ROMA. Il serbo cede un set a Juan Monaco e approda ai quarti. Ha giocato molto male nel primo set, poi si è ripreso. Ma non è ancora a posto. Ha spaccato una racchetta.
L'insolita immagine di Novak Djokovic che spacca una racchetta
Dall'inviato a Roma, Riccardo Bisti – 17 maggio 2012
Il secondo set della semifinale di Miami aveva dimostrato che Juan Monaco può fare match pari contro Novak Djokovic. Ma poi si era fatto male, e Roma era il primo torneo dopo un mese di stop. Normale pensare a un tennista non al massimo. In verità, Monaco aveva giocato bene sia con Ungur che con Stepanek, ma contro il numero 1 avrebbe dovuto essere un’altra storia. La è stata solo nel secondo set e per alcuni tratti del terzo. Djokovic ha vinto 4-6 6-2 6-3 ma gli hanno chiesto se è preoccupato: “Nessuna preoccupazione. Sto giocando bene, ho vinto due partite in condizioni completamente diverse e ho vinto punti belli ed importanti”. Non ha torto, ma 12 mesi fa era un altro Nole. “E’ stata una partita strana, abbiamo entrambi avuto difficoltà per il forte vento. Nel primo set sono stato troppo passivo, ma sono contento di aver trovato una buona strategia”. In verità, il primo set è andato perché ha commesso ben 14 errori di rovescio, un’enormità. Poi, per sua stessa ammissione, ha portato la partita dalla sua parte, mentalmente ancor prima che tecnicamente. E poi Monaco era già contento di avere una buona condizione al primo torneo dopo lo stop. Lui stesso aveva detto che la presenza a Roma era soprattutto in funzione del Roland Garros.
Di certo avrà bisogno di elevare il rendimento nei quarti di finale, soprattutto se dovesse trovare Juan Martin Del Potro, favorito nel match pre-serale contro Tsonga a dispetto della classifica. “Guardate che io non penso al Roland Garros. Sono pronto per il torneo di Roma e voglio fare bene a Roma”. Djokovic è ancora numero 1, ma la posizione non è solida come qualche tempo fa. Federer sta venendo su forte, poi ha la motivazione extra di battere il record di Sampras. E le cambiali sono sempre più pesanti. Djokovic ha comunque detto di non provare alcun tipo di invidia per la grande popolarità di Federer e Nadal, rimasta intatta anche quando li ha superati: “Li rispetto molto perché hanno fatto grandi cose per il tennis. Io non penso alla popolarità. Penso a fare le cose per bene e ad essere un buon esempio per i bambini, anche tramite la mia fondazione. Sarebbe bello dare l’opportunità di vivere un sogno a chi non se lo può permettere”. Contro Monaco ha lanciato una racchetta, devastandola come raramente gli è capitato. “Non è la prima e nemmeno l’ultima, spero che i bambini non abbiano visto!”. Più che alle racchette, tuttavia, dovrà pensare ad elevare il suo livello. Non è affatto scontato che l’attuale gli consenta di vincere Roma e, soprattutto, Parigi. Il Roland Garros è l’unico Slam che gli manca ed è una delle sue priorità stagionali.
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