Il Sud Africa dovrà fare a meno dei propri numeri 1 (Anderson e Scheepers) per i prossimi match di Davis e Fed Cup. La federazione accetta, ma vuole risposte chiare per il futuro. Le avrà?
Chanelle Scheepers, n. 61 WTA, non parteciperà a Montenegro-Sud Africa di Fed Cup
Di Riccardo Bisti – 21 marzo 2013
I quarti a Indian Wells hanno esaltato Kevin Anderson, tornato tra i top 30 e ormai a un passo del best ranking (n. 28), raggiunto proprio un anno fa. Tuttavia, il numero 1 sudafricano non parteciperà al match di Coppa Davis che il suo paese giocherà dal 5 al 7 aprile in Polonia, sul sintetico indoor di Zielona Gora. Un match che metterà in palio un posto nei play-off di settembre. In una lettera inviata a Tennis South Africa (TSA), Anderson ha addotto una serie di ragioni per cui rinuncerà alla serie: non si sentiva di impegnarsi a causa dell’intensa programmazione individuale e la necessità di riposarsi dopo la piccola operazione al gomito cui si è sottoposto un paio di mesi fa. Per non cadere nell’ipocrisia, ha anche sottolineato le implicazioni finanziarie che comporterebbe un eventuale stop dal circuito per partecipare alla Coppa Davis. “Da oggi in poi, deciderò se rendermi disponibile per la Coppa Davis di partita in partita. Dipenderà dai momenti e dalle circostanze” ha detto Anderson, che dal 2008 ha giocato appena due match. Nel 2009, aveva rinunciato alla Davis adducendo più o meno le stesse motivazioni. All’epoca era ancora accesa la diatriba tra Bolelli e la FIT a seguito del rifiuto del bolognese di giocare Italia-Lettonia, sfociato in una squalifica a vita poi annullata qualche mese dopo. Pur subendo un danno, la federtennis sudafricana (che certo non naviga nell’oro) accettò il forfait di Anderson e farà così anche stavolta. Alimentare tensioni è controproducente: negli ultimi anni, anche la federazione italiana ha cambiato atteggiamento, tollerando con più elasticità i rifiuti (soprattutto in campo femminile). Un clima più disteso fa il bene della squadra e dei giocatori, più sereni e motivati. La nuova politica ha creato un clima positivo che si è riflesso anche nei risultati.
Tornando al Sud Africa, piove sul bagnato. Un infortunio alla caviglia, infatti, terrà lontano dalla Polonia anche il numero 2 Izak Van der Merwe. Il presidente federale Bongani Zondi, tuttavia, si è detto ottimista per un match che li vede nettamente sfavoriti. Il team sarà guidato dal veterano Rik De Voest, affiancato da Raven Klaasen, Ruan Roelofse e Jean Andersen. La disponibilità a intermittenza di Anderson, in realtà, ha creato un mucchio di problemi. Sono quattro anni che il Sud Africa fallisce l’accesso al World Group. “La Polonia sarà molto difficile da battere, soprattutto in trasferta – ha detto il capitano John-Laffnie de Jager – ma noi abbiamo già vinto fuori casa e manteniamo intatte le nostre speranze per infilare una sorpresa”. Non ci crede neanche lui. Tempi duri anche per il settore femminile: ad aprile, il team sudafricano affronterà il Montenegro per un match del Gruppo II e dovrà fare a meno della numero 1 del paese, Chanelle Scheepers. “Sono molto orgogliosa di essere sudafricana e amo rappresentare il mio paese, ma giocare in Montenegro ad aprile non rientra nei miei programmi stagionali” ha detto l Scheepers. Un modo un po’ curioso per dimostrare l’amor patrio….
L’attuale formato della Fed Cup non si adatta bene al calendario WTA. Si sa da anni e potrebbe andare ancora peggio da quando non è stato rinnovato l’accordo tra ITF e WTA (anche se il calendario 2014 prevede sempre due settimane senza tornei. Ovviamente, la Fed Cup si giocherà in quelle finestre). Il team, capitanato sempre da de Jager, si presenterà con Chanel Simmonds, Ilze Hattingh, Lyn Kiro e la doppista Natalie Grandin, la stessa che non ha potuto partecipare alle Olimpiadi di Londra proprio "a causa" di Scheepers e Anderson. “L’indisponibilità della Scheepers crea un po’ di delusione, ma avere Chanel Simmonds ci darà una spinta – ha detto De Jager – il nostro team è un mix di esperienza e gioventù che ci rende orgogliosi”. Le fortune del tennis sudafricano, almeno nelle gare a squadre, passeranno dalle capacità diplomatiche dei dirigenti. Zondi ha informato che il consiglio federale ha chiesto all’amministratore delegato Ian Smith di scrivere ad Anderson e Scheepers, chiedendo loro una decisione “finale e inequivocabile” per capire se considerarli o meno elementi dei vari team. “Abbiamo bisogno di risposte per garantire la certezza ai nostri progetti, anziché navigare a vista, partita dopo partita – dice il presidente – appena avremo avuto risposta, faremo un progetto su una squadra regolare e costante”. Il problema è che i giocatori potrebbero non essere in grado (o non avere voglia) di dare una risposta chiara. A quel punto, una delle due parti in causa dovrà fare un passo indietro.
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