale, ma in realtà non è così facile. Dopo aver sbagliato una scommessa viene la smania di giocare ancora per recuperare. Guai scommettere “per forza” dopo averne sbagliate alcune, oppure quando hai litigato con qualcuno e magari vedi il betting come uno strumento per distrarsi. Le analisi e le valutazioni saranno certamente superficiali. La cosa più importante è fare la propria analisi con calma ed essere pienamente soddisfatti della giocata, in modo da non avere rimpianti se dovesse andare male. Se non hai guardato i precedenti, se non hai valutato gli ultimi risultati e lo stato di forma…beh, ti spingi da solo verso la sconfitta. E non c’è niente di peggio.