Un mese fa, mamma Milena aveva consigliato a Gulbis di ritirarsi. “Dammi ancora un mese”. Da allora, non sbaglia più un colpo ed è il giocatore più in forma del momento. Seppi KO al fotofinish. 
Ernests Gulbis è n. 67 ATP. Al massimo è stato 21esimo
 
Di Riccardo Bisti – 12 marzo 2013

 
Ernests Gulbis ha fatto 13. Non ha vinto al derelitto Totocalcio (peraltro non ne avrebbe bisogno), ma ha infilato la 13esima vittoria consecutiva nel tour. Incredibile, per uno che fino a un mese fa non teneva una palla in campo. Il punto più basso lo ha raggiunto al challenger di Bergamo. Aveva accettato una wild card (peraltro senza chiedere alcun ingaggio come fanno molti colleghi, anche meno titolati di lui) e si è presentato al PalaNorda da solo. C’era grande attesa, ma perse contro il polacco Michal Przysiezny. Depressione, per nulla mitigata dal fatto che Przysiezny avrebbe poi vinto il torneo. In quei giorni, il suo Iphone ha ricevuto una chiamata. Era mamma Milena, attrice che gli fece fare una comparsa quando aveva 6 anni. Gli disse più o meno così. “Suvvia, Ernests, lascia perdere e piantala con lo sport”. Non sopportava vedere il figlio buttare via tonnellate di talento. “Io le ho risposto: ‘Dai, mamma, dammi ancora un mese’. Adesso sarà contenta”. Da allora, ha perso soltanto contro top-10 (Del Potro a Rotterdam, Tsonga a Marsiglia) e poi ha messo il turbo. Titolo a Delray Beach (terzo in carriera, partendo dalle qualificazioni) e adesso è negli ottavi a Indian Wells (sempre partendo dalle qualificazioni), dove se la vedrà con Rafael Nadal nel remake della semifinale romana del 2010, quando tirò 50 colpi vincenti (contro Nadal! Sulla terra!) e si arrese soltanto 6-4 al terzo. Dopo aver mandato a casa, Feliciano Lopez e Janko Tipsarevic, ha vinto la sua schedina superando Seppi con il punteggio di 5-7 6-3 6-4 in poco più di due ore.
 
E’ una vittoria meritata. Gulbis ha fatto la partita: solo un black-out sul finire del primo set gli ha impedito di vincere in due. Ha avuto il merito di non disunirsi dopo aver ceduto il primo. In altri tempi si sarebbe sciolto, invece è rimasto concentrato e si è assunto la responsabilità di decidere le sorti dell’incontro. Nonostante tutto, Seppi avrebbe potuto farcela ugualmente. Il match – in fondo – si è deciso su pochi punti, nello sciagurato settimo game del terzo set, quando Andreas si è fatto brekkare dopo essere stato avanti 40-15. Il modo fa sanguinare: sul 40-40 ha commesso un doppio fallo, poi ha sparato lungo un dritto senza pretese. Gulbis non ha tremato e ha chiuso senza patemi, agitando il pugno verso il suo angolo. Gesto inusuale per lui, solitamente naif anche nell'esultanza. Il nuovo Gulbis ci crede davvero, pensa di poter tornare nel tennis che conta. Adesso è numero 67 ATP ma salirà ancora. Potrebbe farlo in fretta, anche se l’aggiustamento tecnico sul dritto, ideato da coach Gunther Bresnik, ha generato un colpo efficace ma orripilante sul piano estetico. Ma il Principe Ernests se ne frega. Adesso gli interessa vincere: le vittorie contro Tipsarevic e Seppi sono significative, perchè ottenute contro giocatori che hanno tirato fuori il massimo dal loro talento. Il serbo è stato numero 8, l’azzurro numero 18 (con legittime speranze di salire ancora), mentre Gulbis non è mai andato più in là della 21esima posizione. Averli battuti significa che potrebbe essere la volta buona.
 
Quando gli hanno chiesto se questa sia la sua seconda carriera, ha dato una risposta delle sue. “Direi che è la terza chance, o la quarta. Spero che sia l’ultima. Spero che sia la volta buona. Mi piacerebbe giocare come quando avevo 15, 16, 17 anni. Tiravo la palle e non pensavo a niente. Colpivo e basta. Poi ho iniziato a pensare, a quello che avrei dovuto fare, e il cervello è andato fuori controllo. E’ un po’ la storia della mia vita: raggiungo qualcosa e poi lo distruggo. Adesso voglio raggiungere qualcosa, e poi sempre di più”. E adesso c'è Nadal. Da parte sua, Rafa è piombato negli ottavi senza giocare, sfruttando i dolori alla schiena di Leonardo Mayer, peraltro già battuto ad Acapulco. Chi invece non trova la quadratura del cerchio negli Stati Uniti è Andreas Seppi: è giunto per la prima volta al terzo turno di Indian Wells, ma non è una consolazione, visto che ha usufruito di un bye. E il suo bilancio  continua ad essere mediocre: otto vittorie e otto sconfitte, mai più di un successo nel main draw. Soltanto nel 2007 aveva vinto tre partite, ma perchè aveva giocato le qualificazioni. Migliorare la 18esima posizione – almeno a breve termine – sarà dura, a meno che non azzecchi almeno una grande settimana a Miami o a Monte Carlo. Ma Corrado Barazzutti preferirebbe che Andreas si giocasse il jolly a Vancouver, dove affronteremo il Canada in Coppa Davis.