Battendo Berdych in due set, Novak Djokovic raggiunge la finale nell’unico Masters 1000 in cui non ce l’aveva ancora fatta. Dopo un inizio devastante, si è limitato a controllare.
Novak Djokovic ha trovato un importante alleato nel servizio
TennisBest – 13 ottobre 2012
Chiunque vincerà tra Roger Federer ed Andy Murray, il Masters 1000 di Shanghai non uscirà dalle rigide gerarchie del tennis moderno. Tomas Berdych non è riuscito a battere Novak Djokovic nella prima semifinale. Per il serbo, alla decima finale nel 2012, è un risultato importante: Shanghai era l’unico Masters 1000 in cui non era arrivato al match-clou. Il 2012 non è stato devastante come il 2011, ma l’impressione è che abbia fatto tesoro degli errori. In primis, ha giocato meno. L’anno scorso era arrivato spompato a fine anno, tanto da farsi male in Coppa Davis e sparendo dai radar negli ultimi due mesi. Stavolta sembra in crescendo. Sta giocando bene in un periodo dell’anno in cui molti colleghi sono in parabola discendente, massacrati da una stagione logorante. Fino al 5-1 è stato impressionante, ricordando le meraviglie del 2011. Berdych non giocava male, ma cosa vuoi fare contro un Djokovic al 100%? Subito avanti di un break, ha firmato il secondo con due super-colpi che hanno estasiato il genuino pubblico cinese. L’inizio era stato talmente buono da rendere inevitabile un calo fisiologico: un errore di dritto, una smorzata in rete e un doppio fallo hanno consentito a Berdych di accorciare le distanze. Quando è andato a servire sul 5-3, si è trovato sotto 0-30 e il ceco ha avuto una chance per tornare in partita, ma lì Djokovic ha trovato la forza di alzare il livello e chiudere il parziale.
Meno emozioni nel secondo: un bel passante di dritto garantiva il brek decisivo al terzo gioco. Da lì in poi non ha più corso rischi, ed anzi Berdych è stato bravo a contenere il passivo. E’ la decima vittoria del serbo in 11 scontri diretti: contro Berdych ha perso soltanto nella semifinale di Wimbledon 2010. Da quando è sbarcato in Asia, “Nole” è ancora imbattuto. In tutto il 2012 ha vinto 69 partite, più di tutti. “Quando giochi contro un top 10 è sempre una bella sfida, poi Tomas viene da due mesi di grande tennis. E’ un avversario ostico su ogni superficie perché ha un ottimo servizio e un gran dritto. Credo di aver fatto le cose giuste sul piano tattico. Ho tenuto tante risposte in campo, gli ho messo pressione nei suoi turni di battuta. E poi ho servito bene quando ne avevo bisogno”. Djokovic (che a Shanghai aveva vinto il Masters 2008, mentre nel torneo vanta due semifinali) andrà a caccia del 13esimo titolo Masters 1000: quest’anno ha già vinto a Miami e Toronto. Dal canto suo, Berdych ha messo una seria ipoteca sulla qualificazione al Masters di Londra. La prossima settimana, tuttavia, non si fermerà e andrà a giocare a Stoccolma. Laconico il suo commento. “Mi piace giocare aggressivo, ma il mio tennis non gli dà troppo fastidio. E’ dura trovare un modo per avere un buon record contro di lui”.
Grazie Rafa, modello di talento e intelligenza
Un campione unico, buono, intelligente, amato da tutti, fan e avversari, anche il suo più grande foto Ray Giubilo...