Intervistato da Sportklub, Mario Tudor ha parlato delle condizioni del tennista canadese, fuori dal circuito da circa un anno e mezzo
Ex numero 3 del mondo e finalista a Wimbledon nel 2016, Milos Raonic ha giocato il suo ultimo match ufficiale nel luglio del 2021 ad Atlanta, dove è stato sconfitto in tre set da Brandon Nakashima.
Nell’intervista rilasciata a Sportklub, Mario Tudor, coach del tennista canadese ha spiegato a che punto del recupero si trova il suo assistito: “Milos si sta riprendendo dall’infortunio, avendo avuto un grave problema al tendine d’Achille, poi si è rotto l’alluce prima degli US Open. All’inizio del 2021, Milos soffriva già di dolori al tendine d’Achille e non riusciva a correre a tutta velocità. La costituzione di Milos è più da pallamano che da tennis. Tuttavia, dopo il torneo di Atlanta, una risonanza magnetica ha mostrato che il tendine era completamente distrutto e che la riabilitazione avrebbe richiesto tanto tempo. A maggio i suoi progressi sono stati ottimi, riusciva a caricare molto sulla gamba. Abbiamo quindi deciso di andare in Italia per altri dieci giorni di allenamento, ma a Milos è caduto un peso sul piede e si è rotto l’alluce: significa altri due mesi senza allenamento. L’obiettivo era tornare per il tour americano, ma purtroppo dovremo aspettare il prossimo anno“.
Sulla possibilità di un ritiro: “Deve aver avuto qualche pensiero negativo. Chi non l’avrebbe avuto se fosse stato fuori per due stagioni, ma Raonic ama troppo il tennis ed è davvero motivato a tornare“
“Presto andrò a Toronto. Stiamo iniziando ad allenarci con Milos. Di solito la nostra base di allenamento è alle Bahamas, ma dato che Milos sta ristrutturando la sua casa, questa volta lavoreremo per tre settimane al chiuso. In Canada fa già troppo freddo per allenarsi all’aperto” – ha spiegato Tudor.
Il coach del canadese ha parlato anche dei tanti giocatori in crescita nel circuito: “Con Kyrgios mi sono allenato per 15 giorni la scorsa stagione, prima del torneo di Atlanta, dove Raonic ha giocato la sua ultima partita prima di infortunarsi. Sono rimasto sorpreso dalla sua serietà nell’allenamento. Milos mi ha detto che ci saremmo allenati con Nick e ho pensato che sarebbe stata una perdita di tempo. Per fortuna ho sbagliato e la sessione è stata fantastica. Djokovic usa le urla per scrollarsi di dosso la rabbia e il nervosismo. È un giocatore alla ricerca di un problema. Quando ce l’ha, è il migliore del mondo. Djokovic è il più grande giocatore di tutti i tempi, ma Roger può far sembrare che il suo avversario sia uno scolaretto. Tra i giovani mi piace molto Carlos Alcaraz, sa fare tutto ed è un grande. Sinner ha un ottimo ritmo, ma deve ancora progredire. Il tennis tenderà ad essere più diffuso in rete, perché il resto del tennis moderno è semplicemente troppo bello“.