WIMBLEDON. Fognini raccoglie appena sei giochi contro un grande Federer e l’Italia resta senza rappresentanti nel tabellone maschile. Passa la Errani, va fuori Samantha Stosur.
Roger Federer sta esprimendo un ottimo livello di gioco
Di Riccardo Bisti – 27 giugno 2012
“Fabio, scendi a rete più spesso!”. La voce solitaria di uno spettatore non è bastata a dare una mano a Fabio Fognini, già sotto di due set contro Roger Federer. Fognini ha anche provato a dargli retta nel punto successivo, ma il destino era segnato. Può darsi che questo 6-1 6-3 6-2 venga ricordato soprattutto per questo episodio, oppure per il siparietto di Fognini con un giudice di linea nell’ultimo game. O per la presenza di Carlo e Camilla nel Royal Box, che ha obbligato a ripristinare la (vetusta) tradizione dell’inchino. Sul piano agonistico, purtroppo, non c’è granchè da dire. Sull’erba, nel suo giardino di casa, Federer è troppo più forte di Fognini. La ottime sensazioni trasmesse contro Albert Ramos Vinolas sono state confermate contro un avversario meno malleabile come Fognini. L’azzurro era reduce da un buon torneo ad Eastbourne e dall’ottima vittoria contro Llodra. Credenziali importanti, forse non per vincere la partita ma almeno per fare una buona figura. In realtà Fabio non ha demeritato, nel senso che ha giocato alcuni colpi spettacolari. Però non c’è mai stata la tensione del risultato, il dubbio che qualcosa avrebbe potuto andare diversamente. A parte il primo game, in cui è stato 0-30 sul servizio di Federer, l’azzurro ha sempre dovuto rincorrere. Ma questo Federer giocava troppo bene per permettergli di vedere anche solo i tubi di scappamento. Il punto-simbolo della partita è quello che ha dato a Federer il primo break nel terzo set. Sul 2-3, Fognini aveva sprecato un paio di chance per restare a galla ma sulla palla break ha giocato un punto attento, preciso. Ha tirato un’accelerazione incrociata di rovescio. Contro tanti giocatori sarebbe stata vincente. Federer ha tirato un rovescio di controbalzo all’incrocio delle righe. Devastante. “Sono contento soprattutto della mia concentrazione – ha detto Federer – è importante conservare energie in vista della seconda settimana. La scivolata? Nessun problema, non ho avvertito dolore, è tutto ok”.
La pattuglia italiana nel torneo maschile, dunque, è già fuori. Ci siamo presentati con sette giocatori, il solo Fognini ha passato un turno ma poi è incappato in Federer (che al terzo turno attende il vincitore di Russell-Benneteau). In campo femminile, non poteva andare meglio la giornata di Sara Errani. L’azzurra era stata fermata dalla pioggia sul 6-1 5-3 contro la possente Coco Vandweghe. La prosecuzione è durata 10 secondi: il tempo che l’americana commettesse un doppio fallo. Ironia della sorte: il servizio era il colpo più temuto dell’americana, invece ha regalato alla Errani la vittoria. Al secondo turno, l'azzurra se la vedrà con la britannica Anne Keothavong, appena omaggiata di una wild card per le Olimpiadi. Il tabellone è amico della romagnola, almeno fino al possibile ottavo di finale contro Serena Williams. Tra i match già conclusi si segnala la clamorosa sconfitta di Samantha Stosur, battuta 6-2 0-6 6-4 dall’olandese Aratnxa Rus. Passano gli anni, ma l’australiana proprio non riesce ad addomesticare Wimbledon. E’ incredibile: ha il miglior servizio del circuito, un dritto devastante e sa usare molto bene il rovescio in slice. Eppure non è mai andata oltre il terzo turno. Stavolta è caduta al secondo round contro una giocatrice di buon livello ma tecnicamente un po’ grezza. La Rus è stata brava a non disunirsi dopo che sul 5-3 aveva avuto due matchpoint (doppio fallo più gran rovescio sulla riga della Stosur), e ha strappato il servizio all’avversaria nell’ultimo game. “Ci ho sempre creduto” ha detto a caldo la graziosa olandese. Prima che iniziasse a piovere.
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