Il talento bulgaro lascia Mouratoglu per trasferirsi in Svezia, paese che non produce più tennisti. Andrà all’accademia di Norman, Kulti e Tillstrom.
Mikael Tillstrom, Nicklas Kulti e Magnus Norman seguiranno il talentuoso Dimitrov
Di Riccardo Bisti – 26 novembre 2012
Tra lusinghe e tradimenti, la carriera di Grigor Dimitrov non ha ancora preso una fisionomia definitiva. Il sogno dei romantici è già andato a farsi benedire. Qualche visionario pensava che potesse ripetere la carriera di Roger Federer. Le avvisaglie c’erano: 10 anni esatti di differenza, Peter Lundgren come coach e soprattutto quel tennis lì, che rimanda ai gesti bianchi decantati da Gianni Clerici. Puliti, eleganti. Perfetti. Ma le copie non sono mai come l’originale, e il buon Grigor lo sta scoprendo a sue spese. A fine 2002, Roger Federer era numero 6 ATP, pronto a spiccare il volo dopo aver vinto 3 titoli a Sydney, Amburgo e Vienna. Oggi Grigor è numero 48 ATP. E’ il più giovane tra i top 50, ma da lui ci si attendeva di più. Ne è consapevole, e sembra finalmente focalizzato sul tennis. Da quanto Patrick Mouratoglu si è dedicato a Serena Williams (peraltro con ottimi risultati), l’alchimia con il coach francese si è un po’ raffreddata. Fino a interrompersi, con la scelta di abbandonare Parigi e trasferirsi addirittura in…Svezia. Dimitrov sarà il primo giocatore di livello ad allenarsi presso l’Accademia "Good To Great", situata a Bromma, periferia ovest di Stoccolma. “Non vedo l’ora di allenarmi qui. L’atmosfera sembra ottima e c’è un grande team” ha detto l’ex vincitore di Wimbledon e Us Open Junior. Nei due anni trascorsi a Parigi (una parte sotto la guida di Peter Lundgren, coach di Federer proprio 10 anni fa), Dimitrov è diventato un ottimo professionista (ha raggiunto tre semifinali ATP, l’ultima a Bastad) ma non un “crack” come in tanti si aspettavano.
E allora è giunto il desiderio di cambiare: dopo averne sentito parlare bene, Dimitrov si è trasferito presso l’accademia gestita da tra ottimi ex giocatori come Magnus Norman, Nicklas Kulti e Mikael Tillstrom. Sarà proprio quest’ultimo ad accompagnarlo nelle prime trasferte del 2013. “Per noi è una sfida esaltante. Il nostro obiettivo è creare giocatori di altissimo livello, e Grigor ha un potenziale enorme” dice Nicklas Kulti, ricordato per aver perso il drammatico match decisivo nella finale della Davis 1996 contro Arnaud Boetsch. Dimitrov è arrivato in Svezia domenica scorsa ed ha in programma cinque settimane di duro lavoro prima di partire per l’Australia insieme a Tillstrom. Quest’ultimo non sarà il suo coach a tempo pieno, ma condividerà il lavoro con Kulti. Secondo i responsabili dell’accademia, l’arrivo di Dimitrov sarà un grande stimolo per tutti i giovani svedesi. “Potranno vedere come si allena e cercheranno di imitarlo” conclude Kulti. In Svezia hanno un bisogno vitale di nuovi giocatori: l’eterno infortunio di Robin Soderling ha privato il paese di un solo tennista tra i primi 400. L’assenza di buoni tennisti può essere una controndicazione: Dimitrov potrebbe patire l’assenza di buoni sparring partner. Per questo si è già parlato di invitare Jarkko Nieminen dalla vicina Finlandia. Il paragone con Federer è sempre più lontano. Preso atto che sarà impossibile imitarlo, Dimitrov sembra finalmente rilassato sull’argomento. “Ognuno cresce e si sviluppa con i suoi ritmi”. Perle di saggezza che cercherà di trasferire sul campo da tennis. E’ una missione rischiosa (ci vuole coraggio a scegliere un paese che non produce più nulla), e per questo affascinante. Ma Dimitrov non ama le cose facili. Si era capito.
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