Nel giorno in cui cede lo scettro WTA a Serena Williams, Victoria Azarenka la batte dopo 10 sconfitte di fila e può tornare numero 1 già a Dubai. “Ci stimoliamo l’una con l’altra”.
Per Vika Azarenka è il secondo titolo di fila a Doha
Di Riccardo Bisti – 18 febbraio 2013
Sarà difficile spiegare ai profani quel che succederà oggi. Victoria Azarenka ha battuto Serena Williams in finale a Doha (mettendo fine a una striscia di 10 sconfitte consecutive contro l’americana), ma le cederà il numero 1 del ranking WTA. Capricci di un computer che – per dirla con Rino Tommasi – sa fare benissimo i conti ma non capisce nulla di tennis. Serena merita la leadership per quanto fatto negli ultimi 12 mesi, ma il primato arriva nella settimana meno indicata. La bella finale di Doha, davanti a un centrale gremito, è terminata 7-6 2-6 6-3 per la bielorussa, alla 14esima vittoria consecutiva. Vika è ancora imbattuta, proprio come nel 2012, quando la sua prima sconfitta è arrivata a Miami. ”E’ una sensazione incredibile – ha detto la Azarenka – questo è un super torneo, con un grande campo di partecipazione, e sono davvero contenta di essere io a sollevare il trofeo”. Il match è partito bene per la signora Redfoo, subito avanti 2-1 e servizio grazie a un doppio fallo di Serena (nel primo set ne commetterà quattro: inusuale). Pur sbagliando parecchio, Serena si è rimessa in carreggiata e ha avuto un setpoint sul 6-5 del tie-break, sciupandolo con un dritto in rete. Gol mancato, gol subito, è la Azarenka si è aggiudicata il parziale con una bella risposta. Il secondo non ha avuto storia, con la Williams sempre più centrata con dritto e servizio, mentre la Azarenka ha colto appena il 39% dei punti con la prima palla.
In quel momento, Serena avrebbe potuto ammazzare la partita. Si è trovata 0-30 sul servizio della Azarenka nel primo game del terzo, ma si è fatta riprendere ed è scivolata sullo 0-3. La bielorussa ha tenuto il margine fino alla fine, peraltro dopo aver avuto un primo matchpoint sul 5-2. Un dritto largo dell’americana ha sancito un titolo molto importante per gli equilibri psicologici della rivalità, fino a oggi troppo sbilanciati a favore di Serena. Sarà interessante vederle di nuovo una contro l’altra, magari già a Dubai, torneo al via oggi. “Volevo darmi tutte le possibilità che potevo – ha detto la bielorussa – Nel primo game del terzo set mi sono trovata sullo 0-30 e ho pensato che fosse il momento di fare qualcosa. Serena era un rullo, così ho dovuto alzare il mio livello”. Serena ha elogiato la prestazione dell’avversaria, ma ha ribadito di non essere al meglio. Si è presentata a Doha con il raffreddore e si trascina ancora l’infortunio alla caviglia patito in Australia. E' parsa lenta negli spostamenti, e per poco non si faceva battere dalla Kvitova nei quarti. In finale, ha commesso 48 errori gratuiti e ha trasformato solo tre palle break su sette. Numeri insufficienti per battere la giocatrice del momento. “Non credo proprio di aver giocato il mio miglior tennis – ha detto – ho dovuto lottare in ogni partita, ma non è sufficiente per battere una top player come Victoria. Devo prendere in mano il mio gioco, stavolta non ci sono riuscita”.
Oggi si consolerà con la nuova classifica WTA, che la riporta davanti a tutte dopo due anni e mezzo. E’ la più anziana di sempre a riuscirci. “Non posso essere felice dopo una sconfitta, ma sono la numero 1 – ha detto con un sorriso – è stato un lungo viaggio: Wimbledon, Us Open, Masters…cosa dovevo vincere di più? Non sapevo cos’altro dovessi fare per diventare numero 1”. Ma la lotta è appena cominciata. Il successo a Doha consente alla Azarenka di sperare nell’immediato contro-sorpasso. Vika tornerebbe al numero 1 se raggiungerà la finale a Dubai e Serena no. L’avventura di entrambe scatterà con gli ottavi: la Azarenka esordirà contro Petrova o Cibulkova, mentre la Williams attende la vincitrice di Zakopalova-Bartoli. Potrebbe essere l’inizio di una rivalità, perchè Sharapova e Radwanska sembrano un gradino sotto e da dietro non si vede granchè. “Ho sempre rispettato Victoria – dice Serena – penso che sia una grande giocatrice. E’ bello giocare contro qualcuno che ti ispira a lavorare sempre più duramente. Lo fa con tante giocatrici, anche con me”. Vika è d’accordo. “Ci spingiamo l’una con l’altra a superare i nostri limiti, a migliorare giorno dopo giorno. E’ una grande motivazione. Per me è un privilegio trovarmi in questa posizione”. Arrivederci a Dubai.
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