La Sharapova vince una brutta finale contro Na Li. E’ finita 7-6 al terzo dopo tre ore di tennis e due di pausa per pioggia. Si sono visti 115 errori gratuiti. La favorita per Parigi è lei.
La gioia di Maria Sharapova, vincitrice al Foro Italico

Di Riccardo Bisti – 21 maggio 2012

  
Un pomeriggio indimenticabile ha regalato a Maria Sharapova il 26esimo torneo in carriera. Indimenticabile perché la pioggia ha fortemente condizionato la sua finale contro Na Li, terminata 4-6 6-4 7-6 dopo quasi tre ore. Indimenticabile perché è stata la seconda volta nella storia che gli Internazionali femminili si sono decisi al tie-break del terzo set. La volta precedente risale al 2004, quando Amelie Mauresmo cancellò un matchpoint a Jennifer Capriati prima di batterla. Maria Sharapova ha fatto esattamente lo stesso nel 2012 in una finale tranciata da una sospensione per pioggia durata oltre due ore, dalle 16.30 fino alle 18.45. I critici della WTA diranno che si è trattato del tipico match femminile, con poco spettacolo e illogici ribaltamenti di fronte. In questo caso avrebbero ragione. Basta dare un’occhiata alle statistiche: a fronte di 41 colpi vincenti, si sono visti la bellezza di 115 errori gratuiti. Una montagna. Non è stata una bella partita…anzi, è stata decisamente brutta. Almeno fino alle fasi finali, quando entrambe le giocatrici hanno alzato il livello ed è emersa la tennista più forte, più coraggiosa e carismatica. Fossimo in Na Li, tuttavia, saremmo furiosi. In effetti, a parte il cordiale sorriso alla stretta di mano, la cinese era piuttosto arrabbiata. Normale che fosse così dopo aver bruciato un vantaggio di 6-4 4-0. La partita è stata di basso livello, ma la cinese sembrava adattarsi meglio alla terra battuta. Non a caso è la campionessa in carica del Roland Garros. La Sharapova sbagliava troppo e la cinese incassava.
 
Poi, a un certo punto, il black out. Na Li è entrata in confusione totale. Un terrificante parziale di 10 giochi ad uno ha consentito alla russa di salire 4-1 nel terzo set. A quel punto c’è stato l’inatteso contro-parziale della Li, brava a salire 5-4. Non c’erano tattiche o strategie particolari. Semplicemente il match è diventato una battaglia psicologica, umorale, senza logiche razionali. Nel momento del bisogno, la Sharapova ha chiesto e trovato aiuto alle sue doti mentali. E’ stata grande nell’undicesimo gioco, quando la pioggia cadeva sempre più forte. Servendo per restare nel match, sul punteggio di 40-40, ha scelto di giocare un dritto anziché un comodo smash e lo ha messo clamorosamente fuori. Non c’era modo peggiore per affrontare un matchpoint. Invece, con un coraggio monumentale, lo ha cancellato con uno splendido dritto incrociato, ben più difficile rispetto a quello sbagliato pochi secondi prima. Quando Masha si è rifugiata nel tie-break, il direttore del torneo Sergio Palmieri si è precipitato in campo per far coprire il campo con i teloni. Le giocatrici sono scomparse negli spogliatoi e il pubblico ha preso d’assalto gli stand commerciali nella speranza che il match riprendesse. Due ore dopo, sotto la luce dei riflettori, le due atlete più pagate del mondo (ed entrambe rappresentate da IMG) sono tornate in campo per giocarsi tutto nel tie-break.
 
La Sharapova è partita meglio, volando subito 3-0. La Li non ha mollato, si è arrampicata fino al 4-4, poi sul 5-5 c’è stato l’allungo decisivo della Sharapova, che ha condotto ottimamente lo scambio del 6-5 con alcuni dritti profondissimi, forieri dell’errore della Li. Il torneo è poi stato sigillato da un rovescio lungolinea della cinese, fuori di pochi centimetri. Maria ha alzato le braccia al cielo, felice per il successo e ancora di più per il ruolo di favorita del Roland Garros che si è presa a suon di risultati. Maria non è una “terraiola”, ma si presenterà a Parigi ancora imbattuta sulla terra rossa. Quest’anno aveva giocato tre finali importanti (Australian Open, Indian Wells e Miami) ma le aveva perse tutte. Appena è arrivata la terra battuta ha iniziato a vincere. Si è imposta a Stoccarda (battendo Stosur e Azarenka), si è ripetuta a Roma (superando Venus Williams, Kerber e Na Li). Il Roland Garros è l’unico Slam che le manca: non poteva esserci un viatico migliore per avvicinarsi allo Slam parigino. E coach Thomas Hogstedt avverte: “Maria può giocare molto meglio di così”.