SERIE A1 – Scatta domani un campionato di Serie A1 pieno di ex giocatori. I cinque più anziani, messi insieme, fanno quasi 200 anni. Ma le regole non dovevano favorire il vivaio?
Il TC Castellazzo festeggia lo scudetto 2011
(Foto Costantini – FIT. E’ di Costantini anche la foto in home-page)
Di Riccardo Bisti – 13 ottobre 2012
Stefano Pescosolido è nato il 13 giugno 1971.
Vincenzo Santopadre è nato l’11 agosto 1971.
Davide Scala è nato il 2 gennaio 1972.
Filippo Messori è nato il 12 novembre 1973.
Dennis Van Scheppingen è nato il 5 luglio 1975.
In cinque, fanno 198 anni. Ma questo non è un articolo su ex giocatori. E nemmeno sul Circuito Senior. Pescosolido, Santopadre, Scala, Messori e Van Scheppingen parteciperanno al Campionato di Serie A1, al via domenica nel disinteresse generale. Ne parla qualche media locale, interessandosi soltanto alla propria squadra, mentre a livello nazionale c'è il deserto informativo. Solo il sito FIT, per dovere istituzionale, gli dedica addirittura le prime quattro notizie. Ci siamo anche noi, tristemente costretti a scrivere le stesse cose, anno dopo anno. Sembriamo un disco rotto. La Serie A1 è stata rovinata da regolamenti cervellotici e complicati, mascherati da una motivazione apparentemente nobile: “dare spazio ai vivai”. Se dare spazio ai vivai significa far giocare i tennisti menzionati qualche riga fa…complimenti. E non sono i soliti: potremmo menzionare Tombolini, Galimberti, Vico e altri ancora. Giovani del vivaio? Pochissimi, tendenti allo zero. Solo il Circolo Tennis Palermo ha fatto qualcosa del genere, potendo schierare Cecchinato, Fortuna e Comporto. Punta forte sulla Liguria anche il Park Genova, neopromossa con ambizioni-scudetto. Per il resto, i club hanno fatto di necessità virtù, cercando di mettere insieme una squadra non troppo scarsa e che rispettasse le assurde restrizioni del regolamento. Prendiamo il Circolo Canottieri Aniene di Giovanni Malagò: hanno una rosa impressionante (Bolelli, Starace e Cipolla), ma per farli giocare tutti e tre nella stessa partita dovranno schierare come numero 4 i maestri Filippucci o Barbiero, oppure il 2.8 Berrettini. Già, perché Santopadre non è né un elemento del vivaio né una “bandiera”, unici che possono essere schierati senza limiti. Sono discorsi vecchi, perniciosi, fanno sbadigliare. Ma dobbiamo continuare a farli se vogliamo sperare in un Campionato migliore, magari prendendo spunto dai super-tornei che si vedono in Germania (dove hanno i soldi e il pubblico) e in Francia (dove hanno un’ottima organizzazione). E allora continueremo a denunciare episodi scandalosi come quello di un paio d’anni fa, quando il TC Mestre fu costretto a mandare in campo una bambina di 12 anni (Camilla Buoso, e qualcuno ebbe il coraggio di dire che fu un episodio positivo), o il sogno interrotto dei siciliani del TC Le Rocce, costretti a mandare in campo dei terza e quarta categoria perché – causa regolamenti – non avrebbero potuto schierare la migliore formazione. E allora tanto vale schierare i ragazzi del circolo, almeno si risparmia su qualche ingaggio. Ma ce ne sarebbero altri.
La Serie A1 maschile è composta da due gironi da sette squadre: le prime classificate accedono in semifinale, dove affronteranno (in casa) le vincenti dei play-off (seconde contro terze). La finale si giocherà per il terzo anno di fila al Palasport di Rovereto. Dopo due finali terminate ben oltre la mezzanotte, hanno avuto il buon senso di spalmare l’evento su 3 giorni (7-8-9 dicembre), così da non rischiare altri orari da chat line. Eppure la Serie A1 avrebbe un ottimo potenziale: lasciando perdere i tennisti stranieri (anche per la crisi, non siamo riusciti a tesserare un solo giocatore di livello), ci sono tutti i migliori azzurri: Seppi e Lorenzi (Bassano), Fognini, Naso e Giannessi (Park Genova), Bolelli, Cipolla e Starace (Aniene) e Volandri (TC Italia) più gli italiani d’adozione Andrey Golubev (Castellazzo, dove c’è anche Bracciali) e Laurynas Grigelis (ATA Battisti Trento). Pensate: i migliori tennisti italiani in giro per l’Italia, una splendida opera di promozione. Peccato che i regolamenti (e gli impegni internazionali) limiteranno all’osso la presenza dei migliori, con il forte rischio di assistere a partite senza pubblico né appeal, con il socio del club che tra una sigaretta, una partita di burraco e l’occhio a risultati del campionato di calcio, si affaccia sul campo e domanda: “Chi è il nostro?”.
In tutto questo, i club hanno le loro responsabilità. Si sono piegati alle regole imposte dalla FIT senza battere ciglio, pur trovandosi oggettivamente in difficoltà. Tre anni fa si era pensato all’istituzione di una Lega come avviene in altri sport, ma l’idea è franata perché troppi avevano la tendenza a pensare al proprio orticello. E’ il solito discorso fatto per le Elezioni FIT: se la massa è addormentata e approva qualsiasi proposta (o imposizione), è giusto che le cose vadano così. Ma poi nessuno ha il diritto di lamentarsi. E’ un peccato, perché diversi club hanno dirigenti appassionati e desiderosi di offrire un buon prodotto ai loro soci, e più in generale alla comunità locale. Ed è grazie a loro che la Serie A1, sia pure tra mille difficoltà, va avanti. Un impegno ancor più meritorio, perché la qualificazione alle finali di Rovereto interessa solo a loro, mentre lo spettatore comune non riesce ad appassionarsi a un campionato lungo e complicato. Magari daranno un’occhiata alla finale di Rovereto, ma solo perché in quel fine settimana non ci sarà nient’altro. Ad ogni modo si gioca, ed è giusto fare il punto sulle favorite: Il Girone 2 è nettamente più forte: Società Tennis Bassano, Castellazzo Tennis Club e Park Genova si giocheranno il primo posto, mentre le altre (Rovereto, Cagliari, Pistoia e Ca’ del Moro Venezia) si daranno battaglia per un quarto posto che significa salvezza. Nel Gruppo 1 ha ottime chance il TC Italia Forte dei Marmi, forse il team dal livello medio più alto, subito impegnato a Trento contro un’ATA Battisti che può essere la sorpresa del girone. Tra le romane (subito una contro l’altra) Aniene sembra avere qualcosa in più del Parioli, mentre Palermo, Sarnico e La Meridiana Modena sembrano un gradino sotto. Sembrano, perché molto dipenderà da chi effettivamente scenderà in campo.
Giocano anche le donne: assenti Pennetta e Schiavone, i team favoriti sono TC Parioli (campione in carica), forte di Vinci e Burnett (una delle poche giovani in gara), mentre il CT Albinea può contare su Sara Errani. Le due star del tennis azzurro, tuttavia, daranno un apporto molto limitato nella fase a gironi (quando non ci sarà la Vinci, chi sarà la terza singolarista del Parioli?). . E allora potrebbe dire la sua il TC Prato, finalista nelle ultime due edizioni, che farà ancora una volta affidamento su Maria Elena Camerin e Corinna Dentoni. Giovanissime? Poca roba. Si rivede Martina Trevisan, in forza al TC Prato, mentre Albinea schiererà Francesca Palmigiano, pure lei classe 1994. I romani del CT Nomentano, neopromossi, punteranno sulla ventenne Carolina Pillot. Per il resto ci sono tante oneste mestieranti che vedono nella Serie A1 un’occasione per arrotondare: Greta Arn, Lisa Sabino, le sorelle Mayr, Giulia Remondina e le inseparabili Anna Floris e Valentina Sulpizio, che dopo un anno di pausa dopo il ritiro del TC Viterbo tornano in forza al TC Cagliari.
SERIE A1 MASCHILE (rose e calendario) – GIRONE 1 – GIRONE 2
SERIE A1 FEMMINILE (rose e calendario)
PRIMA GIORNATA
GIRONE 1 UOMINI
Circolo Tennis Palermo – Club La Meridiana (Casinalbo, MO)
Tennis Club Parioli (Roma) – Circolo Canottieri Aniene (Roma)
Circolo Tennis ATA Battisti (Trento) – Tennis Club Italia (Forte dei Marmi, LU)
Riposa Tennis Club Sarnico (BG)
GIRONE 2 UOMINI
Circolo Tennis Rovereto (TN) – Società Tennis Bassano (VI)
Tennis Club Pistoia “Vannucci Piante” – Castellazzo Tennis Club (Marore, PR)
ASD Tennis Club Cagliari – Park Tennis Club (Genova)
Riposa Tennis Club Ca' del Moro (Lido di Venezia, VE)
GIRONE FEMMINILE
Tennis Club Mestre (VE) – Tennis Club Parioli (Roma)
A.S. Le Pleiadi (Moncalieri, TO) – Circolo Tennis Albinea (RE)
Club Nomentano (Roma) – ASD Tennis Club Cagliari
Riposa TC Prato
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