Andreas Seppi è sempre più vicino ai top 20
Di Riccardo Bisti – 30 maggio 2012
Il tennis è fatto di prove di maturità. Quest’anno Andreas Seppi e Sara Errani ne stanno superando una dopo l’altra. Dopo la cattiva giornata di martedì, l’Italia festeggia l’approdo al terzo turno di due giocatori. La notizia è che si tratta di una…non notizia. Ebbene si, sia “Andy” che “Sarita” erano favoriti contro i rispettivi avversari, Mikhail Kukushkin e Melanie Oudin. Hanno fatto il loro dovere, mostrando quella maturità che spesso è il prodromo ai veri salti di qualità. Non ce ne voglia la Errani, ma è giusto partire da Seppi. Non è facile vincere una partita in cinque set quando si è sotto due set a uno e buttato via il primo, perso al tie-break dopo essere stato avanti 3-0. Invece Seppi lo ha fatto e ha chiuso in crescendo, dominando il kazako fino a stritolarlo con un parziale di cinque giochi consecutivi. E’ finita 6-7 6-2 2-6 6-1 6-2 e la dice lunga sulla maturità di Andreas. Partite come questa, in altri tempi, le avrebbe perse. Ma avrebbe perso anche contro Nalbandian nella semifinale di Belgrado, oppure non avrebbe compiuto le memorabili rimonte contro Isner e Wawrinka al Foro Italico. Seppi è un giocatore nuovo, più forte che mai. Ed è per la prima volta al terzo turno al Roland Garros. Aveva raggiunto questo traguardo due volte a Wimbledon (2008 e 2009, perdendo rispettivamente da Safin e Andreev) e una volta a Flushing Meadows (nel 2008, perse da Andy Roddick). Stavolta se la vedrà con Fernando Verdasco in una partita difficile ma non impossibile, anche se i precedenti sono severi. Verdasco ha vinto sei volte su sette e si è aggiudicato tutti gli scontri diretti nel circuito maggiore. L’ultima volta si sono trovati proprio a Parigi, al Masters 1000 di Bercy nel 2009, con lo spagnolo vincitore per 6-7 6-4 6-4 (il set vinto da Seppi è stato il primo dopo otto anni). Le statistiche dicono che Seppi non ha grossi problemi contro i mancini (la percentuale di vittorie è pressochè identica rispetto a quella con i destri), quindi si può guardare al match con moderato ottimismo. Massimo Sartori saprà come preparare la partita, ma a naso andrà evitato il devastante dritto del madrileno, quest’anno capace di battere Nadal sulla terra blu di Madrid.
Accede al terzo turno anche Sara Errani. Un completino fucsia l’ha fasciata nel match agilmente controllato contro Melanie Oudin. “Miss Believe” (come l’avevano soprannominata gli americani durante la cavalcata allo Us Open 2009) è in ripresa ma la Errani versione 2012 è troppo più forte, troppo più solida. E troppo più convinta. Non c’è stata partita. Nel primo set è subito schizzata 5-0 prima di chiudere 6-2. L’unico (piccolo) passaggio a vuoto è arrivato nel secondo set, quando l’americana ha rimontato da 1-3 a 3-3. Ma la romagnola ha nuovamente alzato i giri del motore e si è imposta senza problemi, raggiungendo per la prima volta il terzo turno al Roland Garros. Paradossalmente era l’unico Slam dove non era mai andata così avanti. Adesso avrà un match difficile, una vera prova di maturità, contro la rediviva Ana Ivanovic. La serba non è quella che quattro anni fa era salita al numero 1 del mondo, ma non è nemmeno quella che nel 2010 perdeva da chiunque. Ha superato con agio Shahar Peer e parte leggermente favorita, anche in virtù di due vittorie a zero nei precedenti. Curiosamente, le due si sono sempre trovate in uno Slam, a Parigi e a Wimbledon nel 2009. A Parigi finì 7-6 6-3 (la Ivanovic era campionessa in carica), e ci fu un match simile anche a Londra. Questa Errani può dire la sua, ma deve elevare il livello di gioco. Quella vista nei primi due turni non sarà sufficiente per battere una Ivanovic rigenerata dalla cura di Nigel Sears. Il suo dovere l’ha fatto: vedremo se il tempo dei miracoli inizierà proprio al Roland Garros.
Maturità azzurra
ROLAND GARROS. Andreas Seppi e Sara Errani confermano il buon momento di forma e approdano al terzo turno. Adesso sono attesi da Verdasco e Ivanovic.