La Bild ha pubblicato alcuni stralci dell’intervista concessa dall’ex tennista tedesco al canale SAT 1, la prima dopo la scarcerazione
Boris Becker è di nuovo un uomo libero. I cittadini stranieri condannati a più di dodici mesi di carcere hanno diritto all’espulsione dal Paese britannico e il tre volte campione a Wimbledon non potrà più tornare nel luogo per lui più significativo. L’ex numero 1 del mondo, rilasciato alcuni giorni fa dal carcere inglese di Huntercombe (nell’Oxorfdshire), ha rilasciato la sua prima intervista al canale tedesco SAT 1. La Bild ne ha pubblicato alcuni stralci. “In prigione non ero nessuno – ha detto Becker – se non un numero. Il mio era A2923EV. Non mi hanno chiamato Boris, mi hanno chiamato con il mio numero perché a nessuno importa chi sei“.
Il carcere è in grado di lasciare cicatrici indelebili, nel bene e nel male. “Credo di aver riscoperto l’essere umano che è in me – ha aggiunto il tedesco – e la persona che ero una volta. Ho imparato una dura lezione. Una lezione molto costosa e anche molto dolorosa. Tutto quello che è successo mi ha insegnato qualcosa di molto importante e utile: ci sono cose che accadono per una buona ragione. Lì dentro la vita è terribile. L’ultimo giorno dalle 6:00 del mattino ero seduto sul bordo del letto, aspettando che la porta si aprisse. Sono venuti a prendermi alle 7.30, mi hanno aperto la porta e mi hanno chiesto: “Sei pronto?” Ho risposto: “Andiamo!” Avevo già fatto le valigie molto prima”.