Dal coach Vajda al nutrizionista che ha scoperto l’allergia al glutine: ecco il team che ha portato Djokovic a diventare n.1 del mondo. Non solo coach Vajda, ma anche…
Djokovic "annaffia" il suo team dopo l'ennesimo successo

Di Lorenzo Baletti – 26 maggio 2012


Dietro i successi di un grande campione si cela spesso il lavoro di un intero team. All’angolo dei migliori giocatori del mondo, si vedono spesso interi gruppi di persone. Tralasciando i familiari, si tratta di tutti quei personaggi che lavorano nell’ombra per consentire al tennista di raggiungere i migliori traguardi possibili. Dall’allenatore al fisioterapista, passando per il tattico e lo psicologo. Ma come lavorano tutte queste persone, e quale ruolo realmente ricoprono? Per capirlo, andiamo a scoprire il team del numero 1 del mondo: Novak Djokovic. Un pugno di uomini gli stanno vicino ad ogni torneo, dandogli quel vigore che gli ha consentito di vincere una montagna di tornei e diventare numero 1 del mondo.

Il coach: Marian Vajda – E’ l’allenatore di Djokovic senza sosta dal 2006, senza considerare le brevi e fallimentari parentesi di Todd Martin e Mark Woodforde. Slovacco ex n.34 del mondo, vincitore di due titoli Atp sulla terra, Vajda è come un secondo padre per Nole. La Commissione Olimpica Serba lo ha premiato come miglior coach dell’anno nel 2011. Il merito di aver fatto incontrare per la prima volta Djokovic e Vajda va attribuito…alla figlia di Vajda! L’allenatore slovacco si era appena separato da Karol Kucera, e l’entourage di Djokovic decise di contattarlo per proporgli si seguire il giovane Nole, all’epoca tra le mani di Riccardo Piatti che però avrebbe di li a poco preferito Ljubicic al talento serbo. Avendo lo staff di Nole proposto a Vajda di raggiungerli a Parigi, il buon Marian ammise di non avere la minima idea di chi fosse questo Djokovic. Ma ecco che entra in gioco la figlia, desiderosa di visitare Parigi. La piccola convince il padre a portarla in Francia, e intanto lui ne avrebbe approfittato per dare un’occhiata a Novak. “Il mio lavoro sarà facilissimo” ammise Vajda pochi giorni dopo, “Novak è un talento straordinario che impara le cose molto in fretta.  Ha un grande dono: la miglior risposta che abbia mai visto”.

Il fisioterapista: Miljan Amanovic – Definito dalla stampa serba come “il miglior professionista in circolazione”, anche Amanovic è del parere che lavorare con Nole sia un compito molto facile. I due vivono a stretto contatto per 52 settimane l’anno: tra loro non c'è solo un rapporto di lavoro, ma anche di lunga amicizia. Basti pensare che Djokovic, durante il matrimonio di Miljan, ha sfoderato una delle sue solite performance da show man, prendendo in mano il microfono e arringando gli invitati con imitazioni e battute.  Amanovic ha iniziato la sua carriera lavorando nella NBA e poi per la Stella Rossa, celebre squadra di calcio di Belgrado, ma da quando lavora con Djokovic si dedica solo ed esclusivamente al n.1 del mondo. “Se Nole ha bisogno di una sacca di ghiaccio alle 4 del mattino per prevenire un infortunio, gliela porto subito. Abbiamo un accordo, e sono felice di onorarlo tutte le volte che devo”.

Il preparatore atletico: Gebhard Phil-Gritsch – Ad inizio carriera Nole aveva il problema di ritirarsi in troppi incontri. La soluzione? Gebhard Phil-Gritsch. Il trainer aveva già lavorato in passato con Thomas Muster, ed aveva la reputazione di essere una vera e propria macchina da lavoro. Messosi subito sotto con Nole, ne ha migliorato la tenuta fisica e soprattutto la ormai celebre flessibilità. Sempre presente nel box di Djokovic tra Vajda e Amanovic, si deve a lui l’impressionante miglioramento fisico che ha portato Nole a mantenere livelli altissimi in tutto il 2011. “A questi livelli, gli atleti sono tutti straordinari. Anche solo un incremento delle prestazioni dell’1%, per i professionisti rappresenta un grande salto in avanti”, ha dichiarato Phil-Gritsch. Ma siamo sicuri che Nole è andato ben oltre l’1%.

Il nutrizionista: Dr Igor Cetojevic – Anche se non fa più parte del Djokovic-Team, il nutrizionista di Nole merita di essere menzionato tra gli artefici della scalata serba alla vetta del ranking mondiale. Specializzato in pratiche nutrizioniste cinesi e indiane, è l’uomo che ha scoperto l’allergia di Novak al glutine. Questa allergia può causare stanchezza, ed ecco quindi il motivo dei continui ritiri prematuri di Djokovic durante i suoi match di inizio carriera. Djokovic cominciò allora a seguire una speciale dieta priva di glutine, e inutile dire che i risultati sono stati eccezionali.