L’americana prosegue nella striscia vincente e si aggiudica il WTA di Brisbane, lasciando tre giochi alla Pavlyuchenkova. E dopo l’Australian Open potrebbe venire a Rimini per la Fed Cup…
Serena Williams è già proiettata verso i prossimi impegni
Di Gianluca Roveda – 5 gennaio 2013
Serena è ripartita dove aveva lasciato: vincendo. Lasciando tre giochi ad Anastasia Pavlyuchenkova nella finale di Brisbane, ha aggiornato il suo status. Da semplice favorita per l’Australian Open, si presenterà a Melbourne da stra-favorita. Anche la numerologia è dalla sua parte: delle cinque vittorie in Australia, quattro sono arrivate negli anni dispari. E nel 2011 non ha vinto solo perché era ferma ai box per l’infortunio al piede che poi sarebbe sfociato in un’embolia polmonare. Dopo aver usufruito del ritiro di Victoria Azarenka in semifinale, ha avuto qualche problema soltanto nei primi game di un match partito a ritmi supersonici: i primi quattro punti sono stati altrettanti vincenti, con le due giocatrici abili a chiudere i propri turni di servizio con altrettanti ace. La Pavlyuchenkova, classe 1991, braccio d’oro e fisico così così, ribatteva colpo su colpo alle sassate di Serena. A un certo punto l’ha anche obbligata a recuperare una palla con la mano sinistra, in perfetto stile Sharapova. Ma non poteva durare. Le prime crepe si sono avvertire nel sesto game, quando tre super-risposte di Serena hanno creato il primo strappo. Anastasia si è disunita, ha ceduto il servizio con un doppio fallo e non è più stata in partita. Ancora una volta, Serena è stata devastante al servizio: ha perso appena otto punti in un match durato 51 minuti e terminato 6-2 6-1. Per l’americana è il 47esimo titolo in carriera. Il secondo set non ha avuto storia, ed ha fatto emergere una realtà: contro Serena non serve tirare forte, quanto muoversi benissimo. Per questo la Azarenka è riuscita metterla quantomeno in difficoltà, nella bella finale dello Us Open. La Pavlyuchenkova è una colpitrice formidabile ma si porta dietro troppi chili per essere rapida. Tuttavia, la ex numero 1 junior sembra pronta a fare un salto di qualità dopo un’annata difficile.
Il grande stato di forma di Serena potrebbe essere un problema anche per noi. Dopo l’Australian Open, infatti, c’è il primo turno di Fed Cup. A Rimini, l’Italia ospiterà gli Stati Uniti e Mary Joe Fernandez (capitana del team americano) è fiduciosa sulla presenza di Serena. “Serena si trova molto bene nel team – ha detto Mary Joe – le piace essere un modello, la Fed Cup dovrebbe far parte del suo programma. Se starà bene, penso che ci sarà”. Ci sono tanti piccoli indicatori che fanno pensare che Serena sarà a Rimini. Intanto la data: Coppa Davis e Fed Cup si sono scambiate la data per il primo turno, dunque la Fed Cup dista un paio di settimane dalla finale dell’Australian Open. Viaggiare da Melbourne a Rimini sarebbe stato scomodo, ma dopo qualche giorno di riposo è più fattibile. E poi Serena ha spostato il suo quartier generale a Parigi, presso l’Accademia del coach-fidanzato Patrick Mouratoglu. Da Parigi e Rimini è un tiro di schioppo. E poi c’è il legame con l’Italia, ancora più forte dopo l’esperienza della Grande Sfida 2011, quando insieme alla sorella Venus ha avuto modo di conoscere Giorgio Armani. Italia è sinonimo di moda, e Serena ama la moda. L’evento sarà organizzato dal CT Rimini con la MCA di Ernesto De Filippis, lo stesso che si è inventato la Grande Sfida e ha rafforzato il legame tra l’Italia e le sorelle Williams. La sua società gestisce anche il 105 Stadium di Rimini. Il cerchio sembra chiudersi. Le convocazioni arriveranno una decina di giorni prima, e fino ad allora non avremo certezze. Ma le sensazioni si basano su qualcosa di concreto. Per l’Italia – intesa come team di Fed Cup – non sarebbe una grande notizia, ma per gli appassionati sarebbe un’occasione più unica che rara per ammirare una delle più forti tenniste di sempre. Non è un caso che la prevedita stia andando molto bene: i tagliandi possono già essere acquistati a questo indirizzo.
“Quando gioco con te, non so mai cosa fare” ha detto la Pavlyuchenkova dopo la finale di Brisbane. Le due si conoscono bene: anche la russa si allena da Mouratoglu, e avevano condiviso la preparazione invernale alle Mauritius. “Se Serena è al top non c’è niente da fare”. La svolta è arrivata dopo la sconfitta al primo turno del Roland Garros contro Virginie Razzano. Serena si è messa al computer, si è vista vecchia partite su Youtube e le è preso il desiderio di giocare sempre meglio. C’è riuscita, e adesso ha un nuovo obiettivo: tornare numero 1 del mondo. Se vince l’Australian Open ce la farà, e sarebbe la più anziana di sempre, superando Chris Evert. Nel 1985, Chrissie aveva 30 anni, 11 mesi e 3 giorni quando visse l’ultima settimana al comando. “Sta funzionando tutto bene – ha detto Serena – sto lavorando sodo e riesco a giocare le partite nel modo che vorrei. La vita era una questione di tempo: la scorsa estate è stato il momento giusto per effettuare il salto di qualità”. Le altre tremano. Da Melbourne a Parigi, passando per Rimini.
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