Durante una trasmissione televisiva, Flavia annuncia che si ritirerà tra un paio d’anni. La notizia non è clamorosa, ma è il simbolo di una generazione che sta per esaurirsi. 
Flavia Pennetta a G-Day su La7

Di Riccardo Bisti – 6 aprile 2012


La notizia in sé non ha nulla di clamoroso. Flavia Pennetta ha detto che tra un paio d’anni si ritirerà. Significa che il 2014 dovrebbe essere l’ultimo anno di una carriera iniziata nel lontano 2000. Flavia ha compiuto 30 anni lo scorso 25 febbraio: è normale che a 32 anni possa dire addio al tennis. D’altra parte lei ha sempre affermato di volersi costruire una famiglia dopo il ritiro. Ci sta, anche se sei ancora tra le migliori (ed è possibile che Flavia, oggi n. 24 WTA, ci sia ancora). La notizia fa comunque effetto perché è l’emblema del tempo che passa. E accresce la consapevolezza che sarà dura, per il tennis femminile italiano, rivivere un periodo così felice. La Schiavone ha quasi 2 anni più di lei, e non potrà andare avanti in eterno. Solito discorso per Roberta Vinci, classe 1983, che insieme alla Pennetta è cresciuta prima che le loro strade si dividessero salvo poi ritrovarsi in Fed Cup.
 
La Pennetta è stata ospite della trasmissione G-Day su La7: tra domande semiserie, Flavia ha sottolineato quanto sia dura la vita della tennista. “Viaggiare stanca, obbliga a stare lontano dagli amici e dalla famiglia. A un certo punto puoi perdere gli stimoli e pensare di fermarti”: La conduttrice l’ha incalzata: “Tu hai ancora voglia di viaggiare?”. “Ancora un paio d’anni e mi ritiro”. Un frase buttata lì, anche prevedibile, ma che riempie di malinconia gli appassionati. Prima che la Schiavone esplodesse con la clamorosa vittoria al Roland Garros, Flavia & Francesca si giocavano il titolo di “più forte italiana di sempre”. La Pennetta è stata la prima azzurra ad entrare tra le prime 10. E’ successo il 17 agosto 2009, nel pieno di un’estate pazzesca, suggellata dalla vittoria a Los Angeles, la semifinale a Cincinnati e conclusa dai quarti allo Us Open, sublimati dalla grande vittoria contro Vera Zvonareva negli ottavi di finale, con sei matchpoint annullati. Furono proprio i successi della Pennetta a motivare la Schiavone, in un circolo virtuoso che ha fatto la fortuna del tennis italiano.
 
Ma sarebbe riduttivo parlare della Pennetta solo in virtù del suo best ranking. Flavia è una giocatrice importante, dotata di un bel tennis e di un carattere ancora più tosto. Storica fidanzata di Carlos Moya, dopo il durissimo periodo post-separazione ha trovato la forza di tirarsi su e di tornare più forte di prima. Flavia è stata fondamentale nei tre successi dell’Italia in Fed Cup, ancora di più rispetto alla Schiavone. Nella finale di San Diego 2010, per esempio, ha colto il punto decisivo dopo che Francesca era inciampata contro la Oudin. Più in generale, non ha mai tradito. Ha vinto 9 titoli WTA (non vede l’ora di entrare in doppia cifra) ed è una fortissima doppista, tanto che è stata la prima italiana (uomini compresi) a diventare numero 1 del mondo in un ranking computerizzato, quello del doppio femminile (in coppia con Gisela Dulko ha vinto anche l'Australian Open 2011 e il Masters 2010). Una bella carriera, resa possibile dalla passione dei genitori Oronzo e Concita e dalla decisione di trasferirsi in Spagna ad allenarsi con coach Gabriel Urpi, vero e proprio demiurgo del tennis pennettiano. Flavia non ha nulla da rimproverarsi. Volendo trovare una pecca a una splendida carriera, le manca un vero exploit in un torneo del Grande Slam. Ha giocato tre quarti di finale allo Us Open e altri cinque ottavi, ma non è mai andata oltre. Sono due, in particolare, le occasioni sciupate. Lo scorso anno, allo Us Open, è stata avanti 3-1 al terzo contro Angelique Kerber prima di crollare. In semifinale avrebbe trovato Sam Stosur, con cui era avanti negli scontri diretti…una chance irripetibile, che forse avrebbe potuto riscrivere la storia del tennis italiano. L’altra risale al 2008, quando battè Venus Williams al Roland Garros ma perse negli ottavi contro una giovanissima Carla Suarez Navarro. Non sono dettagli, ma sono episodi che in una carriera di 12 anni ci stanno. E comunque non è ancora finita. Flavia è ancora integra fisicamente ed ha tutta l’intenzione di togliersi ancora qualche sfizio, magari ai Giochi Olimpici di Londra. Ma sapere che non è eterna, e che la sua carriera terminerà tra non molto, è comunque un motivo di tristezza.