IL LIBRO – Uno splendido manuale racconta le nove edizioni del torneo internazionale di Senigallia, uno dei più importanti d’Italia tra gli anni 60 e 70. Da non perdere.. Ancora prima di parlare de “Il grande (e piccolo) tennis a Senigallia: il torneo internazionale Trofeo d’Argento, Città di Senigallia”, mandiamo un sentito ringraziamento ai tre curatori: Attilio Girolimini, Valtero Bruscia e Andrea Bocchini. Se tutti i tornei, più o meno importanti, che si sono giocati in Italia avessero fatto come Senigallia, oggi avremmo un archivio eccezionale, balsamo per trovare sollievo in immagini sbiadite, magari ingiallite, ma gioiose. Il Torneo Internazionale di Senigallia si è giocato per nove edizioni, dal 1965 al 1973, ed è stato una tappa cruciale per lo sviluppo del tennis italiano. Erano anni-chiave nella storia del tennis: nel 1968, il nostro sport è stato aperto ai professionisti, e nel 1971 la vittoria di Adriano Panatta sui mitici campi di Ponte Rosso resta il primo titolo di un tennista italiano in un torneo del circuito maggiore. Già, perchè fino a quando si è giocato, Senigallia è stato un appuntamento fondamentale del calendario. Non c’eravamo, ma nello sfogliare le circa 150 pagine di questo libro ci è parso di rivivere un torneo che è stato lo specchio di un’epoca gioiosa per il tennis e per il nostro paese. Negli anni 60 c’era il boom economico, le biciclette lasciavamo spazio alle automobili e l’Italia era davvero il belpaese. Fortemente voluto dal presidente Gino Cremonini, il torneo ha vissuto la sua ultima edizione nel 1973, con la vittoria di Tonino Zugarelli. Quando muore un giovane, si dice che il destino ha voluto preservarlo per evitare che invecchiasse. E’ andata così anche a questo torneo, scomparso prima che l’Italia affogasse negli anni di piombo, tra pallottole e omicidi. Pensi a Senigallia e vengono in mente anni dolci e spensierati.
 
Ma sul campo da tennis si faceva sul serio: ce lo racconta con dovizia di particolari un libro che – dopo una prefazione, la storia del tennis in città, e i ricordi di Valtero Bruscia (raccattapalle che ha raccolto decine di aneddoti, tutti messi nero su bianco), racconta con delicatezza la storia di un torneo dall’albo d’oro eccezionale. Sui campi di Ponte Rosso, a pochi metri dal Mare Adriatico, si sono imposti Nicola Pietrangeli, Giordano Maioli, Ion Tiriac, Martin Mulligan (due volte), Jan Kukal, Adriano Panatta, Ezio Di Matteo e Antonio Zugarelli. Senza dimenticare che in sette delle nove edizioni si è giocato anche il torneo femminile. Insomma, una vera e propria festa del tennis che “Il grande (e piccolo) tennis a Senigallia” racconta con passione e precisione certosina. Andrea Bocchini, curatore di buona parte del libro, ha fatto un lavoro incredibile. Per ciascuno dei nove tornei propone un racconto, i tabelloni e una emozionante raccolta degli articoli dell’epoca, presi dai quotidiani (Il Resto del Carlino e La Voce Adriatica su tutti), nonchè dalle riviste specializzate (abbiamo ritrovato le firme di Roberto Mazzanti, Vittorio Selmi e Filippo Grassia). In coda a ogni torneo, un bel servizio fotografico. Sfogliando qua e là si trovano un mucchio di aneddoti, soprattutto dando un’occhiata ai tabelloni. Oltre ai grandi campioni dell’epoca, hanno giocato a Senigallia personaggi importanti ancora oggi (c’è stato un primo turno tra Sergio Palmieri e Raimondo Ricci Bitti, oggi responsabile organizzativo FIT e consigliere federale, senza dimenticare una partecipazione dello sfortunato Gianluca Rinaldini). Ma se ci mettessimo ad elencare tutti i personaggi che hanno giocato a Senigallia, beh, non basterebbe un articolo. Vi lasciamo la curiosità di trovarli sfogliando questo libro dal formato orizzontale e della carta di altissima qualità.
 
Siamo nell’epoca di internet, dove tutto è digitalizzato e (forse) più comodo da fruire. Tuttavia, per un lavoro del genere, la carta resta un supporto insostituibile. Ciò che colpisce è la totale assenza di scopi di lucro dell’iniziativa: non c’è una casa editrice a supporto, ma è stato realizzato tutto con amore e passione. Per questo vale ancora di più e ci riteniamo fortunati ad averne una copia tra le mani. Chiunque fosse interessato, può scrivere all’indirizzo bicchi1976@libero.it per acquistare un libro che non può mancare in nessuna biblioteca tennistica che si rispetti. Perchè non c’è futuro senza passato, e ricordare gli anni d’oro di Senigallia è un piacere dal valore culturale. Nella speranza che altri tornei (e ce ne sono stati tanti, tra gli anni 70 e 80) possano fare altrettanto e restituirci un tempo che fu. Un tempo in cui si stava bene sul serio.