L’azzurro gioca con il piglio del leader, batte Dodig e pone rimedio alla sconfitta di Lorenzi. Il doppio sarà probabilmente decisivo, ma chi scenderà in campo? Tutti i risultati del World Group.
Dodig e Krajan a colloquio: chi giocherà nel doppio croato?
 
Di Riccardo Bisti – 2 febbraio 2013

 
Mica facile scendere in campo con l’obbligo di vincere. L'impegno contro Ivan Dodig aveva mille tranelli psicologici per Andreas Seppi: numero 18 contro numero 59, precedenti tutti favorevoli all’azzurro e Croazia in vantaggio dopo che Marin Cilic aveva lottato per cinque set contro un generoso Paolo Lorenzi. Insomma, Seppi aveva un bel peso sulle spalle. Invece ha giocato da leader, da campione. Da Uomo che ha saputo prendere in mano la Nazionale dopo che tre anni fa aveva scelto di non giocare. Non era il momento, non si sentiva a suo agio. Il distacco non fu indolore, ma neanche irreparabile come avvenne con Simone Bolelli (per la ricucitura, infatti, fu necessaria una terapia d’urto che però non ha dato grossi risultati nella sua carriera individuale). E adesso ne raccolgono i frutti sia Andy che la nazionale. Questo Seppi ha raggiunto una maturità psicofisica invidiabile. Si è visto nelle tre ore in cui ha infiocchettato il 6-2 6-7 6-4 6-4 che ha fatto stancare Dodig e messo un quintale di dubbi a capitan Krajan sul doppio da schierare oggi. Provare a vincerla con Cilic-Dodig oppure tenerli a riposo? O ancora, tenerne a riposo solo uno? Scelte che non potrà fare a cuor leggero come invece sarebbe successo sul 2-0. Il problema, per i croati, è che Cuore d’Acciaio Dodig non è mai andato vicino al successo. Ha giocato con encomiabile generosità, ma Seppi è più forte di lui. “Ho giocato molto bene all’inizio – ha detto l’azzurro, che a fine partita ha autografato più di una copertina del nostro TennisBest Magazine – poi lui è cresciuto, soprattutto con il servizio. Ha messo in campo tante prime e non era facile venirne fuori. Sono stato bravo a brekkarlo sul 5-4 nel terzo e a riprendermi il break nell’ultimi game della partita, dopo che mi aveva raggiunto. E’ stata una buona partita”.
 
La bella notizia è che le “buone partite” stanno diventando la normalità per Seppi. Dodig gli è rimasto attaccato finchè ha potuto, ma la superiorità tecnica di dell'azzurro era quasi imbarazzante. Se il croato non avesse un buon servizio, sarebbe finita con un triplo 6-2. Seppi giocava in scioltezza (termine ricorrente da quando Dalibor Sirola lo cura sul piano fisico), mentre Dodig spallettava come un peone qualsiasi. Spesso doveva effettuare dei recuperi in slice su palle tutt’altro che definitive, segno che negli schiaffi da fondocampo non c’era partita. La mano di Krajan si è vista. Il capitano croato ha dato due dettami ben precisi a Dodig: seguire spesso a rete la prima di servizio e usare con frequenza lo slice di rovescio, visto che su quella diagonale Seppi gli è superiore. La prima ha funzionato, almeno finchè è stata supportata dalla prima di servizio. La seconda è stata un fallimento: appena Dodig rallentava, Seppi lo infilzava accelerando dall’altra parte ma anche in contropiede. Il croato ha avuto un pizzico di sfortuna nell’ultimo punto del terzo set, quando una sua volèe è stata corretta dal nastro e ha aggiustato la palla a Seppi per il passante. La reazione dell’azzurro, scomposta come se il “suo” Balotelli avesse segnato un gol in rossonero, è il simbolo della partita. Nel quarto ha cancellato una palla break sul 2-2, è volato 5-3 ma ha avuto un passaggio a vuoto che ha riportato Dodig in scia. Nessun problema: altro break e Italia-Croazia 1-1.
 
Nel primo match, Paolo Lorenzi aveva fatto quasi tutto il suo dovere contro Marin Cilic. Il “quasi” è dettato dal risultato finale, che ha visto prevalere il croato in cinque set. Nessuno chiedeva a Lorenzi l’impresa, quanto piuttosto un match lungo per stancare Cilic in vista dei prossimi giorni. Il senese lo ha fatto alla perfezione, restando in campo per quasi quattro ore. “Il rimpianto è soprattutto per il quarto set – ha detto Lorenzi dopo il 6-1 6-7 4-6 6-3 6-2 finale – a quel punto speravo che abbassasse il livello, invece ha trovato la forza di alzarlo. Nel quinto ero più stanco di lui e non ce l’ho fatta”. Difficile parlare di rammarico quando il numero 61 ATP porta al quinto il numero 13 giocando con il consueto coraggio. Lorenzi è un pedalatore da fondocampo, ma ha un’arma in più: il servizio. “C’è stato un momento in cui avrà messo 10 prime di fila – ha detto Cilic – è dura rispondere al suo servizio”. Lorenzi è uscito dal campo tra gli applausi, difficile chiedergli di più. Non è mai stato troppo vicino alla vittoria, ma può essere soddisfatto del suo esordio da titolare. Se Fognini non dovesse recuperare (ma le indicazioni sono buone), abbiamo la certezza di avere un giocatore in grado di lottare fino all’ultima palla.
 
COPPA DAVIS 2013 – WORLD GROUP
 
CANADA- SPAGNA
 
ITALIA – CROAZIA 1-1

Marin Cilic b. Paolo Lorenzi 6-1 6-7 4-6 6-3 6-2
Andreas Seppi b. Ivan Dodig 6-2 6-7 6-4 6-4
 
BELGIO – SERBIA 0-2

Viktor Troicki b. David Goffin 1-6 3-6 7-6 6-4 6-4
Novak Djokovic b. Olivier Rochus 6-3 6-2 6-2
 
STATI UNITI – BRASILE 1-0
Sam Querrey b. Thomaz Bellucci 6-3 6-4 6-4
 
FRANCIA – ISRAELE 2-0

Jo Wilfried Tsonga b. Amir Weintraub 6-3 6-3 4-6 7-5
Richard Gasquet b. Dudi Sela 6-3 6-2 6-2
 
ARGENTINA – GERMANIA 2-0
Carlos Berlocq b. Philipp Kohlschreiber 3-6 7-5 2-6 6-4 4-5 rit.
Juan Monaco b. Florian Mayer 6-7 6-3 6-3 6-4
 
KAZAKISTAN – AUSTRIA 2-0
Andrey Golubev b. Andreas Haider Maurer 7-6 6-3 7-6
Evgeny Korolev b. Jurgen Melzer 7-6 6-3 6-2
 
SVIZZERA – REPUBBLICA CECA 1-1
Stanislas Wawrinka b. Lukas Rosol 6-4 6-3 6-4
Tomas Berdych b. Henri Laaksonen 6-3 6-2 6-7 6-1