Tumultuoso inizio dello Us Open. La 70enne giudice di linea Lois Goodman è accusata di aver ucciso il marito 82enne, ferendolo a morte con una tazza di caffè. L’hanno arrestata in hotel mentre faceva colazione. video platform video management video solutions video player
  

La "breaking news" dell'arresto della Goodman

Di Riccardo Bisti – 22 agosto 2012
 
Da quando si è sposata, Lois Goodman ha un cognome beffardo: “Uomo Buono”. Eppure è diventata famosa, all'improvviso, perchè accusata di omicidio. Stiamo parlando di una giudice di linea che, per decenni, ha gridato “no!” negli stadi più importanti del mondo. McEnroe, Navratilova, le sorelle Williams, Federer….hanno tutti "subito" le sue chiamate. Oggi la Goodman ha 70 anni e si trovava a New York, dove avrebbe fatto la giudice di linea allo Us Open. Ma ieri, mentre faceva colazione nell’hotel degli ufficiali di gara, è stata arrestata: il mandato arrivava da Los Angeles, dove risiede. L’accusa è di omicidio: secondo il pubblico ministero, la Goodman avrebbe ucciso il marito 82enne. La Goodman è giudice di linea da molti anni e allo Us Open avrebbe iniziato a lavorare già per le qualificazioni. Nel 1994, quando aveva già 15 anni d’esperienza, fu intervistata dal Los Angeles Times e si definì una grande appassionata che ha avuto la possibilità di fare l’ufficiale di gara. “E’ esaltante – disse all’epoca – il campo è il mio posto preferito e sono a fianco dei migliori giocatori. Non c’è modo per descrivere una sensazione del genere”. Disse anche che la bellezza di questo lavoro non aveva prezzo e valeva di più rispetto alle piccole delusioni come una paga da fame, gli sguardi cattivi di John McEnroe e le offese verbali di Andre Agassi. “Devi fare in modo che niente ti dia fastidio – disse – non puoi prendere queste cose come un fatto personale, altrimenti passi dei guai”. L’arresto si è svolto senza problemi. La polizia ha fatto sapere che – se fosse stato necessario – sarebbero andati a prenderla a Flushing Meadows.
 
La Goodman era sposata da tempo col marito Alan ed ha tre figli. Alan Goodman è morto lo scorso 17 aprile nella propria abitazione, nel quartiere Woodland Hills di Los Angeles. La moglie disse agli inquirenti che le era sembrato un incidente. Avrebbe trovato il marito disteso sul letto al ritorno dopo una giornata trascorsa ad arbitrare – informa la polizia di Los Angeles – "Ci disse che ha pensato a un attacco di cuore, che fosse caduto dalle scale ma che avesse trovato la forza di tornare al piano di sopra, sul letto. E’ stata una morte sospetta sin da subito” racconta David Storaker, tenente del Los Angeles Police Department. Gli investigatori hanno ispezionato il corpo di Goodman presso la camera mortuaria e hanno trovato delle ferite di arma da taglio intorno alla testa. Ferite che non coincidevano con il racconto della moglie. C’erano molte incongruenze: troppo sangue per una semplice caduta e una tazzina di caffè rotta (possibile arma del delitto), tanto da stabilire la morte per omicidio e rimandare il tutto al procuratore distrettuale.
 
Lo scorso 14 agosto è partito il mandato d’arresto per la Goodman. La polizia afferma di conoscere il possibile movente, ma preferisce non rivelarlo. “Sappiamo soltanto che quel giorno erano insieme in vari posti, e vorremmo parlare con chi li hanno visti”. Il mondo del tennis è solidale con la donna: “Ho lavorato con lei per anni e non credo a una sola parola di quello che è stato detto” dice Annette Buck, direttrice dell’adult e senior tennis per conto della USTA. Nel pomeriggio di martedì, la Goodman si è presentata alla “Criminal Court” di Manhattan e ha rinunciato all’udienza di estradizione in modo da tornare subito a Los Angeles e fronteggiare le accuse. E' stata portata in tribunale in manette, indossando gli abiti ufficiali dell’Open degli Stati Uniti (la mitica polo Ralph Lauren). Non avrebbe mostrato alcuna emozione e avrebbe dato risposte brevi e sintetiche al giudice. In caso di condanna, la Goodman rischia l’ergastolo. I Pubblici Ministeri hanno fatto sapere che chiederanno di stabilire in 1 milione di dollari la cifra per la cauzione.