Romina ottiene il suo miglior risultato da quando ha cambiato nazionalità. Batte la Ivanovic ed è nei quarti a Pechino. Si avvicinerà al best ranking centrato nel 2006.
Romina Oprandi è attualmente numero 69 WTA
 
Di Riccardo Bisti – 3 ottobre 2012

 
Chissà cosa avranno pensato i dirigenti italiani nel vedere le performance di Romina Oprandi al ricco torneo di Pechino. Battendo Ana Ivanovic e volando nei quarti, ha ottenuto il miglior risultato in carriera. E’ ancora più importante dei quarti raggiunti sei anni fa a Roma, per il semplice fatto che Pechino è più importante di Roma. E naturalmente vale di più delle semifinali a Palermo 2010 e 's-Hertogenbosch 2011. La storia è nota: si è sentita trascurata dall’entourage federale e dopo l'Australian Open ha deciso di cedere alle sirene svizzere. Il colloquio con Sergio Palmieri a Melbourne non è servito. Il sogno di giocare le Olimpiadi si è ugualmente infranto, ma la 26enne residente a Berna sta finalmente trovando un po’ di continuità, quella che le è sempre mancata in carriera. Non si spiegherebbe altrimenti un best ranking al numero 46 (e vecchio di sei anni!), inadeguato al suo talento. La Oprandi è stata falcidiata dagli infortuni, tanto da ritirarsi a 21 anni (per un periodo ha fatto l’animatrice a Sharm El Sheikh) salvo poi tornare dopo un anno e mezzo di inattività. Non si può ancora dire che sia tornata “più forte di prima”, ma la strada intrapresa è quella giusta. Dopo il cambio di nazionalità non aveva fatto granchè, anche perché i guai al ginocchio destro l’avevano obbligata a ritirarsi da ben nove tornei. Da qualche mese, tuttavia, il lavoro ha iniziato a pagare. Swiss Tennis la tratta con i guanti e lei li ha ripagati con due successi a livello ITF: Biarritz e Bronx.
 
Dopo tanta sfortuna, il destino ha deciso di darle una mano. A Pechino avrebbe dovuto giocare le qualificazioni, ma il ritiro di Serena Williams le ha spalancato le porte del main draw. La fortuna è diventata doppia quando Sara Errani si è ritirata durante il primo turno, dandole in pasto l’inesperta Camila Giorgi. E infatti è arrivato un successo in due set. Ma il 6-4 6-3 con cui ha rispedito in Europa Ana Ivanovic vale di più. Numericamente, non è il successo più importante in carriera (ha battuto una Clijsters numero 2 e una Schiavone numero 11), ma la ripropone come possibile protagonista. A 26 anni, in fondo, ha ancora tutto il tempo. E il rispetto delle colleghe non le manca: “Romina è un’avversaria molto difficile – ha detto la Ivanovic – ha un gran braccio ed è piena di talento. Io ho faticato a trovare il mio ritmo, soprattutto con il dritto. La palla arrivava senza peso e non sono stata efficace a muovermi in avanti e trarne vantaggio. Sentivo che mi mancava sempre qualcosa”. La Ivanovic ha ancora qualche cartuccia da sparare: da qui a fine anno giocherà Linz, Mosca e la finale di Fed Cup. “Non vedo l’ora, ci teniamo tantissimo e spero di fare del mio meglio”. Sulla Oprandi ha chiosato: “L’avevo vista giocare e mi aspettavo quello che ha fatto. La differenza è arrivata dagli errori gratuiti”. Nei quarti, la Oprandi dovrebbe affrontare la numero 1 Victoria Azarenka (a patto che la bielorussa batta Elena Vesnina). I precedenti dicono 1-1, anche se all’ultimo torneo di Wimbledon è finita con un secco 6-2 6-0. Ma se la Romy trova continuità e gioca finalmente senza dolore, il divertimento è assicurato. Di certo migliorerà la sua classifica: i quarti la porteranno a ridosso delle top 50, elite in cui è rimasta appena 11 settimane in tutta la carriera.
 
La pessima giornata per il tennis serbo (al femminile) è stata completata dalla sconfitta di Jelena Jankovic, battuta dalla spagnola Carla Suarez Navarro che al turno precedente aveva estromesso la Kvitova. Chi continua spedita nel suo percorso è Maria Sharapova, desiderosa di rivincite dopo il passo falso di Tokyo. La russa ha avuto una “tranquilla giornata in ufficio”, come ama dire lei, lasciando appena quattro giochi a Sorana Cirstea. Nessuna sorpresa in campo maschile, dove Novak Djokovic ha dato 6-1 6-3 a Carlos Berlocq e Florian Mayer ha spento il sogno di Marius Copil (che al turno precedente aveva battuto Cilic). Va contro classifica, ma non è una sorpresa, la vittoria di Jurgen Melzer su Alexandr Dolgopolov. Per l’austriaco è il primo risultato di rilievo dopo il matrimonio con Iveta Benesova. Gli uomini giocano anche a Tokyo: Andy Murray non ha avuto problemi a conquistare il pass per i quarti, mentre hanno fatto il loro esordio gli altri favoriti Tipsarevic e Monaco, reduci dalle fatiche della scorsa settimana. Impressiona il modo (6-2 6-1) con cui l’argentino ha superato Grigor Dimitrov. Se continua a giocare così bene sul rapido, Monaco deve essere tenuto in considerazione per un posto al Masters di Londra, anche perché sarà valida anche la nona posizione in virtù dell’assenza di Rafael Nadal. Attualmente Monaco è 11esimo nella “Race”, a 395 punti dal nono posto di Tipsarevic e 580 dall’ottavo di Tsonga.