Le parole di Patrick Mouratoglou, super coach e membro della squadra di Holger Rune, sul futuro del tennista danese. Gli obiettivi per il 2023 sembrano essere molto grandi, e le aspettative non mancano dopo i successi dell’anno scorso.
Patrick Mouratoglou ha parlato ai microfoni di Eurosport, commentando la stagione appena disputata da Holger Rune, talentuosissimo giovane danese che è riuscito a imporsi su Novak Djokovic nella finale del Masters 1000 di Parigi-Bercy. L’anno prossimo riuscirà addirittura ad essere numero uno al mondo? Ecco cosa pensa il super coach, membro dello staff di Rune: “Credo che sia un obiettivo realistico. Se ti poni dei limiti non riuscirai mai a superarli, per cui Holger fa benissimo a porsi delle mete così ambiziose. Non c’è nessuna vergogna ad avere delle grandi ambizioni. Holger sogna in grande ogni momento, ma è anche per questo che è in grado di fare grandi cose. Non si pone grandi limiti, e se raggiunge i propri obiettivi è un grande risultato. Se non dovesse farcela, andrà bene lo stesso. Ci metterà sei mesi, uno, due, tre anni, il tempo necessario per arrivare lassù. Credo che dipenda dalla propria personalità: si possono percepire le ambizioni come una pressione o, al contrario, come qualcosa che può motivare enormemente. Holger ama le sfide, quindi credo che si senta a proprio agio. È realistico che possa diventare numero 1 l’anno prossimo? Perché no. Quando si fanno le cose che è riuscito a fare lui, tutto diventa possibile. Dovrà riuscire a giocare nello stesso modo in cui ha giocato a Bercy tutto l’anno, specialmente negli Slam e nei Masters 1000, dove conta di più. Non sarà facile, ovviamente, ma se fosse stato facile diventare il migliore al mondo tutti potrebbero arrivarci. È realistico? Non è impossibile. Sarà molto difficile, ma non impossibile.
Cosa ci vuole per diventare numero uno al mondo? Per Mouratoglou, che è stato per anni coach di Serena Williams e sa cosa significhi trovarsi in cima al mondo, la ricetta esiste: “I passi per diventare numero uno al mondo sono semplici: devi eccellere nei Masters 1000. Deve vincerne almeno tre e deve vincere almeno uno Slam se vuole diventare numero uno. Ma stiamo cercando di non guardare troppo lontano perché è più corretto rimanere nella prospettiva a breve termine. Per quanto riguarda il lungo termine deve giocarsela a quei livelli. Questo è l’obiettivo che ho in mente, e lui sa cosa deve fare. Non sarà facile ma le sfide sono ciò che rende interessante lo sport agonistico”. Al coach francese è stato chiesto se l’biettivo di Rune è vincere 15 Slam: “Non mi azzardo a fare progetti così a lungo termine, è un po’ irrealistico. Oggi non ha ancora vinto nessuno Slam, quindi immaginarlo con 15 titoli mi sembra un po’ prematuro. Penso che sia necessario imporsi dei livelli nella vita. Dovrà vincerne uno prima o poi, sarà un grande risultato. A quel punto avrà voglia di raggiungere qualcosa di ancora più grande. Abbiamo obiettivi molto importanti per il breve termine, ci concentreremo su quelli e poi vedremo. Ha dimostrato di essere sbocciato quest’anno, è molto stanco ma è molto contento e pensa di poter essere orgoglioso dei propri risultati. Da vero campione, però, sta già guardando al futuro”.