In Italia non esiste una manifestazione in grado di radunare i nostri migliori giocatori, uomini e donne. La Serie A potrebbe, ma non certo con questi regolamenti. E se tornasse il mitico torneo accantonato nel 2005?
Filippo Volandri ha vinto l’ultima edizione degli Assoluti
di Riccardo Bisti – 17 giugno 2012
Tra le cose buone e meno buone fatte in 12 anni, il Consiglio Federale guidato da Angelo Binaghi ha cancellato, nell’indifferenza generale, i Campionati Assoluti. All’epoca la decisione non fece scalpore perché si trattava di una manifestazione segnata dal tempo e tenuta artificialmente in vita da troppi anni. Senza punti ATP in palio e con un montepremi tutt’altro che soddisfacente, l’evento non attirava i migliori giocatori italiani. Nel 1984 si è giocata l’ultima edizione del doppio misto (vinsero Patrizia Murgo e Alessandro De Minicis), poi nel 2000 vennero aboliti anche i doppi. Nelle ultime cinque edizioni si è giocato soltanto il singolare. Se è vero che l’ultima edizione è stata vinta da Filippo Volandri e Francesca Schiavone, non va dimenticato che l’albo d’oro è pieno di giocatori che non hanno mai raggiunto i vertici del ranking italiano. Per intenderci, nel 2004 vinsero Massimo Dell’Acqua e Valentina Sassi, “due bravissimi ragazzi ma non certo i migliori giocatori italiani”, per riprendere una frase di Rino Tommasi quando i Campioni d’Italia si chiamavano Massimo Cierro, Nicola Bruno e Francesca Lubiani. Secondo Tommasi, gli Assoluti hanno perso di importanza degli anni 70 e hanno vissuto la loro più grande finale nel 1970, quando un giovanissimo Adriano Panatta battè in cinque set Nicola Pietrangeli a Bologna. Quel match fu un passaggio di consegne tra i due più grandi tennisti che l’Italia abbia mai avuto. Nel nostro piccolo, una specie di Sampras-Federer a Wimbledon 2001.
Il tennis diventava via via più impegnativo, così i migliori tennisti italiani non avevano voglia di dedicare una settimana a una kermesse antichissima, che ha vissuto la sua prima edizione addirittura nel 1895, 15 anni prima che venisse costituita la Federazione Italiana Tennis. Come detto, gli Assoluti sono morti nel 2005. Sono passati sette anni, e forse è giunto il tempo di ripensarci. Internazionali di Roma a parte, in Italia non esiste uno straccio di manifestazione che raduni i migliori giocatori e le migliori giocatrici in un’unica kermesse. Il compito potrebbe essere assolto dal campionato di Serie A1, ma le continue modifiche ai regolamenti hanno svilito una manifestazione che negli ultimi due anni ha toccato i suoi punti più bassi (abbiamo vissuto scene scandalose: bambine di 12 anni in campo o squadre interamente composte da terza e quarta categoria). Lasciando perdere le ragioni politiche che hanno reso possibile tutto questo (a proposito: dopo due edizioni, a Rovereto avranno ancora voglia di ospitare le finali?), è evidente che TC Castellazzo-TC Italia dello scorso dicembre non ha rappresentato l’eccellenza del tennis italiano. Senza contare che nel match tra numeri 1 sono scesi in campo due stranieri: Andrey Golubev e Guillermo Olaso. E allora come si può fare? Secondo noi, la soluzione starebbe nel ripristinare gli Assoluti. Pensate: i migliori 8 e le migliori 8 giocatrici italiani, tutti uniti in un’unica sede, magari nella settimana della finale di Coppa Davis.
Con il suo bilancio in attivo di un milione di euro, la FIT potrebbe mettere in palio un montepremi interessante (100.000 euro a tabellone, 50.000 ai vincitori) e non dovrebbe essere difficile trovare una sede disposta ad ospitare tutti i nostri top players. Sarebbe un evento dal grande valore promozionale, una vera e propria Festa del tennis italiano, sicuramente più efficace del Gala organizzato da qualche anno. Il tennis azzurro di vertice sta vivendo un buon momento sul piano quantitativo (tra gli uomini) e qualitativo (tra le donne): sarebbe il momento adatto per rilanciare, con la dovuta promozione (e l’eventuale copertura televisiva sul canale federale), una manifestazione gloriosa e piena di tradizione. A chi non piacerebbe gustarsi un bel Seppi-Fognini o Errani-Schiavone per cucirsi il tricolore sul petto? Difficilmente succederà, ma sarebbe bello. Anche considerando che Angelo Binaghi, presidente FIT, dovrebbe essere legato a questa manifestazione, poiché proprio agli Assoluti ha colto alcuni dei suoi migliori successi, vincendo il doppio misto nel 1980 e nel 1983 insieme a Paola Ippoliti.
COME SI POTREBBE FARE
– Campionati Assoluti individuali nella settimana successiva al Masters ATP.
– Tabelloni a 8 giocatori e 8 giocatrici, 6 ammessi di diritto più due wild card.
– Solo singolare: nè doppio, nè doppio misto.
– Sede itinerante, indoor, su una superficie sintetica di media velocità.
– Montepremi complessivo di 200.000 euro (100.000 a tabellone), di cui 50.000 ai vincitori.
– Diretta TV integrale su SuperTennis, finali su un canale generalista.
Essere vulnerabili, e ammetterlo, è una grande risorsa
Vulnerabili lo siamo tutti, anche e soprattutto i tennisti, in un’epoca in cui la pressione per il risultato è...