INDISCREZIONE – Marca informa che Rafa avrebbe deciso di saltare i tornei di Indian Wells e Miami per puntare sulla terra battuta. Scelta ponderata ma rischiosa: vi spieghiamo perchè.
Miami 2012: l'ultima apparizione di Nadal sul cemento
Di Riccardo Bisti – 26 febbraio 2013
La notizia era nell’aria, ma è ugualmente fragorosa. La carriera di Rafael Nadal è cambiata: per preservare le ginocchia martoriate e allungare la carriera, lo spagnolo non giocherà i Masters 1000 americani sul cemento. Non andrà né a Indian Wells né a Miami, dove lo scorso anno aveva collezionato due semifinali. A dare la notizia è una fonte attendibile come “Marca”, uno dei due quotidiani sportivi spagnoli. Secondo il giornale madrileno, Rafa avrebbe maturato la decisione in questi giorni per non mettere a repentaglio la stagione sulla terra battuta, in cui deve difendere 4.590 dei suoi 5.755 punti ATP (vittorie a Monte Carlo, Barcellona, Roma, Parigi e terzo turno a Madrid). Giocare due tornei sul cemento potrebbe essere rischioso: con questa decisione, Nadal giocherà esclusivamente su superfici “morbide” (terra ed erba) fino ad agosto, quando inizieranno i tornei di avvicinamento allo Us Open. L’ultima volta che Nadal ha giocato sul cemento risale a Miami 2012, quando si è ritirato prima di giocare la semifinale contro Andy Murray. Traduzione: passerà un anno e mezzo senza giocare sul cemento. La scelta è chiara: per arrivare alle Olimpiadi di Rio de Janeiro, Rafa giocherà il meno possibile sul cemento. Ma pagherà cara la decisione sul piano della classifica. E’ praticamente impossibile che riesca a tornare tra i primi quattro entro il Roland Garros, con conseguenze pericolose anche per i tornei sull’amata terra rossa: da numero 5 ATP (o anche peggio, chissà) potrebbe affrontare i Djokovic e i Federer addirittura nei quarti di finale.
Sembra chiaro che la classifica ATP non sia più una priorità per il maiorchino, in questi giorni impegnato ad Acapulco per il locale ATP 500. Rischia di essere la sua ultima partecipazione al torneo messicano, che dall’anno prossimo si giocherà sul cemento. Rafa ha un tabellone semplicissimo ed esordirà questa notte contro l'argentino Diego Sebastian Schwartzman. Per ragioni televisive e per metterlo a suo agio, gli organizzatori collocheranno in sessione serale tutti i suoi match. Ma cerchiamo di capire quali conseguenze avrà sulla carriera di Nadal l’eventuale forfait (che per ora è solo un’indiscrezione) da Indian Wells e Miami. Ci sono almeno cinque punti da considerare.
1) PERDITA DI PUNTI ATP
Lasciare per strada i 720 punti ATP conquistati lo scorso anno farà “sbracare” il suo ranking, portandolo a oltre 8.000 punti dal numero 1 Novak Djokovic. Ma se la prima posizione sembra irraggiungibile, anche la quarta di David Ferrer diventa complicata da raggiungere. Il valenciano potrebbe mettere 2.000 punti tra se e Rafa. Certo, da giugno in poi non avrà nulla da difendere e potrà rimontare. Tuttavia, giocherà la parte più importante della stagione in una posizione (e un seeding) per nulla consona alle sue possibilità.
2) ADDIO AL CEMENTO
Come detto, il suo ultimo torneo sul duro è stato Miami 2012. Se i forfait venissero confermati, Rafa potrebbe tornare a giocare sul cemento al Masters 1000 di Montreal, al via i primi di agosto. Significa che, tra infortuni e scelte ponderate, potrebbero passare 16 mesi senza giocare sulla superficie che distribuisce più punti. Costruirsi un buon ranking giocando esclusivamente sulla terra e sull’erba è possibile, ma si parla – appunto – di un buon ranking, non certo eccezionale.
3) FOCUS (QUASI) ESCLUSIVO SULLA TERRA
Se Nadal salterà Indian Wells e Miami, sarà esclusivamente per tutelare le ginocchia e prepararsi per i tornei sul rosso. Tra la fine del torneo di Acapulco e l’inizio di Monte Carlo passeranno 41 giorni, in cui tornerà a Maiorca per accumulare decine di ore di allenamento. Anche nei momenti di massimo splendore, Nadal ha conquistato buona parte dei suoi punti sulla terra. Oggi, più dell’80% del suo bottino arriva dal rosso. Tra un mese, saranno la quasi totalità. Riposare e allenarsi per presentarsi al top sulla terra è una scelta che fa capire le sue intenzioni e breve e lungo termine.
4) TABELLONI PIU’ DIFFICILI
E’ praticamente impossibile che possa tornare tra i primi quattro, almeno in tempi brevi. Significa che giocherà i prossimi tornei con uno status da quinta a ottava testa di serie, e potrebbe trovare i migliori già a partire dai quarti di finale. Può batterli, certo, ma può anche perdere. E se dovesse perdere, avrebbe un impressionante calo di punti. Per intenderci, un quarto di finale Masters 1000 garantisce 180 punti. Dovesse perdere nei quarti a Monte Carlo o Roma, per intenderci, perderebbe 820 punti. Ancor più drammatico il rischio a Parigi: un’eliminazione nei quarti di finale gli costerebbe la bellezza di 1.640 punti (360 contro i 2.000 della vittoria).
5) ROLAND GARROS DURISSIMO
Conseguenza del punto precedente, il tabellone di Parigi potrebbe essere particolarmente duro. Per conquistare l’ottavo titolo a Bois de Boulogne, è possibile che debba battere gli altri Big Four, uno dopo l’altro, sulla distanza dei tre set su cinque. Un’impresa difficilissima anche per lui. In teoria, potrebbe pescare Federer nei quarti, Murray in semifinale e Djokovic in finale. Mancano 3 mesi all’inizio del Roland Garros, ma sono timori legittimi. Se qualcosa dovesse andargli storto, non è da escludere un Nadal addirittura fuori dai top 10 dopo il Roland Garros. A quel punto, la sua carriera sarà a un bivio: provare a tornare Rafa oppure accontentarsi di una nuova dimensione, certamente più modesta?
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