Nadal torna nel circuito dopo 222 giorni e, dopo un avvio lento, batte senza problemi Del Bonis. Ma la strada verso una condizione ottimale pare ancora lunga.
Nadal ha iniziato male, poi si è ripreso e ha battuto Delbonis
Di Lorenzo Cazzaniga – 7 febbraio 2013
Premessa: un lustro fa, Federico Del Bonis era stato presentato come il nuovo Del Potro, prima che i talent scout si accorgessero che si trattava di una previsione quantomeno azzardata. Mancino con buoni vincenti nel braccio, contro un Nadal in buone condizioni ne avrebbe viste poche. Ma le condizioni di Nadal sono, chiaramente, tutt’altro che ottimali. A Vina del Rafa, Nadal tornava in campo dopo 223 giorni e pensare che potesse rendere al meglio era pura utopia. Presentatosi con una maglietta violacea (che può anche piacere), il parziale di 1 a 10 che ha aperto l’incontro deve aver preoccupato non poco zio Toni, i nadalocos e soprattutto gli organizzatori che hanno investito cifre importanti per portare il maiorchino in Cile, e i cui contratti di sponsorizzazione sono spesso dipendenti dalle audience televisive. Dopo una manciata di game, Nadal ha però cominciato a essere un (minimo) più incisivo. Perché se da una parte sette mesi senza tennis agonistico ti fanno perdere il ritmo partita e la famosa confidence, di cui pare un tennista non possa fare a meno, dall’altra sorprendeva la scarsa penetrazione dei colpi di Nadal, ancor più che i (comprensibili) errori di misura. Una manciata di game, abbiamo detto, sono però stati sufficienti per rivedere un Nadal discreto, con l’accoppiata servizio-diritto (soprattutto il saque) che, a tratti, è tornata a funzionare come nei giorni belli.
E’ finita 6-3 6-2 con il livello di gioco di Nadal che è cresciuto game dopo game, tanto che alla fine può essere giudicato un rientro piuttosto positivo, nonostante Del Bonis rappresenti un test poco probante per i livelli ai quali vuole tornare Nadal. Nelle condizioni mostrate in questo primo round cileno, probabilmente basterebbe Ferrer per batterlo, senza scomodare i Big Three. Ma Nadal dispone di due mesi e mezzo per preparare il primo, grande appuntamento della stagione sul rosso, quel torneo di Monte Carlo che lo ha visto trionfare in otto occasioni. Ed è abbastanza probabile che sessanta giorni siano sufficienti per trovare la condizione ottimale. Al prossimo turno, Nadal affronterà il vincente del derby spagnolo tra Montanes e Gimeno Traver. Altro test tecnicamente poco indicativo ma che sarà un’ulteriore tappa di avvicinamento di quel lungo percorso che lo attende e che ha per destinazione Parigi e Roland Garros, il suo principale obiettivo stagionale.
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