La russa ha criticato il gioco di Sara Errani, definendolo “noioso”. Non è che c’è dietro un po’ di invidia? Una finta Errani ha poi replicato via Facebook. 
Nadia Petrova non ha mai vinto uno Slam, neanche in doppio
 
Di Riccardo Bisti – 1 marzo 2013

 
Le dichiarazioni di Nadia Petrova hanno un pregio e un difetto. Il pregio è che raramente i tennisti esprimono critiche sui colleghi. E’ un delirio di “avversario duro, farò del mio meglio, ecc ecc”. Una noia mortale. Il difetto è che la russa ha sbagliato bersaglio. Nell’epoca della globalizzazione sfrenata, non poteva sperare che le dichiarazioni a Sport Express restassero confinate ai lettori russi. Se l’è presa con Sara Errani: a suo dire, difficilmente la romagnola resterà una giocatrice d’elite. “Quando stai costantemente due o tre ore sul campo, alla fine questo ti condiziona – ha detto la Petrova – per questo, tutti quelli che giocano un tennis noioso, basandosi sugli errori degli avversari, sono destinati a restare nell’elite per poco tempo. Preferisco uno stile diverso”. La Petrova ha poi affermato che l’unica vera leader è Serena Williams. “Nel circuito WTA non ci sono grandi personalità. Le uniche di rilievo sono Serena e Maria Sharapova”. Nadia ha terminato, dicendo che non vede grossi ricambi. “La Putintseva ha grandi ambizioni, poi giocano bene Madison Keys e Sloane Stephens. C’è Kristina Mlandenovic, ma è ancora incostante. Non ne vedo altre”. Ok, le opinioni personali sono sacre e vanno rispettate. Ma la Petrova era l’ultima in grado di fare considerazioni del genere sulla Errani. Intanto per gli scontri diretti: l’azzurra è avanti 2-1, avendoci perso soltanto lo scorso anno a Tokyo, quando la Petrova era al top della forma. All’Australian Open 2012 le ha rifilato un doppio 6-2. Pochi giorni fa si è ripetuta, a Dubai.
 
Il gioco della Errani può piacere o non piacere, ma definirlo “noioso” è un grave errore. La Errani è nata come “pallettara”, fondocampista, ultimo esemplare di una generazione che non esiste più. E’ vero che a inizio carriera giocava pallettoni che miravano più la stratosfera che le righe, ma stiamo parlando di una vita fa. Il nostro direttore, dopo averla vista all’ITF del Tiro a Volo (Roma), promise che non sarebbe più andato a vederla giocare. Ma è stato il primo a ricredersi, peraltro in tempi non sospetti. Come a Portorose 2009, quando andò ad un passo dal vincere il torneo contro la n. 1 di allora, Dinara Safina. La Errani (e il suo coach Pablo Lozano) hanno capito che un tennis di pura rimessa non sarebbe bastato. Allora è migliorata tecnicamente, si è aperta a nuove soluzioni e ha esplorato zone del campo un tempo sconosciute. Tutti fanno caso alle gambette rapidissime e al dritto in topspin, ma Sara è anche altro: gioca la volèe come poche (ok, è piccola, ma vogliamo fargliene una colpa?) e gioca una delle migliori smorzate del circuito. La Petrova è doppiamente colpevole, perché queste cose le dovrebbe sapere. Oltre che buona singolarista, la russa è una forte doppista. Ma ha un problema: in coppia con Maria Kirilenko, ha quasi sempre perso contro Errani-Vinci. E’ stata diretta testimone (e vittima) dei miglioramenti dell’azzurra.
 
Fare un paragone tra le carriere di Errani e Petrova è azzardato. Intanto perché hanno cinque anni di differenza, poi perché la russa ha iniziato a giocare molto prima. Il suo palmares, indubbiamente, è più corposo. Vanta due semifinali Slam (entrambe al Roland Garros, nel 2003 e nel 2005) e diversi quarti di finale, peraltro raggiunti in tutte le quattro prove. Inoltre è stata numero 3 WTA, picco che probabilmente sarà precluso alla Errani. E allora perché questo attacco gratuito? Studiando meglio il palmares della russa, si può legittimamente pensare a un pizzico di invidia. In quindici anni di carriera (il suo primo ranking risale al 1997), la Petrova non ha giocato neanche una finale Slam. Non deve essere facile essere Nadia Petrova: almeno fino ad oggi, non c'è nulla che la faccia ricordare. Niente Slam, niente finali Slam, nessuna vittoria di prestigio. Soltanto piazzamenti. Al contrario, la Errani ha già ottenuto risultati che l’hanno fatta entrare nella storia. La Petrova non ha vinto uno Slam neanche in doppio (mentre la Errani ne ha già intascati tre). Insomma, Nadia ha sbagliato modi e contenuti. Ha avuto la sfortuna di essere contemporanea di Sharapova, Dementieva, Kuznetsova…persino la Myskina ha vinto uno Slam e lei no. Non è più giovanissima, ma ha ancora il tennis per ottenere qualche risultato. Forse sarebbe meglio che si concentri su quello, piuttosto che definire “noioso” il tennis della Errani. Che, per inciso, non lo è affatto.

IL CASO
Su Facebook è pieno di profili fittizi intestati a personaggi pubblici. E' così anche per Sara Errani: in uno di questi, la finta Errani scriveva:

"Nadia Petrova parla quanto vuoi, ciò che contano sono i fatti e non le parole. Io noiosa??? Pensa al tuo di gioco, che non mi pare ti sei aggiudicata tanti bei risultati (sic)…Pensa di prima di parlare"
E' stata la stessa Errani ad avvisarci che non era stata lei a scrivere questo post. Sono i rischi che si corrono nel mare dei social network.