L’ucraino, appena eletto nel Consiglio ATP, pensa che gli uomini debbano guadagnare di più. “Non è sessismo, è business”. E dice: “Toglieremo tutti i combined che potremo”.
Sergiy Stakhovsky si è sposato lo scorso 24 settembre e vive a Bratislava
 
Di Riccardo Bisti – 25 agosto 2012

 
Sergiy Stakhovsky è uno dei tennisti più “pensanti” del circuito. 26 anni, è un po’ oscurato dal connazionale Dolgopolov. Eppure è stato capace di issarsi a ridosso dei primi 30 un paio d’anni fa. Quest’anno le cose non gli stanno andando troppo bene: ha vinto poche partite ed è sceso al numero 96. Da qualche tempo è entrato nella scuderia del “guru” tedesco Dirk Hordoff e in queste settimane viene seguito (sarà così anche allo Us Open) dall’ex top 10 Rainer Schuettler. L’ucraino non è così famoso da aver bisogno di un ufficio stampa. Per questo state certi che i post del suo account Twitter li scrive in prima persona. E gli piace farlo. “Non ho tanti ‘followers’, ma è interessante ricevere dei feedback e vedere cosa pensa la gente. Il bello di internet è che puoi condividere le tue opinioni e vedere come reagisce la gente”. Naturalmente, non sempre i commenti sono positivi. Stakhovsky è stato eletto nel Consiglio dei Giocatori dell’ATP e sembra molto interessato alle vicende “sindacali”. “Mi piace molto essere coinvolto. In verità mi piacerebbe cambiare le cose, non soltanto essere coinvolto. Questa è la ragione per cui sono stato eletto, e proverò a farlo”. Durante Wimbledon, hanno fatto scalpore le dichiarazioni di Gilles Simon: il francese si è scatenato contro la parità dei montepremi tra uomini e donne, scatenando un putiferio mai visto. Stakhovsky si è esposto in prima persona, tramite Twitter, per sostenere il collega. E i feedback sono stati piuttosto negativi. “E’ vero, ma il mio punto di vista non cambia. Twitter è così, fai vedere a tutti quello che pensi. Penso che i guadagni non dovrebbero essere uguali perché noi lavoriamo di più, stiamo più tempo in campo. Sono due realtà che non si possono paragonare. E non si può nemmeno paragonare il reddito che gli uomini portano ai tornei del Grande Slam rispetto alle donne”.
 
Stakhovsky si rende conto della delicatezza della questione. “Ma in tanti sport non è così. Basti pensare al calcio o al golf, discipline dove c’è una viva differenza di reddito. Il mio non è un discorso sessista, è semplice business. Siamo tutti uguali, uomini e donne. Non c’è niente di personale, ma qui siamo nel business. Voglio dire, perché i fotomodelli uomini vengono pagati meno delle donne?”. Qualcuno potrebbe obiettare che le tenniste donne abbiano un forte valore commerciale proprio per l’avvenenza. “Ok, allora che si fa? Le paghiamo di più perché dobbiamo guardarle? In verità non c’è mai stato un periodo in cui le donne hanno preso in mano la popolarità del tennis. E allora perché dobbiamo condividere gli Slam? Non c’è stato un solo Major in cui la finale femminile ha avuto più spettatori della finale maschile. Ne sono sicuro al 100%”. Secondo l’ucraino, gli uomini sono più attivi per le questioni “sindacali”, mentre le donne pensano più al loro orticello. Ma traggono ugualmente vantaggio dalle battaglie degli uomini, come ad esempio la richiesta di avere più soldi dai tornei del Grande Slam. “E non ci hanno mai detto grazie. Hanno ottenuto un aumento a Parigi, a Londra, a New York…ma nessuna giocatrice ha espresso gratitudine perché noi ci siamo messi insieme per ottenere più soldi. Non apprezzano quello che facciamo e noi non ci accorgiamo che ottengono dei benefici grazie a noi. Se almeno avessero un loro consiglio…invece noi lavoriamo anche per loro” (in realtà esiste un Players Council WTA, di cui fanno parte le sorelle Williams, la Schiavone, la Wozniacki, Vania King, Lucie Safarova, Akgul Amanmuradova e Bethanie Mattek Sands. Di certo è meno attivo del consiglio ATP).
  
Un altro argomento che gli sta molto a cuore sono i tornei “combined”, aumentati esponenzialmente negli ultimi anni. Uomini e donne in contemporanea, nello stesso luogo. “Quando ci sono i combined è difficile trovare un campo per allenarsi. Devi svegliarti alle 7 del mattino…credo che i tornei misti siano il passato. Divideremo tutti i tornei che potremo. In verità non so come funzioni il circuito WTA e non mi interessa. Non vogliamo togliere soldi alle donne, vogliamo solo essere pagati come meritiamo. Se uno Slam dà più soldi alle donne non ci interessa, lottiamo solo per quello di cui abbiamo bisogno. Ma a un certo punto dobbiamo spingere su un punto: gli Slam non ci danno quello che dovrebbero proprio per favorire le donne”. Il nuovo Consiglio ATP, eletto un paio di mesi fa non si è ancora riunito ufficialmente. A Cincinnati ci sono state della chiacchierate informali, ma il primo meeting è previsto a Flushing Meadows. Secondo Stakhovsky, il tennis maschile è profondamente migliorato. “Grazie a Federer è cambiato tutto. I tennisti sono più forti, più veloci…e i bisogni sono aumentati. Non puoi più viaggiare solo con il coach. Hai bisogno di uno staff, e questo comporta una spesa in più”. Già, i soldi. Stakhovsky spiega la situazione economica di un giocatore del suo livello, ex top 30, attuale top 100 e vincitore di 4 titoli ATP. “Ho fatto tutto questo, ma alla fine cosa mi rimane? Ho un appartamento a Bratislava e un po’ di soldi nel mio conto. Questo è tutto. Mica guido una Ferrari. La realtà è molto diversa da quella che si pensa”. Si può discutere sul contenuto delle sue affermazioni, ma su questo ha ragione. Prendete un fuori di professionista come Edouard Roger Vasselin. E’ numero 105 ATP, ma meno di tre mesi fa ha toccato il suo best ranking al numero 67. Ha intascato oltre un milione di dollari di premi ufficiali, oltre 300.000 nel solo 2012. Eppure ha dovuto chiedere aiuto a papà Cristophe per comprare casa a Parigi. Un esempio come tanti per capire che la distribuzione dei soldi, nel tennis, può e deve essere migliorata. In tutti i sensi.