Oltre alla Bouchard, i canadesi sperano in Filip Peliwo, capace di raggiungere la finale in tutti i gli Slam junior del 2012. Gioca un tennis classico e ha le idee molto chiare: “Odio perdere”.
Filip Peliwo ha vinto il titolo a Wimbledon Junior
TennisBest – 19 agosto 2012
Non solo Milos Raonic ed Eugenie Bouchard. Il Canada del tennis ha un altro motivo per sperare. Filip Peliwo è numero 2 del ranking mondiale riservato agli Under 18, ma non è un giocatore come gli altri. Sembra uscito dagli anni 60 e farà breccia negli appassionati dei gesti bianchi. Pettinatura elegante, polo Lacoste, gioco vario e grande talento. Lo chiamano “Pep” ed è nato a North Voncouver il 30 gennaio 1994. Figlio di emigranti, è l’unico della sua famiglia ad essere nato in Canada, mentre i due fratelli maggiori sono nati in Polonia. North Vancouver è un luogo adatto per lo sci, eppure Filip si è subito dedicato al tennis sotto la guida del padre. Ci è voluto poco perché la federtennis canadese si accorgesse di lui, forse colpita da una frase che è una sentenza. “Mi piace vincere, ma soprattutto odio perdere”. Una frase che la dice lunga su un ragazzo nervoso, molto carico durante le partite. E’ un tennista completo, con un ottimo servizio (soprattutto la seconda di servizio) e un rovescio incrociato che fa la differenza. Al di là di questo, ciò che colpisce è la sua mentalità. Allenato da Guillaume Marx e Joycelin Robichaud, lavora con un preparatore atletico personale (Kieran Foy) e sta per entrare nella fase cruciale della carriera: il passaggio da junior a professionista. “Il mio obiettivo è diventare il miglior giocatore del mondo. Vorrei mettere il mio nome accanto a quelli storici di Federer e Djokovic. Li ammiro, ma devo lavorare molto”.
E’ già alto più di 180 centimetri ed è appassionato di calcio e pallacanestro. I suoi esempi sono Pete Sampras e il padre Mark Peliwo. Gli piace ascoltare la musica e saltare sulla corda prima di scendere in campo. Quest’anno ha giocato le finali all’Australian Open junior e al Roland Garros, perdendo rispettivamente da Saville e Coppejans. Sconfitte dure, inaspettate. “Ci sono rimasto male, ma ho trovato la forza per andare avanti e cercare una nuova occasione. Nel tennis vanno avanti solo quelli che si sanno rialzare”. E la rivincita è arrivata, puntuale. A Wimbledon ha vinto il titolo junior, garantendosi la wild card per il tabellone principale del 2013. In finale ha superato Luke Saville, prendendosi la rivincita dell’Australian Open. I gesti di Peliwo rimandano a un tennis classico. Lo si potrebbe scambiare per un francese, visto che tecnicamente è molto preparato. L’anno di transizione sarà il 2013, quando non potrà più giocare i tornei junior ed entrerà nel mondo dei tornei futures e challenger. La velocità con cui riuscirà ad uscirne sarà il primo indicatore per il futuro della sua carriera. Dopo Wimbledon ha giocato quattro tornei (due challenger, un future e le qualificazioni a Toronto) senza vincere una partita. Adesso cercherà di vincere lo Us Open e chiudere l’anno al numero 1 junior. Per salire nella classifica ATP ci sarà tempo. E l’amicizia-rivalità con la Bouchard sarà un rabbocco di motivazioni niente male. “Non dico che sono geloso dei suoi successi, ma di certo mi ha motivato” ha detto dopo il successo a Wimbledon. Starà a lui incanalare questi sentimenti in modo positivo.
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